Laceno d’oro International Film Festival di Avellino - Il 'cinema del reale' con 70 opere da tutto il mondo Laceno d’oro International Film Festival di Avellino - Il 'cinema del reale' con 70 opere da tutto il mondo
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Laceno d’oro International Film Festival di Avellino – Il ‘cinema del reale’ con 70 opere da tutto il mondo

Laceno d’oro International Film Festival di Avellino - Il 'cinema del reale' con 70 opere da tutto il mondo Laceno d’oro International Film Festival di Avellino - Il 'cinema del reale' con 70 opere da tutto il mondo Indipendente, sperimentale, di ricerca: il nuovo ‘cinema del reale’ da tutto il mondo arriva alla 45esima edizione del “Laceno d’oro International Film Festival” di Avellino, quest’anno in versione online. La manifestazione si terrà dal 6 al 13 dicembre 2020 sulla piattaforma streaming di MYmovies (www.mymovies.it) con un accredito unico a 9,90 euro che dà la possibilità di vedere tutte le oltre settanta opere provenienti da venti Paesi in programma al festival, per un viaggio alla scoperta di inediti sguardi d’autore, storie sul nostro presente, differenti orizzonti espressivi e diverse realtà culturali, politiche e geografiche. 

Il Laceno d’oro conferisce il Premio alla Carriera 2020 al cineasta messicano Carlos Reygadas. La sua cinematografia visionaria e carica di emozioni, che gli è valsa il Premio Miglior Regia a Cannes con “Post Tenebras Lux” (2012), è celebrata con la visione del suo ultimo film “Our Time” (Nuestro tiempo), storia di amore e gelosia ambientata nella campagna messicana dove una famiglia vive allevando tori da combattimento. 

Al centro della rassegna, i tre concorsi internazionali divisi in lungometraggi, documentari e cortometraggi selezionati tra i quattromila lavori pervenuti. Arrivano dalla Cina, Stati Uniti, Russia, India e molti altri Paesi i titoli in gara. Dall’Europa, due anteprime nazionali: i documentari “Glitter & Dust” di Anna Koch e Julia Lemke (Germania, 2020), il sogno di quattro cowgirl delle zone rurali degli Stati Uniti di diventare grandi in uno sport dominato dagli uomini del rodeo, e “Strike or Die” di Jonathan Rescigno (Francia, 2020), una riflessione sulle lotte dei lavoratori in un ex centro industriale della Lorena.

In anteprima assoluta, un film italiano, “La casa è di chi la Abita – Porta Pia occupata” di Luis Fulvio, nome d’arte di Fulvio Baglivi tra gli autori del programma “Fuori orario”, sulla vita in un palazzo di Roma abitato da persone provenienti da luoghi diversi che lottano insieme per rivendicare il diritto all’abitazione pubblica.

Nel programma anche film ‘fuori concorso’, un omaggio al regista Franco Maresco e una retrospettiva dedicata al cineasta toscano Corso Salani, scomparso prematuramente dieci anni fa, e ancora produzioni del territorio regionale nella sezione “Spazio Campania”, due mostre per ricordare Federico Fellini e Cesare Zavattini, due workshop e, in definizione, incontri in streaming con i protagonisti. 

Per questa edizione on demand, il Laceno d’oro non dimentica le sale cinematografiche e crea una platea virtuale per sostenere i cinema campani. Quattro film della sezione ‘fuori concorso’ saranno infatti disponibili in collaborazione con quattro sale, cui andrà il corrispondente incasso della visione online. Al Cinema Partenio di Avellino è abbinato “In Between Dying” di Hilal Baydarov (2020) in concorso all’ultimo festival di Venezia, al Movieplex di Mercogliano (Av) “Nel mondo” di Danilo Monte (2019), al Multisala Carmen di Mirabella Eclano (Av) “Spaccapietre” dei fratelli De Serio (2020) e al Cinema Vittoria di Napoli il documentario napoletano “L’Armée Rouge” di Luca Ciriello (2020).

La 45esima edizione del Laceno d’oro, festival fondato nel 1959 da Pier Paolo Pasolini e dagli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, è organizzata dal Circolo ImmaginAzione con la direzione artistica di Antonio Spagnuolo con Maria Vittoria Pellecchia e con Aldo Spiniello, Sergio Sozzo, Leonardo Lardieri della rivista cinematografica Sentieri Selvaggi, con il contributo di Regione Campania e Mibact, con il patrocinio di Provincia di Avellino, Comune di Avellino, Comune di Bagnoli Irpino. Con il sostegno di ANCE Campania (Associazione Nazionale Costruttori Edili). In collaborazione con Sentieri Selvaggi, Quaderni di Cinemasud, Cactus Film Produzioni, Associazione Eikon, Coordinamento Festival Cinematografici Campania, Afic, Roulette Agency, Godot Art Bistrot, Cinema Partenio di Avellino, Movieplex di Mercogliano (Av), Multisala Carmen di Mirabella Eclano (Av) e Cinema Vittoria di Napoli.

I CONCORSI

7 LUNGHI PER IL PREMIO “LACENO D’ORO 45”

In gara per il concorso “Laceno d’oro 45” sette lungometraggi. “Bad Roads” di Natalya Vorozhbit (Ucraina, 2020), quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass in guerra dove anche le vittime più innocenti possono avere la loro occasione per prendere il controllo. “For the time being” di Salka Tiziana (Germania/Spagna/Svizzera, 2020), in Sierra Morena con le colline sbiadite dal sole e le strade di sabbia, Larissa viaggia con i suoi gemelli di nove anni per incontrare il loro padre. “Giorno di scuola” di Mauro Santini (Italia, 2019), il racconto di una giornata di scuola nel comune marchigiano di Pieve Torina un anno dopo il terremoto del 2016 che distrusse quasi interamente il centro abitato. “Identifying features” di Fernanda Valadez (Messico/Spagna, 2020), al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, il cammino di una madre alla ricerca del figlio e di un ragazzo desideroso di rivedere sua madre. In anteprima assoluta la “La casa è di chi la Abita – Porta Pia occupata” di Luis Fulvio (Italia, 2019) nome d’arte di Fulvio Baglivi tra gli autori di “Fuori orario”, sulla vita in un palazzo al centro di Roma abitato da persone diverse, provenienti da luoghi diversi (Africa, Sud America, Roma stessa), famiglie e single con background diversi, che lottano insieme per rivendicare il diritto all’abitazione pubblica. “Le Eumenidi” di Gipo Fasano (Italia, 2020)storia di un giovane dell’alta borghesia romana, che, costretto dal padre a scappare dal suo quartiere e dalla sua quotidianità dopo aver commesso un delitto, si nasconde per le strade di una Roma spettrale. “Red moon tide” di Lois Patiño (Spagna, 2020), in un villaggio dove il mare e la luna sono vicini, si incontrano tre streghe, un mostro, tanti fantasmi e un naufrago.  

Tra i giurati confermati il regista serbo Ognjen Glavonic e il giornalista e critico cinematografico Roberto Silvestri. Al vincitore un premio di Euro 3.000.

13 DOCUMENTARI PER IL PREMIO “LACENO D’ORO DOC”

Sono tredici i documentari in concorso per il Premio “Laceno d’oro doc”. Tra questi due anteprime italiane “Glitter & Dust” di Anna Koch e Julia Lemke, (Germania, 2020), il sogno di quattro cowgirl delle zone rurali degli Stati Uniti di diventare grandi nello sport polveroso e dominato dagli uomini del rodeo, e “Strike or Die” di Jonathan Rescigno (Francia, 2020), il regista nella sua città natale, un ex centro industriale della Lorena, segue diversi individui e crea libere connessioni tra le loro storie. Alle immagini di oggi intervalla materiale d’archivio con gli scioperi dei minatori della zona, facendo emergere riflessioni sulle lotte dei lavoratori, la solidarietà e il significato mutevole che hanno oggi.

La giuria è composta dal critico cinematografico Vladan Petkovic, la produttrice Antonella Di Nocera e Danilo Monte, regista, direttore della fotografia e montatore. Al vincitore un premio di Euro 1.500.

30 CORTOMETRAGGI PER IL PREMIO “GLI OCCHI SULLA CITTÀ” 

Trenta corti per il Premio “Gli occhi sulla città” sul tema degli spazi urbani, dell’ambiente e del paesaggio. Tra questi “Érika” di Lara Franzetti (Argentina, 2020), un fiore, una tempesta e una canzone portano il nome di Erika, che la sorella Lara ancora non è riuscita a incontrare; “Il posto della felicità” di Aliosha Massine (Italia, 2020), prodotto da Marcello Fonte, racconta di un immigrato clandestino di origini siriane che fugge dalla città e parte per la campagna con uno zaino sulle spalle; “Smoke gets in your eyes” di Riccardo Giacconi, Paolo Pennuti e Mirko Fabbri (Italia, 2020): mani che battono a tempo, coppie che ballano, giochi di luce sul pavimento, i ricordi di un mattatore che suonava il sassofono e dirigeva un’orchestra. 

Tra i giurati confermati il regista, sceneggiatore e produttore Samuele Sestieri e Damiano Garofalo, ricercatore e docente alla Sapienza Università di Roma, di Storia del cinema e Storia della televisione. Al miglior corto un premio di Euro 1.500.

7 FILM FUORI CONCORSO

Sono sette i film in visione fuori concorso. “In Between Dying” di Hilal Baydarov (Azerbaijan/ Messico/ Usa, 2020), un viaggio di espiazione tra paesaggi mistici dall’Azerbajian. “L’Armée Rouge” di Luca Ciriello (Italia, 2020), ambientato nei quartieri di Napoli Est è la storia di Idrissa Koné, in arte Birco Clinton, che vive in un container di amianto e ha un sogno: diventare il re del coupé décalé, genere musicale della Costa D’Avorio nato a Parigi nel 2000. Per poterci riuscire ha creato l’armée rouge, una banda di ragazzi avoriani che lo supporta e lo aiuta nell’organizzazione della sua grande festa di Natale. “Nel mondo” di Danilo Monte (Italia, 2019), una coppia decide di filmare il primo anno di vita del figlio ma improvvisamente la morte di un membro della famiglia impone il tempo del silenzio e della riflessione. “Nel paese di temporali e di primule” di Andrea D’Ambrosio (Italia, 2020), un film nei luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza di Pier Paolo Pasolini, Casarsa, Versuta e il Friuli. “Neve in primavera” di Edoardo Sandulli 2020 (Italia, 2020) storia di una donna che si ritrova a dover affrontare il vuoto della casa, dopo essere stata lasciata dalla sua amante. “Spaccapietre” di Gianluca e Massimiliano De Serio (Italia, 2020) con Salvatore Esposito, un operaio del Sud Italia alleva il figlio dopo la morte improvvisa della madre del bambino. “The Watchmaker” di Antonello Matarazzo (Italia, 2020), un viaggio metaforico in giro per il mondo durante la quarantena, partendo da un paese del sud Italia.  

GLI OMAGGI AI REGISTI FRANCO MARESCO E CORSO SALANI

Omaggio al regista siciliano Franco Maresco, vincitore del Premio alla carriera della scorsa edizione, con la visione di due film: “Enzo, domani a Palermo!” di Daniele Ciprì e Franco Maresco (1999) con Enzo Castagna, Salvatore Cascio, Tony Sperandeo, un organizzatore cinematografico siciliano viene condannato su accusa di un collaboratore di giustizia per aver preso parte ad una rapina organizzata dalla mafia e avvenuta all’ufficio postale centrale di Palermo, e “Apocalypsever – Franco Maresco” (2020) di Luis Fulvio ambientato nella Roma deserta dell’aprile 2020 che rimanda alle visioni e al pensiero di Maresco. Il festival ricorda anche il regista toscano Corso Salani e il suo sguardo cinematografico unico e libero, a dieci anni dalla prematura scomparsa, con una retrospettiva di suoi tre film: “Imatra” (2007), “Occidente” (2000), “Palabras” (2003). 

LE MOSTRE

Tornano anche per l’edizione online le mostre fotografiche dedicate alla storia del cinema italiano. Si potranno scorrere le foto documentarie di “Federico Fellini, da Via Veneto a La Dolce Vita”, a cura di Orio Caldiron e Paolo Speranza, trenta pannelli che ripercorrono il successo del film “La dolce vita” e le polemiche che lo accompagnarono. Dalle pagine dei rotocalchi della fine degli anni Cinquanta dedicate a Via Veneto e dintorni, fino ai primi annunci del film, alle scelte di casting e alle varie fasi della realizzazione per arrivare poi alla lunga serie di polemiche avviate sin dal momento della prima proiezione e nei mesi successivi. Sospesa tra cinema e costume, la mostra coglie un momento importante della società italiana e dell’epocale cambiamento allora in corso, che segna la trasformazione del Paese e annuncia l’irripetibile stagione del boom. La mostra in trenta fotografie “Cesare Zavattini, Buongiorno Italia” a cura di Orio Caldiron e Matilde Hochkofler, intende riproporre l’opera di Cesare Zavattini nel suo carattere di work in progress, in cui il cinema s’intreccia all’attività dello scrittore, del pittore, del giornalista, del direttore editoriale, del promotore di idee e progetti che hanno profondamente inciso nel panorama del Novecento.

I WORKSHOP

Si chiama “Do your movie yourself”, il laboratorio a cura di Simona Rossi dedicato agli spettatori del Laceno d’Oro, che quest’anno diventa una sorta di servizio postale: ogni giorno, dal 6 al 13 dicembre, gli spettatori riceveranno delle “cartoline” dal festival con 50cc di genuina aria del Laceno, immagini dall’affascinante località irpina tra le montagne e il lago, e una serie di curiosità, divagazioni e attività pratiche ispirate da alcuni dei film in rassegna. Per iscriversi basta inviare una mail a doyourmovieyourself@gmail.com entro il 4 dicembre. Il secondo workshop online sarà dedicato agli studenti degli Istituti superiori della città di Avellino, a cura del regista Andrea D’Ambrosio.

Completa il cartellone la sezione “Spazio Campania”, una vetrina per valorizzare le produzioni del territorio regionale. I titoli delle oltre dieci opere selezionate saranno prossimamente comunicati.

www.lacenodoro.it

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