laVerdi: Musica da Camera al Gerolamo
Ospite del secondo appuntamento della stagione di Musica da Camera de laVerdi in collaborazione con il Teatro Gerolamo, è la pianista lituana Irina Kravchenko, classe 1983, musicista di grande sensibilità e solida tecnica che ha studiato anche al Conservatorio G.Verdi di Milano dove vive da qualche anno.
I “Pensieri al Piano” del concerto in programma domenica 3 novembre alle ore 11.00 sul palco della sala che fin dalla sua costruzione nel 1868 fu definita “Scala in miniatura”, sono tre composizioni di altrettanti giganti della musica a partire da Ludwig van Beethoven del quale verrà eseguita la prima delle tre Sonate per pianoforte da lui composte, la Serenata In Mi Maggiore Op.-109. A seguire Carnaval Op.9 di Robert Schumann, brano rappresentativo dell’epoca romantica e che vanta un posto importante letteratura pianistica del secolo scorso.
A chiudere, Dumka Op 59, brano da concerto più che da camera, di grande intensità virtuosistica e che per questo occupa un posto speciale nella produzione pianistica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e ispirato un’epica e storica canzone popolare slava.
I Biglietti (euro 8,00/28,00) si possono acquistare nei giorni precedenti all’ Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler (mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401)
oppure, la mattina stessa del concerto, direttamente al Gerolamo, Piazza Beccaria 8
on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it .
Programma
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827) Sonata per pianoforte n. 30 in mi mag. op. 109
Le ultime tre Sonate per pianoforte di Beethoven nacquero quasi contemporaneamente tra il 1819 e il 1822 e la loro elaborazione si svolse parallelamente a quella della Nona sinfonia e della Missa Solemnis. La prima di esse, op. 109 in mi maggiore, apparve nel novembre 1821 e fu dedicata a Fraulein Maximiliana, figlia diciannovenne di Franz Brentano, l’amico provvido e generoso che gli era stato accanto anche economicamente in quegli anni difficili.
In questa, che è la prima del gruppo delle ultime tre Sonate pianistiche di Beethoven, si evidenziano i connotati del cosiddetto terzo stile di Beethoven: assoluta libertà fantastica che trascende i limiti della tradizionale forma di sonata e tendenza ad una rinnovata linearità del discorso. A proposito di questa composizione i critici ne hanno spesso evidenziate le grandi qualità poetiche, definendo la Sonata op. 109 come una sublimazione lirica delle risultanti emotive della sua drammatica esperienza umana di Beethoven.
Robert Schumann (1810 – 1856) Carnaval Op.9
Centro ideale e incarnazione massima della poetica del primo periodo creativo di Schumann, Carnival fu composto nel 1834-35, rielaborando parzialmente un’opera di minori proporzioni, non entrata a far parte del catalogo dei lavori di Schumann, le Scènes musicales sur un thème connu de Franz Schubert (1833), titolo significativo che lo stesso compositore spiega così in una lettera a Franz Liszt: “Le origini di questa composizione risalgono ad una particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali essendo originaria di una piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome figurano ugualmente nel mio, ebbi l’idea di valermi della loro significazione musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi, nello stesso modo in cui Bach aveva fatto in rapporto al suo patronimico. Sollecitata la fantasìa da codesta trovata, un brano succedeva all’altro senza che me ne avvedessi, e siccome ciò avveniva durante la stagione di Carnevale del 1835, una volta finita la composizione, aggiunsi i titoli e le diedi la denominazione generale di Carnevale”. E in un altro scritto aggiungeva: “Estrella è come un nome che si appone sotto un ritratto per meglio fissarlo nella memoria; Reconnaissance evoca un felice incontro; Aveu una dichiarazione d’amore; Promenade il tradizionale giro della sala da ballo fra due danze con la dama dei suoi pensieri a braccetto.”
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) Dumka Op59
Sottotitolato “Russian Rustic Scene” (Scéne rustique russe), il brano è stato scritto da Čajkovskij nel febbraio 1886 a Maydanovo. La Dumka è dedicata ad Antoine François Marmontel pianista francese, compositore e professore al Conservatorio di Parigi. “Dumka” è originariamente il nome di un’epica e storica canzone popolare slava del sud-ovest di natura malinconica. Nell’opera di Čajkovskij, l’elegiaco andante cantabile costituisce la cornice della sezione centrale veloce in cui brevi e variati pensieri aumentando di intensità virtuosica, mostrano fuochi d’artificio di brillantezza pianistica. Essendo il suo unico “Morceau de Concert”, questo brano occupa un posto speciale tra le opere per pianoforte di Čajkovskij. Come pianista che raramente teneva concerti e occasionalmente si lamentava della mancanza di interesse da parte dei titani della tastiera del suo tempo (Franz Liszt, Hans von Bülow e i fratelli Anton e Nikolaj Rubinstein) nella sua musica, Čajkovskij considerava Dumka come un’opportunità per far conoscere la sua musica fuori dalla Russia. E infatti fu eseguito per la prima volta al Conservatorio di Parigi, il 20 novembre 1893.
Biografia
Irina Kravchenko pianista
Nata a Kaunas, in Lituania, nel 1987, ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni, sotto la guida del Prof. V. Volkov. Si è diplomata con lode nel 2007 presso il Collegio Musicale di Stato Gnesins, e nel 2012, sempre con lode, presso il Conservatorio di musica “P.I. Čajkovskij” di Mosca, sotto la guida del Prof. Andrei Diev. Ha quindi ripreso gli studi di perfezionamento pianistico al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con il Prof. V. Balzani, dove ha ricevuto il Diploma in pianoforte con lode e menzione d’onore, e al Mozarteum di Salisburgo con il Prof. R. Plagge. Ha seguito inoltre le Master Class di professori di fama internazionale: Victor Merzhanov, Sergei Dorensky, Lev Naumov, Pavel Nersessian, Ksenia Knorre, Olga Zhukova, Ludmila Roshina, Elisso Virsaladze, Rolf Plagge. Nel 2013 ha partecipato alla Master Class di András Schiff che si è tenuta nel contesto del Menuhin Festival Gstaad, in Svizzera.
Ha suonato con importanti direttori russi a Mosca e in altre città della Russia: Concerto per pianoforte no. 4 di Rubinstein con il Maestro J. Androsov alla Filarmonica della città di Voronezh, Concerto per due pianoforti di Poulenc con il direttore J. Orlov nella “Sala Grande” del Conservatorio di Mosca, Preludi di Debussy nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca, Momenti Musicali di Rachmaninov nella Sala da Concerto della International House of music a Mosca e Preludi e Fughe di Schostakovich nella “Sala Piccola” del Conservatorio di Mosca, Mozart quartetto in sol minore 478, Brahms quartetto in la maggiore e sol minore, e quartetto di Turina nella “Sala Rachmaninov” del Conservatorio di Mosca. Da quando si è stabilita a Milano, anche il pubblico milanese ha l’opportunità di ascoltarla nelle più importanti sedi concertistiche lombarde: Beethoven Sonata op. 109 e op. 31 n.1 nella “Sala Verdi” e “Sala Puccini” del Conservatorio di Milano e nella “Casa Verdi” di Milano, Sonata op. 31 n.1 e Schumann Carnaval op. 9 a Verona e Brescia, Concerto di Mozart KV 415 nella “Sala Verdi” del Conservatorio di Milano. Irina è apprezzata per le sue interpretazioni di Mozart, Beethoven e Schumann. Il suo repertorio, oltre ai classici più conosciuti, include anche autori meno eseguiti come Ligeti, Riabov, Gubaidulina, Hurel, Roussel, Jolivet.
Oltre alle borse di studio vinte in Russia e in Italia, è stata premiata ai concorsi internazionali Città di Verona, Chopin di Roma, Torneo Internazionale di Musica a Parigi, ed è stata tra i finalisti al Prix Amadèo di Aachen /Germany. Ha vinto inoltre la prima edizione del “Maggio del Pianoforte” tenutasi a Napoli nel 2014.