“Le Stagioni del Mondo”. Da Venezia a Buenos Aires, dal barocco al tango con laVerdi e l’ensemble laBarocca
“Essere interessati al cambiamento delle stagioni è uno stato mentale più felice di essere disperatamente innamorati della primavera” diceva il grande George Santayana, filosofo spagnolo esponente del realismo critico. Questo succedersi di climi e panorami diversi, in effetti, ha incuriosito l’uomo fin dagli albori. Uno su tutti è indubbiamente Antonio Vivaldi, autore, nel 1725, delle Quattro Stagioni. Ma un altro, molto più vicino a noi cronologicamente, è Astor Piazzolla, con le sue Cuatro Estaciones Porteñas, in cui, oltre a una rappresentazione della natura nel suo cambiamento perpetuo, si dipinge anche l’anima dell’uomo di Buenos Aires nel corso di questo fluire e mutare del tempo.
Proprio nei giorni in cui cade l’equinozio di primavera, giovedì 19 marzo alle ore 20.30, venerdì 20 marzo alle ore 20.00 e domenica 22 marzo alle ore 16.00, sotto il tetto dell’Auditorium di Milano, il Maestro Ruben Jais dirige un programma in cui si approfondiscono entrambe queste composizioni, temporalmente così distanti ma concettualmente così vicine. Due organici diversi: per Vivaldi il violino barocco di Gianfranco Ricci, accompagnato dall’Ensemble laBarocca. Per Piazzolla il violino della spalla d’orchestra de laVerdi, Luca Santaniello, accompagnato dai colleghi dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Un programma, quello del concerto intitolato appunto Le Stagioni del Mondo, che fa i conti con un gioiello del barocco, una delle composizioni più iconiche del repertorio di Vivaldi e di tutto il Settecento musicale. I Quattro concerti solistici noti come Le Quattro Stagioni venivano pubblicati da Vivaldi ne Il cimento dell’armonia e dell’inventione nel 1725 ad Amsterdam, e sono un esempio perfetto di musica a programma: alle quattro stagioni vengono correlati quattro sonetti in cui si evocano immagini e sensazioni connotanti i vari momenti dell’anno. Si pensi alla celeberrima Primavera, dove il canto degli uccelli (Allegro), precede il riposo del pastore con il suo cane (Largo), oppure all’Estate, momento in cui l’azione spietata del vento gelido (Allegro) precede la pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (Adagio). Ben diverse sono le Cuatro Estaciones Porteñas di Piazzolla, la cui musica ci racconta una visione tutta interna del passare del tempo, le emozioni che si provano nel vedere alla finestra cadere le foglie. Un’emozione nostalgica che vibra soprattutto grazie alla melancolica eco di un tango tutto intriso dello spirito argentino, quella malinconia di chi è in cerca di fortuna e ritaglia insieme ai compagni di sventure un momento per sfogare quella tristezza, un po’ affine al sentimento portoghese della saudade, un’emozione simile a quella di chi arriva al porto di Buenos Aires per costruire una nuova vita. E infatti l’aggettivo porteño nient’altro è se non un modo di chiamare i cittadini di Buenos Aires, coloro che sono del porto, intrisi di questo spirito decadente. E non è un caso che la composizione, realizzata da Piazzolla tra il 1965 e il 1970, prevedesse nel suo organico originario uno strumento tipico delle orchestre di Tango: il bandoneón. Cuatro Estaciones Porteñas era infatti scritto per Quintetto composto (oltre al già citato strumento) da violino (o viola), pianoforte, contrabbasso e chitarra elettrica. Le quattro stagioni descritte musicalmente sono Primavera (primavera), Verano (estate) Otoño (autunno) e Invierno (inverno), e furono concepite da Piazzolla come pezzi singoli. La versione che sarà eseguita in Auditorium con Ruben Jais, Luca Santaniello e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi è quella per orchestra, arrangiata dal 1996 al 1998 da Leonid Desyatnikov. Un programma che mette a confronto due visioni del mondo radicalmente diverse, messe in musica anche da due “suoni” diversi: quello moderno dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, e quello antico dell’Ensemble laBarocca, creatura nata nel 2008 dal desiderio del suo direttore Ruben Jais per costituire un gruppo di musicisti specializzati nella prassi esecutiva barocca con strumenti antichi per esplorare e valorizzare i capolavori del passato e portare alla luce le rarità dimenticate.
Il concerto di giovedì 19 marzo sarà preceduto alle ore 18.00 dalla conferenza introduttiva Vivaldi e il suo doppio. Relatori Ruben Jais e Matteo Marni, nel foyer della balconata dell’Auditorium. Ingresso libero.
Biglietti: euro 15.00/36.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari d’apertura: mar./dom. ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2.
on line: www.laverdi.org / www.vivaticket.it .
Luca Santaniello Violino
Ha intrapreso lo studio del violino all’età di sei anni sotto la guida di Lucina Invernizzi, che lo ha seguito sino al diploma; ancora studente ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali. Diplomatosi quale privatista al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, nel ’92 si è perfezionato nei due anni successivi a Sion in Svizzera, sotto la guida di Tibor Varga. Ha frequentato in seguito i corsi di Pavel Vernikov e per due anni il corso di Violino di spalla con il Maestro Giulio Franzetti a Fiesole. Quale violinista del Trio Felix ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma all’Accademia di alto perfezionamento a Pescara; con la stessa formazione ha vinto tre concorsi nazionali e due internazionali e ha ottenuto un contratto discografico per la realizzazione di un cd con il Trio in La minore di Ravel e il Trio in Re minore op. 49 di Mendelssohn. Giovane diplomato ha collaborato con le più prestigiose orchestre Italiane, e si è esibito in numerosi teatri in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Austria e Germania. Dal 2000 è Spalla dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e ha lavorato con direttori e solisti di fama mondiale tra cui Carlo Maria Giulini, Riccardo Chailly, Georges Prêtre, Riccardo Muti, Valerij Gergiev, Xian Zhang, Luciano Pavarotti, Pablo Domingo, S. Rostropovich, Martha Argerich, Salvatore Accardo, Joshua Bell, Kolja Blacher, Enrico Dindo, M. Brunello, e molti altri. Con la stessa formazione diretta da Riccardo Chailly ha inciso per la Decca il solo de I lombardi alla prima crociata di G.Verdi, disco che ha ricevuto diversi premi. Nella Stagione 2002-03 si è esibito come solista con il violino Stradivari “Re di Prussia” del 1703 appartenuto a J. S. Bach e ha suonato nelle sale più prestigiose d’Europa, Sud America, Cina, India e Giappone. Come primo violino del Quartetto de “I Solisti della Verdi” ha inciso un cd con trascrizioni di brani di Jimi Hendrix, Janis Joplin e Beatles. Con questa formazione ha un’intensa attività concertistica affiancando al repertorio classico interessanti e innovative trascrizioni. Negli ultimi anni affianca al suo ruolo di Primo Violino numerose esibizioni in qualità di Solista. Nel 2008 è stato impegnato nell’esecuzione dell’integrale dei Concerti di Mozart e Haydn e nel marzo dello stesso anno del Triplo Concerto di Beethoven con Simone Pedroni al pianoforte ed Enrico Dindo al violoncello. Nella Stagione 2013/14 ha eseguito con laVerdi la Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra di Mozart, ed il Doppio Concerto di Brahms per violino e violoncello sotto la direzione del maestro Xian Zang. Nel Settembre del 2015 ha suonato al Teatro alla Scala il Poema Sinfonico Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, direttore Jader Bignamini. Nel febbraio 2016 ha eseguito con grande successo il Concerto Gregoriano di Respighi nell’ Auditorium di Milano e nella Festspielhaus di Salisburgo sotto la guida del maestro Oleg Caetani. Nel giugno del 2017 si è esibito come solista con lo stesso programma a San Pietroburgo nel famoso Teatro Aleksandrinskij. Dal 2007 si occupa anche dell’Orchestra Amatoriale “laVerdi per Tutti” e dell’Orchestra Sinfonica Junior. Suona un Vuillaume copia Maggini del 1617.
Gianfranco Ricci Violino barocco
Nasce a Milano nel 1972. All’età di sette anni intraprende lo studio del violino e sotto la guida del maestro Osvaldo Scilla, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, si diploma brillantemente nel 1993. Nel 1989 risulta primo classificato al concorso musicale “Città di Tortona” e nel 1998 vince il concorso internazionale di violino “Città di Varazze”. Fin dai primi anni di studio, si interessa con passione alla prassi esecutiva della musica antica, con strumenti originali dell’epoca. Presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano è assistente e collaboratore nelle attività interne e pubbliche del corso di musica da camera, a indirizzo specialistico (periodi: barocco, preclassico, classico e preromantico), tenuto dal maestro Costantino Mauriello Sartori; con lo stesso partecipa inoltre a tournée in Italia e all’estero come primo violino, con l’ensemble barocco “Accademia del ‘700 Italiano”, unico gruppo occidentale con il quale ha avuto il privilegio di esibirsi nel Palazzo Imperiale di Tokyo alla presenza delle Maestà imperiali. Nel 2005 ottiene, primo in Italia, sempre presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e sotto la guida della Prof. Cinzia Barbagelata, il diploma di laurea di secondo livello in violino barocco, ottenendo il massimo dei voti, lode e menzione. Perfeziona, contemporaneamente e successivamente per quasi dieci anni, lo studio del repertorio violinistico barocco con il Maestro Stefano Montanari alla Scuola Civica di Milano. Collabora stabilmente con i maggiori ensemble barocchi italiani quali “Accademia Bizantina” ed “Europa Galante”. E’ attualmente spalla dei secondi violini dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la quale ha collaborato diretto dai più celebri direttori e con la quale ha realizzato prestigiose registrazioni discografiche per le etichette Decca e Deutsche Grammophon. Dalla stagione 2009/2010, è primo violino della Orchestra laVerdi Barocca. Il Violino Piccolo originale suonato da Gianfranco Ricci è stato messo a disposizione da Mathijs Adriaan Heyligers, Master Violin Maker Heyligers Violin Hous
Ensemble laBarocca
In collaborazione con l’ensemble vocale fondato e diretto da Gianluca Capuano, laBarocca vanta un ricchissimo repertorio, che comprende composizioni tardo-rinascimentali sino a opere del classicismo settecentesco. Grandi capolavori del Barocco come Messiah di Händel, l’Oratorio di Natale e di l’Oratorio di Pasqua di Bach, che vengono riproposti annualmente al pubblico, sono ormai diventati appuntamenti tradizionali per la città di Milano durante le relative festività.
laBarocca collabora regolarmente con artisti di fama internazionale come Stefano Montanari, Karina Gauvin, Roberta Invernizzi, Sonya Yoncheva, Deborah York, Maria Grazia Schiavo, Celine Scheen, Lenneke Ruiten, Stefanie Iranyi, José Maria Lo Monaco, Sonia Prina, Filippo Mineccia, David Hansen, Paolo Lopez, Cyril Auvity, Makoto Sakurada, Clemens Loeschmann, Randall Bolls, Christian Senn, Benoit Arnould, Klaus Kuttler, Carlo Vincenzo Allemano, Ugo Guagliardo.
Ruben Jais, Direttore.
Nato a Milano, contemporaneamente agli studi universitari, ha compiuto quelli musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale, entrambi i diplomi ottenuti con il massimo dei voti. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi, in seguito, con masterclass all’estero.
È stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione nel 1998 al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con Romano Gandolfi, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Luciano Berio, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling.
È Direttore Residente e Responsabile delle Attività Artistiche della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca (da L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi al Requiem di Jean Gilles, dallo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi alle Passioni ed alla Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach) a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi.
Nel 2008 ha istituito laBarocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica di tale periodo storico, con la quale affronta i maggiori capolavori del repertorio sia sinfonico che operistico: dal 2009 laBarocca affianca le altre stagioni della Fondazione con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori dei secoli XVI-XVIII.
È Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si dedica soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach. Dirige musica strumentale, corale e sinfonica presso varie istituzioni italiane ed estere, quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, Teatro alla Scala, RTSI di Lugano, Radio Ungherese Budapest, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway.
Da segnalare alcuni importanti appuntamenti che lo hanno visto protagonista insieme a l’ensemble laBarocca nella stagione 2016: il debutto presso la prestigiosa Wigmore Hall a Londra con Sonia Prina; la partecipazione presso il Festival MITO con concerti a Milano e Torino; l’inaugurazione del restaurato Teatro Gerolamo, con un programma dedicato a musiche di Vivaldi e Mozart.