La Torre di Babele: gli ospiti stasera di Corrado Augias
Stasera, lunedì 9 dicembre, alle 21:15, un nuovo appuntamento con “La Torre di Babele”, il programma di Corrado Augias che, con il suo inconfondibile stile divulgativo e ironico, affronta i grandi temi della nostra epoca – politica, storia, cultura, economia – e i loro riflessi sull’attualità. Questa volta, al centro della discussione, un tema affascinante e complesso: il corpo come strumento politico.
“Benito, l’Italia in corpo”: un titolo che evoca immediatamente l’immagine di Mussolini, ma che ci porta a riflettere su un fenomeno ben più ampio. Dall’immagine di Trump che, con l’orecchio ferito, alza il pugno e incita alla lotta, a quella di Berlusconi, il volto insanguinato dopo l’aggressione, che si mostra alla folla: la storia è piena di esempi in cui il corpo diventa palcoscenico della politica, strumento di propaganda, simbolo di potere e vulnerabilità.
Il corpo del Duce: un mito forgiato nell’acciaio
Mussolini, però, rappresenta un caso a sé. È lui, forse più di ogni altro, a stabilire un legame fisico, quasi carnale, con il suo popolo. Un popolo da plasmare a sua immagine e somiglianza, l’immagine dell’uomo infaticabile, “di ferro”, capace di lavorare instancabilmente per la grandezza della nazione. Un’immagine costruita a tavolino, certo, ma incredibilmente efficace.
La politica dell’intimità: milioni di lettere e un’illusione di vicinanza
Ma la costruzione del mito non si limita alla retorica del corpo forte e virile. C’è un altro aspetto, meno evidente ma altrettanto importante: la “politica dell’intimità”. Milioni di lettere, conservate negli archivi, testimoniano un rapporto apparentemente diretto tra il Duce e il suo popolo. Una vicinanza simulata, un’illusione di dialogo che contribuisce a creare un legame emotivo fortissimo.
Dall’amore alla ferocia: il paradosso di Piazzale Loreto
Come si spiega, allora, il tragico paradosso di Piazzale Loreto? Come è possibile che tanto amore, tanta devozione, si siano trasformati in un’esplosione di odio e violenza? Corrado Augias, con la sua consueta maestria, cercherà di dare una risposta a questa domanda, analizzando le complesse dinamiche psicologiche e sociali che hanno portato a quel drammatico epilogo.
Il corpo è politica: ieri e oggi
Ma il tema del corpo in politica non si esaurisce con la figura di Mussolini. Anzi, è più attuale che mai. Pensiamo all’uso dei social media, alla spettacolarizzazione della vita privata, alla crescente importanza dell’immagine. In che modo, oggi, il corpo è ancora strumento di potere? Quali sono le nuove forme di questa antica relazione?
Gli ospiti: un parterre d’eccezione
Ad accompagnare Corrado Augias in questo viaggio alla scoperta del corpo politico, un gruppo di ospiti d’eccezione. Lo storico Giordano Bruno Guerri, con la sua profonda conoscenza del periodo fascista, ci aiuterà a contestualizzare la figura di Mussolini e il suo rapporto con il popolo. Lo psichiatra Vittorio Lingiardi ci fornirà gli strumenti per comprendere le dinamiche psicologiche che si celano dietro l’uso politico del corpo. L’archivista Linda Giuva, custode di preziose testimonianze del passato, ci racconterà la storia di quelle milioni di lettere che hanno contribuito a costruire il mito del Duce. E infine, le letture di Edoardo Purgatori daranno voce alle emozioni e ai sentimenti di un’epoca.
Il corpo come linguaggio: tra comunicazione e manipolazione
Il corpo parla, anche quando tace. I gesti, le posture, le espressioni del viso: tutto comunica, tutto contribuisce a costruire un’immagine, a veicolare un messaggio. Ma questo linguaggio può essere manipolato, usato per sedurre, per convincere, per imporre la propria volontà. La politica, da sempre, ha saputo sfruttare questa potenzialità del corpo, trasformandolo in un potente strumento di propaganda.
Dalla retorica del corpo alla politica dello sguardo
Dalla retorica muscolare del fascismo alla chirurgia estetica dei nostri giorni, il corpo è sempre al centro dell’attenzione. Ma oggi, forse più che in passato, è lo sguardo a giocare un ruolo fondamentale. Lo sguardo delle telecamere, lo sguardo dei media, lo sguardo dei followers sui social network. Un continuo bombardamento di immagini che plasma la nostra percezione della realtà e influenza le nostre scelte politiche.
Il corpo digitale: nuove sfide per la democrazia
Nell’era digitale, il corpo si fa virtuale, si moltiplica, si frammenta. I social network ci offrono la possibilità di costruire un’identità online, di interagire con gli altri, di partecipare al dibattito pubblico. Ma questo nuovo spazio virtuale presenta anche dei rischi. La diffusione di fake news, la polarizzazione delle opinioni, la manipolazione delle emozioni: sono tutte sfide che la democrazia deve affrontare.