LA SPEDIZIONE PERDUTA- LETTERE DAL POLO al Teatro Trastevere LA SPEDIZIONE PERDUTA- LETTERE DAL POLO al Teatro Trastevere
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LA SPEDIZIONE PERDUTA- LETTERE DAL POLO al Teatro Trastevere

LA SPEDIZIONE PERDUTA- LETTERE DAL POLO al Teatro Trastevere LA SPEDIZIONE PERDUTA- LETTERE DAL POLO al Teatro TrastevereIl 16 e il 17 gennaio 2025 il palcoscenico del Teatro Trastevere di Roma si trasforma in un emozionante viaggio nella storia, nella poesia e nella natura estrema. “La spedizione perduta – Lettere dal Polo” non è solo uno spettacolo teatrale: è un’occasione per immergersi nella storia vera di uno degli enigmi più affascinanti del XIX secolo, rivelata attraverso un racconto poliedrico che combina poesia, musica e videointerventi.

Con l’acclamata interpretazione di Lahire Tortora, accompagnato dalle poesie di Alessia Giovanna Matrisciano, dalle musiche originali di Marco Olivieri e da videointerventi curati da Luca Travaglini, il pubblico sarà condotto alla scoperta di una tragedia umana che ancora oggi ci parla. Ma di cosa si tratta esattamente? E perché questa storia ci colpisce così profondamente?

La tragedia della Erebus e della Terror: un mistero di ghiaccio e umanità

Nel lontano 1845, due navi inglesi, la Erebus e la Terror, partirono per un’impresa epica: la ricerca del mitico Passaggio a Nord Ovest, la rotta capace di collegare l’Oceano Atlantico al Pacifico attraverso le gelide acque dell’Artico. A bordo, 129 uomini carichi di speranza, guidati dal capitano Sir John Franklin.

Ma il destino aveva altri piani. Le navi rimasero intrappolate nei ghiacci per due anni, e alla fine, gli uomini decisero di abbandonarle, intraprendendo una disperata marcia verso la salvezza sulla terraferma. Nessuno fece ritorno.

Col tempo, molte spedizioni di soccorso e ricerche archeologiche hanno fatto emergere dettagli inquietanti sugli ultimi anni dei marinai: fame, malattie, ipotermia e forse casi di cannibalismo tra i sopravvissuti. Ma malgrado tutto, il loro destino rimane avvolto nel mistero.

Perché raccontare oggi questa storia?

Oltre al fascino intrinseco di un mistero irrisolto, la storia della Erebus e della Terror ci offre uno specchio per riflettere su temi urgentissimi del nostro tempo.

Oggi, per la prima volta nella storia moderna, il Passaggio a Nord Ovest è percorribile dalle navi commerciali a causa del progressivo scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale. Un luogo una volta inaccessibile diventa teatro di interessi economici, ricordandoci quante volte l’uomo, nel suo bisogno di conquista, abbia sfidato i limiti della natura solo per pagarne terribili conseguenze.

Nel 2014 e nel 2016, i relitti delle due navi sono stati finalmente scoperti nei fondali dell’Artico, ormai liberi dai ghiacci, come un monito silenzioso: la natura, così crudele e selvaggia allora, oggi è vittima della nostra incuria.

Un viaggio tra documentario e teatro

“La spedizione perduta – Lettere dal Polo” propone una formula originale e coinvolgente. Attraverso una narrazione multidisciplinare, che combina parola recitata, poesia, musica e video, il pubblico entrerà nella mente di quegli uomini, lontani nel tempo ma vicini nei sentimenti. L’idea di portare un genere spesso considerato “freddo e tecnico” come il documentario sul palco del teatro è brillante e innovativa, trasformandolo in un esperienza emotiva capace di far riflettere e commuovere gli spettatori.

La natura come specchio dell’animo umano

Uno degli aspetti più potenti dello spettacolo è il modo in cui affronta il complesso rapporto tra l’uomo e la natura. Nel vasto silenzio gelido dell’Artico, i marinai della Erebus e della Terror si trovarono di fronte a una forza ostile e indomabile, che non solo ostacolava il loro viaggio, ma metteva in crisi le certezze del progresso e della tecnologia.

Lo spettacolo ci ricorda che quei paesaggi estremi, così alieni per noi, rispecchiano però i nostri dilemmi interiori: la lotta per la sopravvivenza, il desiderio di trovare un senso, il confronto con la morte e il mistero dell’ignoto.

Temi ricorrenti nello spettacolo

“La spedizione perduta” non si limita a narrare gli eventi storici, ma scava nei simboli e nei temi universali che questa storia evoca. Tra i più significativi:

  1. La critica al capitalismo: Le spedizioni artiche dell’epoca vittoriana non erano mosse solo dal desiderio di scoprire, ma anche da ambizioni economiche e geopolitiche. Lo spettacolo evidenzia le contraddizioni di un mondo che sacrifica vite umane sull’altare del progresso.
  2. La ricerca di una figura paterna: Questo tema, spesso presente nella letteratura e nell’immaginario collettivo, emerge nella relazione tra i marinai e i loro leader, come Sir John Franklin. La lontananza e la fragilità di questa figura rappresentano anche la vulnerabilità dell’essere umano di fronte alle forze della natura.
  3. Il mistero della morte: Cos’hanno provato gli uomini della spedizione nei loro ultimi momenti? Come si sono confrontati con il pensiero della fine in un luogo tanto desolato?
  4. La natura polare come specchio del presente: Il ghiaccio che un tempo imprigionava le navi ora si scioglie velocemente sotto il peso del cambiamento climatico, e con esso si rivela una nuova rotta pericolosa.

Arte e poesia come linguaggi universali

Le poesie di Alessia Giovanna Matrisciano, integrate nel cuore dello spettacolo, diventano un mezzo per esprimere sentimenti difficili da tradurre con parole comuni. I versi si intrecciano con le musiche originali di Marco Olivieri, capaci di evocare sensazioni di freddo, solitudine e speranza.

I videointerventi di Luca Travaglini fanno il resto, aggiungendo un tocco visivo potente che immerge il pubblico nell’Artico senza muoversi dal proprio posto in platea.

Informazioni pratiche sull’evento

Dove: Teatro Trastevere – Il Posto delle Idee
Indirizzo: Via Jacopa de’ Settesoli 3, 00153 Roma
Date: 16 e 17 gennaio 2025
Orario: Inizio spettacolo ore 21

Biglietti e contatti

 

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