Reperti meno noti al grande pubblico per un tour virtuale da compiere, fotografia dopo fotografia, in questo fine settimana di chiusura del Museo Archeologico Nazionale di Napoli secondo le disposizioni anti-Covid: la campagna social “Aperti per voi. Racconti dalle Collezioni” sarà in programma domani e domenica sulla pagina Facebook del MANN ed, a seguire, sul canale Instagram.
Volutamente in ordine sparso, senza assecondare la dislocazione fisica delle collezioni perché il viaggio digitale permette di spaziare con la fantasia da una sala all’altra, i fan e followers delle piattaforme social potranno ammirare, grazie alle tecnologie digitali, alcuni capolavori dell’Istituto: si partirà con post su una delle sculture dei Dioscuri (metà del II sec. d.C.), proveniente dal cosiddetto Tempio di Venere a Baia ed ospitata nell’Atrio del MANN.
Tra i mosaici, scelto lo splendido corteo di Nettuno ed Anfitrite (I sec. a.C., da Pompei, casa del Granduca di Toscana), mentre il candido marmo del busto di Claudio (presumibilmente da Roma, I sec. d. C.) “rappresenterà” online, per questo fine settimana, la statuaria Farnese.
Per la Villa dei Papiri, comunicherà fascino e mistero, anche in rete, il busto femminile identificato prima con la regina tolemaica Berenice, poi con la dea Artemide.
Tra gli allestimenti di recente rinnovati, una statuetta di Iside/Fortuna, vero e proprio gioiello di artigianato artistico in epoca romana, sarà “condivisa” su Facebook per raccontare il pregio delle suppellettili nella Collezione degli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane; pur non potendo passeggiare fisicamente (e rigorosamente con i copriscarpe) sui pavimenti musivi della Collezione Magna Grecia, gli internauti troveranno, nella terracotta di recumbente da Taranto, l’eco di culti e tradizioni nell’Italia Meridionale dell’ultimo quarto del VI sec. a.C.
Un reperto “inaspettato” narrerà la Sezione Epigrafica: si tratta di un elmo bronzeo (da Locri, primo quarto del V sec. a. C.), su cui figura un’iscrizione dedicata alla dea Persefone dal soldato Xenainetos.
Passando nelle vicine sale dedicate alla civiltà egizia, un dettaglio della stele funeraria dello scriba Hui rappresenterà, anche nell’oltretomba, il legame tra il defunto, il padre Pah e la madre Sattie.
In un apparente gioco di contrasti, concluderanno questo itinerario online due splendidi reperti, che sintetizzano, nella loro diversità, la ricchezza e la varietà del patrimonio del MANN: per la Sezione Preistoria e Protostoria, una coppia di ceramica di impasto dell’età del Ferro da Capua; per le rinnovate Sale degli Affreschi, ultimo e colorato post della campagna con un frammento ritrovato nei Praedia di Iulia Felix. In questa pittura pompeiana, su una piccola gradinata sono esposti una serie di elementi che rimandano al mondo di Dioniso, dio dell’ebrezza e della vitalità.