Le anime di Medea - Colasanti, Bartók e Kurt Weill: programma ricco con laVerdi, Patricia Kopatchinskaja e Maxime Pascal Le anime di Medea - Colasanti, Bartók e Kurt Weill: programma ricco con laVerdi, Patricia Kopatchinskaja e Maxime Pascal
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Le anime di Medea – Colasanti, Bartók e Kurt Weill: programma ricco con laVerdi, Patricia Kopatchinskaja e Maxime Pascal

Le anime di Medea - Colasanti, Bartók e Kurt Weill: programma ricco con laVerdi, Patricia Kopatchinskaja e Maxime Pascal Le anime di Medea - Colasanti, Bartók e Kurt Weill: programma ricco con laVerdi, Patricia Kopatchinskaja e Maxime PascalVenerdì 8 e domenica 10 aprile, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 16, giungiamo al terzo appuntamento di Stagione contenente le musiche di Silvia Colasanti, compositrice in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.

In programma Cede pietati, dolor –Le anime di Medea, affiancato dal Concerto per violino e orchestra a fiati op.12di Kurt Weill, affidato alla splendida musicalità di Patricia Kopatchinskaja, e dalla Musica per archi, percussione e celesta di Béla Bartók, musica emblematica e senza tempo, usata anche da Stanley Kubrick nella colonna sonora del terrificante Shining, nel 1980. L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, per l’occasione, è guidata da Maxime Pascal.

Con Cede pietati, dolor si conferma la fascinazione che l’antichità e il mondo della tragedia eserciti sulla compositrice, che si manifesta in questo caso nella decisione di rendere omaggio a un’eroina come Medea, decisione che, si potrebbe dire, è un ottimo pendant rispetto alla composizione eseguita nell’estate 2021 e commissionata dalla Verdi (Dove si disperde, infine spento, il canto della Morte? per soprano e orchestra) dove scelse di utilizzare dei frammenti di testi di Eschilo tratti dalle Coefore che, decontestualizzati dalla vicenda della tragedia, parlano del presente. Medea esprime il suo conflitto interiore. L’orchestra, in questo lavoro sinfonico, riproduce la drammaturgia della ragione che dilania se stessa, la lotta tra tensioni contrarie che prima di risolversi nel furor, si bloccano in una momentanea inibizione del volere: quando Medea oscilla tra la funzione di moglie e quella di madre. La protagonista è indotta, da un lato, a vendicarsi atrocemente del marito infedele colpendolo in ciò che ha di più caro: i figli. D’altro lato, come madre, è portata a salvare le proprie creature.

Si tratta però solo di una delle tre punte di diamante di questo stimolante programma, perché il Concerto per violino e orchestra a fiati, opera di Kurt Weill del 1924-25, è un capolavoro a sua volta, una composizione che forse più di ogni altra rappresenta lo spirito della Neue Sachlichkeit, quel movimento culturale che fiorì nella Germania a cavallo tra le due guerre, connotata da un’estetica dura, fredda, oggettiva, ma anche grottesca, raffinatamente critica verso il costume dell’epoca e sinceramente disillusa rispetto al tempo, memore degli orrori della Prima Guerra Mondiale, un trauma culturale inedito.

Come inedito fu il trauma culturale che provocò Shining, capolavoro di Stanley Kubrick, pietra miliare cinematografica che approdò sul grande schermo nel 1980. Tra le musiche scelte per la pellicola, la Musica per archi, percussione e celesta di Béla Bartók, le cui atmosfere ci proiettano immediatamente nei corridoi dell’Overlook Hotel, con in mente lo sguardo spaventato del piccolo Danny Torrance, figlio del protagonista del terrificante capolavoro di Kubrick.

Ad affrontare questo programma ricco di spunti sarà una coppia di artisti dal grande estro musicale: Maxime Pascal, bacchetta connotata da una “sensibilità matura, originale e intrigante, in grado di magnetizzare l’attenzione della sala”, come affermato dalla critica, e l’inimitabile Patricia Kopatchinskaja, violinista moldava classe 1977, che ha l’abitudine n di presentarsi sul palco a piedi nudi. Come ha dichiarato in un’intervista: “La prima volta accadde per caso ma mi sentii benissimo, percepii la forza dell’energia che si sprigionava in sala. Non sono una che riesce a rimanere ferma e imbalsamata quando suona. Solitamente i musicisti classici sono distanti e seriosi e credo sia un’attitudine strana perché la cosa importante in un concerto è lo scambio con il pubblico.”

In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 23 luglio 2021, a partire dal 6 agosto 2021 per accedere in Auditorium è necessario presentare la propria Certificazione verde Covid-19 (green pass) associata a un documento di identità.

Per ottenerla, oltre alla vaccinazione, è possibile sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare secondo le modalità e tempistiche di legge.

In mancanza della documentazione necessaria non sarà consentito l’accesso.

L’accesso al teatro è consentito solo con mascherina FFP2

Biglietti

Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).

Orari biglietteria: Martedì – Domenica, 10 – 19;

Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected]

Conferenza

Il concerto di venerdì 8 aprile sarà preceduto alle ore 18.30 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata.

L’Ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Patricia Kopatchinskaja, violino 

Straordinaria combinazione di profondità, brillantezza e umorismo, Kopatchinskaia dona al suo far musica un inimitabile senso teatrale. Che suoni Caikovskij, Ligeti o Schoenberg o presenti un proprio progetto musicale decostruendo Beethoven, Ustwolskaja o Cage, il risultato raggiunge sempre il cuore della musica. Ospite delle più prestigiose sale da concerto, festival e orchestre, è stata ed è spesso protagonista di prime esecuzioni fra cui il Concerto per violino di Morton Illes, e quello di Francisco Coll. Intensa anche l’attività cameristica in duo con Joonas Ahonen, Polina Leschenko e Fazil Say ma anche in Trio con la Leschenko e Reto Bieri. Nella stagione 2021/22, oltre alle residenze con i Berliner Philharmoniker e la City of Birmingham SO, sarà ospite di mole importanti orchestre e continuerà a presentare nuovi Concerti di compositori viventi fra cui Luca Francesconi, Gyorgy Kurtag, Marton Illes. Fra i progetti da lei creati: l’innovativo Bye Bye Beethoven; la registrazione video del Poema dadaista di Kurt Schwitters Ursonate; Dies Irae, la decostruzione di un’esperienza concertistica tradizionale ispirata dalla crisi climatica. Il progetto Pierrot Lunaire girerà tutta Europa e verrà anche inciso in disco. verso la fine della Stagione; così il Progetto Vivaldi con il Giardino Armonico, progetto che include nuove opere di compositori viventi. Più di recente ha inciso un programma con la violoncellista Sol Gabetta e la Camerata Bern dal titolo Les Plaisirs illumines. Kopatchinskaia continua la regolare collaborazione con la Camerata Bern, con cui ha inciso il disco Time and Eternity pubblicato nel 2019. Fra il 2014 ed il 2018 è stata Artistic Partner della Saint Paul Camber Orchestra e Ambasciatore della ONG Terre des hommes. Ha ricevuto il Swiss Grand Award for Music dell’Ufficio Federale Svizzero della Cultura ed è stata Artista in residence in importanti festival fra cui Lucerna e Ojai. Nel 2018 ha vinto il Grammy nella categoria Migliori piccoli Ensemble da camera per il progetto Death and the Maiden con la St Paul.

Maxime Pascal, direttore

Maxime Pascal è un appassionato sostenitore della musica francese, e della musica del XX secolo contemporanea, e ne fa uno dei fondamenti delle sue collaborazioni musicali. Nel suo lavoro operistico, questo lo ha portato a dirigere Ti vedo, ti sento, mi perdo di Salvatore Sciarrino alla Scala nel 2017, che in seguito ha portato alla Staatsoper di Berlino. Nel 2019 ha eseguito Quartett di Luca Francesconi, sempre con il Teatro alla Scala. Continua l’esplorazione del ciclo Licht di Stockhausen e presenterà una nuova produzione di Donnerstag aus Licht alla Philharmonie de Paris nell’autunno 2021. Sempre nel 2021, debutta una nuova opera a Parigi e Lille di Arthur Lavandier, intitolata Au Coeur de l’Ocean, e torna in Giappone per dirigere Lulu di Alban Berg. Maxime esplora anche la sua eredità francese in ambito operistico, collaborando con l’Opéra de Paris in più occasioni per eseguire opere come Daphnis et Chloé, Boléro, L’heure espagnole e Gianni Schicchi. In Europa, ha diretto Pelléas et Mélisande di Debussy all’Opera di Malmö nel 2016 e ha fatto il suo debutto di grande successo ai BBC Proms nel 2019 in L’Enfance du Christ di Berlioz con Hallé, Britten Sinfonia Voices e Genesis Sixteen. Nella stessa stagione Maxime ha diretto un programma Debussy/Stravinsky con l’Orchestra Giovanile Simón Bolívar di Caracas, e nel prossimo anno dirigerà la nuova opera Sleepless di Peter Eötvös a Berlino e Ginevra, e in anteprima Like Flesh di Sivan Eldar a Lille. I progetti di Le Balcon hanno incluso Ariadne auf Naxos, messa in scena da Benjamin Lazar; uno spettacolo video su Pierrot Lunaire creato dall’artista colombiano Nieto; e Donnerstag Aus Licht di Stockhausen al Southbank Centre di Londra nel 2019. Ciò ha portato a una collaborazione di sette anni con la Philharmonie de Paris, dove l’ensemble eseguirà l’intero ciclo Licht di Stockhausen, mettendo in scena un’opera all’anno, incluso Dienstag nell’ottobre 2020. Maxime e Le Balcon offrono programmi unici come quelli del ciclo Boulez/ Gesualdo/ Grisey, o Das lied von der Erde di Mahler. In Italia, i concerti recenti includono esibizioni con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI con la pianista Beatrice Rana, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Sinfonica e coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi e l’Orchestra del Teatro Regio; in Scandinavia, Malmö Opera, Norrkoping SO, Helsingborg SO e Göteborg SO; e nella sua nativa Francia, con Orchestre National Bordeaux Aquitaine, Orchestre National de Lille e Orchestre Philharmonique de Radio France. In Giappone, lavora frequentemente con l’Ensemble Kanazawa, la Tokyo Symphony Orchestra e la Tokyo Philharmonic. Maxime Pascal e Le Balcon hanno collaborato con Pierre Boulez, George Benjamin, Peter Eötvös e Michaël Lévinas, e nel settembre 2016 hanno pubblicato il loro album di debutto con un libero adattamento della Symphonie Fantastique di Berlioz (Le Balcon & BMedia/distribuito da Outhere). Maxime Pascal e Le Balcon sono residenti presso la Fondazione Singer-Polignac dal 2010 e ora è artista associato alla Fondazione e consulente artistico. Nel novembre 2011 l’Accademia di Belle Arti dell’Istituto Francese gli ha conferito il Premio Musicale della Fondazione Simone e Cino del Duca. È stato il primo francese a vincere il Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award nel marzo 2014.

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