La luna storta di Francesco Tozzi – Porno e Amore
Porno e Amore
Oclocrazia: Predominio politico delle masse, che fanno valere le proprie istanze con agitazioni di piazza imponendosi sul potere legittimo e sulla legge stessa; secondo Polibio, in cui appare per la prima volta il termine, la forma degenerata della democrazia.
Il porno divo (“divo”…) dice alla porno diva: “ti amo”, “mi piaci”,”mi sei sempre piaciuta”.
Oggi va così. I porno divi si amano. E se lo dicono. Se lo sussurrano come due liceali.
Questo perché, credo, tutto sono meno che divi (e quando dico divi intendo il senso più epico della parola).
Abbiamo bisogno di qualcos’altro, è certo.
Dopo vent’anni passati a spiare gli affaracci altrui da quel buco della serratura che è la tv, adesso possiamo godere pure dei “contenuti speciali” che il web ci offre.
Si criticano figure del costume nostrano che sfruttano i propri figli per guadagnarsi like sui social network; ma ci sfugge la vera essenza del problema, a mio parere.
Dobbiamo pretendere di più da noi stessi, dobbiamo pensare alla nostra più grande fatica e alla soddisfazione che ne è seguita e ricercare quella vera sensazione di soddisfazione piena, dobbiamo diventare noi i divi, quando i divi abdicano al loro ruolo.
“Chi era per te quell’uomo? Un dio?”
“Non era un dio. Era un uomo semplice.”
E invece era Spartaco. E mica quello di Proietti, quello di Kubrick.
Perché crearsi il proprio Olimpo personale non deve equivalere a rinchiudersi in una torre d’avorio, ma a distinguersi dall’oclocrazia imperante.
Dal divo che si commuove. Che dice “ti amo”.
Pure se non lo pensa.