La stella del cinema illumina Torino – Presentato ufficialmente a Roma 40 Torino Film Festival La stella del cinema illumina Torino – Presentato ufficialmente a Roma 40 Torino Film Festival
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La stella del cinema illumina Torino – Presentato ufficialmente a Roma 40 Torino Film Festival

La stella del cinema illumina Torino – Presentato ufficialmente a Roma 40 Torino Film Festival La stella del cinema illumina Torino – Presentato ufficialmente a Roma 40 Torino Film FestivalTrasferta romana per il Torino Film Festival che ha scelto la capitale per presentare, nelle sale del cinema Quattro Fontane, la 40ma edizione della rassegna ideata e voluta da Gianni Rondolino, critico, storico del cinema e professore ordinario di Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino, come ha ricordato Steve Della Casa, Direttore Artistico del 40 TFF.

Ad aprire la conferenza stampa Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che ha sottolineato come questa importante celebrazione il MNC abbia deciso di coinvolgere la città, “disegnando una sorta di look of the city che uscirà dagli spazi consueti del festival per arrivare a vestire le piazze e le vie di Torino con vere e proprie opere d’arte, nate dal geniale tratto grafico di Ugo Nespolo che ha firmato anche l’immagine guida”.

Un’altra novità di questa edizione è che per la prima volta nella storia del TFF ci sarà Casa Festival, cuore o della kermesse, ospitato alla Cavallerizza, negli spazi in via di ristrutturazione a opera della Compagnia di San Paolo. Uno spazio aperto a tutti già una settimana prima dell’inizio del TFF, che vuole essere un luogo di eventi e incontri, mentre in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, la Nuova Aula Magna d’Ateneo diventerà il Media Center della Manifestazione, aperto a tutti i professionisti della stampa e della comunicazione.

Dal progetto di 40 TFF viene fuori forte la volontà di riportare la gente a vedere i film in sala, per godere delle emozioni che solo il grande schermo sa fornire. “Emozione che non è così scontata per giovani oggi sempre più abituati a seguire i film sulle piattaforme e sui vari device – ha detto Lucia Borgonzoni, neo sottosegretaria alla Cultura, ribadendo anche che “l’audiovisivo e cinematografia in Italia sono un settore che funziona e il Piemonte dell’audiovisivo rappresenta una best practice a cui dovrebbero guardare anche altri territori”.

Sull’importanza del ritorno in sala ha insistito anche Domenico De Gaetano, Direttore Museo Nazionale Del Cinema: “Il Torino Film Festival e la manifestazione cinematografica più attesa in citta e l’evento di punta organizzato dal Museo del Cinema nel periodo autunnale. Questa edizione del 2022 è però speciale. Innanzitutto perché è la quarantesima, a dimostrazione che le idee se sono vincenti funzionano per lungo tempo. Poi perché è diretta da Steve Della Casa: chi meglio di lui poteva realizzare il programma di un festival saldamente ancorato al presente, cercando quella sperimentazione stilistica e contenutistica che da sempre caratterizza l’anima del TFF, ma che, in questo caso, strizza l’occhio al suo passato? Una storia, quella del festival, che ha fatto innamorare generazioni di spettatori e che quest’anno è segnata dal ritorno esclusivo in sala. Sarà un festival tutto in presenza, perché bisogna tornare a frequentare le sale cinematografiche, a far incontrare nelle code fuori dai cinema e nella nuovissima Casa Festival i professionisti e i semplici appassionati, pronti a rivivere la magia non appena si spengono le luci in sala”.

A chiudere la presentazione di 40 TFF, Steve della Casa, che con tono leggero, autoironico e empatico, ha raccontato per sommi capi quello che accadrà a Torino da 25 novembre al 3 dicembre 2022: “Sono passati 40 anni da quando Gianni Rondolino e Ansano Giannarelli riunirono attorno a sé un gruppo di giovani studiosi e organizzatori di manifestazioni culturali e diedero vita al Festival Internazionale Cinema Giovani, poi diventato nel 1998 Torino Film Festival. È inevitabile che quarant’anni dopo l’edizione del Torino Film Festival che sono tornato a dirigere debba fare un bilancio di quanto è avvenuto. Ma la regola che, d’accordo con il Museo Nazionale del Cinema, ci siamo dati con il nostro gruppo di lavoro, professionale, autorevole e soprattutto simpatico e leale, è stata molto semplice: dobbiamo ricordare il passato, ma soprattutto pensare al futuro. Del resto, il Torino Film Festival ha una caratteristica che lo rende unico nel panorama dei festival italiani: è un festival metropolitano, all’interno del quale sono sicuramente presenti gli addetti ai lavori ma il cui nucleo maggioritario di pubblico è costituito da giovani, da appassionati, da persone che vivono il cinema come un formidabile strumento di cultura ma anche di socialità. Il pubblico del Torino Film Festival è unico nel suo genere, e costituisce gran parte del DNA della manifestazione. Di solito le introduzioni ai programmi sono pletoriche autoesaltazioni da parte di chi scrive. Io eviterei di esaltare le scelte, di glorificare gli autori, di elencare il numero di anteprime mondiali, ammesso che questo termine, nell’era digitale, abbia ancora il senso che aveva nel millennio scorso. Posso però affermare con certezza alcuni concetti. Il primo è che questo gruppo, composto da professionisti affermati e da giovani dotati di talento e creatività che possono far presagire una importante carriera, ha lavorato con entusiasmo e in armonia anche con il Museo Nazionale del Cinema, del quale siamo parte integrante. Il secondo è che questo, nelle nostre intenzioni, è il festival del ritorno in sala e della centralità della sala cinematografica: ci saranno facilitazioni per i biglietti, biglietterie accessibili, proiezioni a misura d’uomo e tanti spazi di socialità che culmineranno in una novità assoluta, Casa Festival, vero e proprio luogo d’incontro tra professionisti e semplici appassionati. Attorno al progetto del festival, infatti, si sono riuniti anche una quarantina tra sponsor e partner che hanno dato un contributo notevole anche sui temi della sostenibilità, del risparmio energetico e dell’impatto climatico della nostra manifestazione. Il terzo è che ci sono tanti film ma non ci sono scelte casuali, pesche a strascico, scaffali come al supermercato: si può leggere all’interno delle scelte un filo rosso, una sensibilità che si dirige verso la ricerca senza però penalizzare il pubblico. Il quarto è che, siccome il festival è e deve essere una festa, ci saranno tanti ospiti, tanti personaggi noti dello spettacolo: ma la nostra filosofia consisterà nel farli parlare, nel dialogo con il pubblico, nel chiedere loro di raccontare il loro cinema, il loro percorso, i loro gusti. Insomma un festival curioso, elegante, compatto. Una punta di eccellenza in una città e in una regione che tanto hanno investito nel cinema, e che dal cinema hanno avuto molto in termini di immagine e di ricchezza collettiva”.

La serata inaugurale del Torino Film Festival, realizzata in collaborazione con il Teatro Regio, sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3, all’interno del programma Hollywood Party e sarà poi disponibile su RayPlaySound. L’idea è di raccontare per 70 minuti il rapporto tra i Beatles, i Rolling Stones e il cinema, con interviste e con filmati rari o inediti che saranno visibili per il pubblico in sala e saranno in audio per i radioascoltatori. I due gruppi più famosi del pop inglese hanno infatti un rapporto molto intenso con il cinema, che li ha visti attori e produttori nonché ovviamente autori di colonne sonore. Un rapporto che sarà analizzato dai conduttori di Hollywood Party assieme a Malcolm McDowell, Noemi, Vincenzo Mollica, John Vignola, Francesco De Gregori e altri ospiti che si aggiungeranno. Madrina del festival sarà l’attrice Pilar Fogliati.

https://www.torinofilmfest.org/it/

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