È diventata il simbolo del terribile assedio della città di Leningrado, stretta in una morsa micidiale da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, la Sinfonia n. 7 in do maggiore op. 60 di Dmitrij Šostakovič, che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il direttore Pietari Inkinen eseguono nel
concerto registrato da Rai Cultura a febbraio e proposto giovedì 20 marzo alle 21.15 su Rai 5. Scritta di impulso nei primi mesi di accerchiamento della città sovietica, la Settima di Šostakovič fu eseguita per la prima volta nel marzo del 1942 da Samuil Abramovich Samosud e dall’Orchestra del Teatro Bol’šoj di Mosca. Dopo aver fatto nello stesso anno il giro del mondo, arrivando anche a Londra e a New York – dove è stata diretta da Arturo Toscanini sul podio della NBC Symphony Orchestra – la sinfonia fu eseguita dai musicisti dell’Orchestra della Radio di Leningrado, richiamati appositamente dal fronte e diretti da Karl Eliasberg, risuonando in tutta la città grazie all’utilizzo di altoparlanti, per dimostrare ai soldati tedeschi che la comunità, pur stremata, continuava coraggiosamente a resistere. Per questo è nota con il nome di Sinfonia “Leningrado”.
Sul podio il finlandese Pietari Inkinen, direttore principale della Deutsche Radio Philharmonie di Saarbrücken e Kaiserslauten dal 2017 e frequente ospite dell’OSN Rai. In giovane età Inkinen ha fatto parte di una rock band, per poi studiare violino e direzione d’Orchestra all’Accademia Sibelius. Tuttora attivo anche come violinista, ha diretto orchestre come quella del Concertgebouw di Amsterdam, del Gewandhaus di Lipsia, la Symphonieorchester des Bayerischen Runfunks, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Los Angeles e la Israel Philharmonic. Ha diretto l’intero Ring des Nibelungen di Wagner al Festival di Bayreuth nel 2023, dopo averlo interpretato per Opera Australia nel 2013 e nel 2016. Gli è stato attribuito il Premio Abbiati della critica musicale italiana nel 2014. Regia tv di Maria Baratta.
Appuntamento imperdibile.