La luna storta di Francesco Tozzi - Perché leggere i classici La luna storta di Francesco Tozzi - Perché leggere i classici
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La luna storta di Francesco Tozzi – Perché leggere i classici

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Perché leggere i classici

R. era sarda (cioè, spero lo sia ancora, credo sia ancora viva, non ci vediamo da una vita); la portai a vedere Cosmopolis al cinema Arlecchino, a Bologna e, a un certo punto, le misi una mano sulla coscia.
Lei mi dette uno schiaffo, io risi.

All’uscita mise la sua mano sul dorso della mia e mi disse: – Scusa ma sai…I tempi… –
• Quali tempi? –
• Non leggi i giornali? –
• Per carità! –
• E cosa leggi? –
• I classici –
• E credi che basti? –
Non basta mai niente, avrei voluto dirle, anzi, avrei dovuto. E invece…
• Certo che basta –
• Ma fammi il piacere –
• Quale? –
Rise. Era proprio convinta, povera ragazza.
Bisognava capirla: aveva appena sottoscritto l’abbonamento a Intenazionale, doveva difendere la sua posizione con le unghie e con i denti.
• I classici non bastano, fRa… –
• Sono d’accordo. Soprattutto se li leggi per un motivo preciso. Bisogna rileggerli e rileggerli. Così solo possiamo capire che con i giornali ci possiamo avvolgere il pesce –
• Andiamo da me? –
Siamo andati da lei. Ci siamo accomodati nel terrazzino vicino alla sua camera da letto, ci siamo seduti, lei mi ha portato il caffè e il suo portatile, ha messo su un video di CasaPound.
• Guarda che stai prendendo un granchio, tesoro –
• No, ma non voleva essere un’accusa, è che vorrei capire… –
• E metti un video di CasaPound? Parliamo, piuttosto! –
Eppure mi piaceva. Qualche sera prima, al TPO, mentre gridava all’indirizzo di quelli de Lo Stato Sociale “ANDATE A LAVORARE!!!” avevo pensato “questa è quella giusta”.
La certezza sarà sempre fatale al destino di ogni mortale.

• Torniamo a parlare dei classici, vuoi? Il punto è che non riusciamo più a leggerli, oggi, perché ci deve essere sempre qualcuno che ce li spiega. Ma cosa c’è da spiegare? E poi perché ricercarvi solo la profondità d’animo? Esiste anche la bassezza. Un classico non sarà mai quello che ci aspettiamo da lui. Niente di ciò che dona consapevolezza sarà mai “come ce lo aspettiamo”. E così l’umanità. Perché sei uscita con me? –
• Mi sembravi un tipo interessante –
• E quando ti ho messo la mano sulla coscia perché…? –
• Non me lo sarei mai aspettata –
• Vedi?! Eppure è andata così. Ma adesso siamo qua, a casa tua, a parlare. Perché entrambi abbiamo capito che, nonostante tutte le azioni contemporanee che abbiamo espresso stasera, entrambi avevamo voglia di stare insieme. Per mille motivi. Questo è un classico. –
Da quella sera non siamo più usciti.
Ogni volta che mi capitava di incrociarla nuovamente però, vedevo che ordinava una Coca Cola. E la beveva guardandomi.

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