La luna storta di Francesco Tozzi - Stranieri a noi stessi La luna storta di Francesco Tozzi - Stranieri a noi stessi
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La luna storta di Francesco Tozzi – Stranieri a noi stessi

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È uscito un libro. Il titolo è Stranieri a noi stessi, l’autrice è Rachel Aviv; un lungo saggio che tratta, essenzialmente, della inutilità, a volte, della somministrazione di psicofarmaci e del cosiddetto scavo interiore.

Fino a qui tutto bene, in fondo siamo pur sempre nel campo delle opinioni.

Poi però la Aviv dice: “…la nostra cultura enfatizza troppo il potere curativo di tirare fuori le cose”.

La Aviv è una giornalista americana, scrive per il New Yorker, e certamente, vuole riferirsi alla “sindrome da diario” che ha colpito la nostra società da qualche tempo a questa parte.

Solo che affermare la nostra cultura enfatizza troppo il potere curativo di tirare fuori le cose…Non so, a me pare una frase molto incauta, pericolosa, da mettere su un giornale.

Uno dei problemi odierni della nostra società è aver abdicato al confronto VERO per sostituirlo con dei monologhi di tipo auto affermativo, da poter commentare in tempo reale.

Certo che dobbiamo tirare fuori le cose, e chi può deve farsi maieuta, a mio parere; perché oggi, diciamoci la verità – e diciamola anche alla signora Aviv – non ci parliamo più; però, abbiamo un gran rapporto con noi stessi.

Scriviamo molto e leggiamo poco dal gran libro della vita, e questo è un peccato, perché molte delle patologie, soprattutto psicologiche, di questo primo scorcio di XXI° sec. credo derivino proprio da questo mutismo indotto, da questa scomparsa progressiva del dialogo vero.

Chi litiga più? Dobbiamo essere tutti rilassati.

Chi ha un rapporto fisico vero, oggi che il corpo è visto come un tempio quasi inviolabile – concetto su cui possiamo concordare, ma pure Gesù, ad un certo punto, il tempio lo mise sottosopra, quando ne vide la corruzione, e allora?

E allora bene ha detto il poeta Franco Arminio, ovvero che a mancare, oggi, è la sensualità, intesa nella sua accezione più ecumenica, universale.

Il corpo è sparito, o sta sparendo piano piano; se sparisce anche il dialogo non ci resta che augurarci un rapido Armageddon.

O no?

Sarebbe il caso di parlarne, invece di tenerci la risposta “per noi”.

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