La luna storta di Francesco Tozzi - Rapide La luna storta di Francesco Tozzi - Rapide
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La luna storta di Francesco Tozzi – Rapide

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Rapide

L’amore ha il potere di attrarci sempre, molto più delle cose di cui ci dichiariamo addicted (mamma mia…): ci cadiamo ogni volta (“ecco una trappola farà mai cilecca” scrive Beckett). Esso si manifesta non con le stereotipate occhiate, né tantomeno attraverso impercettibili segnali/codici ma sempre, pedissequamente, tramite la solita, maledettissima sensazione.

“Sì sì, lo sento, ci siamo: con questo/a sì che posso permettermi di rinunciare alla consueta distanza di sicurezza senza alcun rischio”.

Ma dopo?

Gli è che, in amore, ognuno cerca cose diversissime dall’altro/a; e allora una volta varcata la frontiera di quel regno da cui tutti, almeno una volta nella vita, hanno fatto ritorno cornuti e mazziati, scornacchiati (o altri meridionalismi a scelta vostra), ecco qui intervenire la famigerata parola.

Bisognerebbe tacere, invece, come Marlon e Maria in Ultimo Tango, evitare anche quelle poche battute tipo: “hai voglia di guardarmi?” “anch’io ho voglia di guardarti”, farlo e basta.

Ma è possibile?

Il giorno dopo, ad ogni modo, tutto svanisce puntualmente e farsi sentire (o risentire) è pericoloso, a tratti anche impudente.

Dopo l’amore, pensaci bene, ti era stato detto chiaramente: “sai, io con i messaggi…No, perché non voglio farti soffrire, cioè, non vorrei”.

Il giorno dopo, ad ogni modo, tutto è svanito.

Provi a inviare quel pezzo electro-chill con elementi dubstep: ricevi un grazie affilato come una condanna. È l’inizio della tua ennesima fine; ma non demordi.

In amore nessuno è attore, difatti, ma sempre personaggio: sai benissimo quale sarà il tuo destino già all’inizio dell’opera. Non odi nessuno, nemmeno i tuoi (eventuali) antagonisti. Tu sei così, e lo sai. E mentre il plot, con la forza di una corrente marina contraria ti ingloba verso lo scorrere dell’esistenza eccoti (tutti stanno guardandoti dalla riva) sbracciare, gridare aiuto (a modo tuo, ovviamente), in fiduciosa attesa di una nuova trappola.

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