La luna storta di Francesco Tozzi – Lo sciopero La luna storta di Francesco Tozzi - Lo sciopero

La luna storta di Francesco Tozzi – Lo sciopero

La luna storta di Francesco Tozzi - Lo scioperoNon so quanti di voi usino mezzi pubblici come treni e pullman per spostarsi; non so nemmeno se qualcuno, per lavoro o per altre ragioni, debba muoversi con una certa continuità.

Ieri, oggi e domani, però (19-20-21 marzo 2025) è stato indetto un ennesimo sciopero dei trasporti.

Uso la parola ennesimo perché, vi posso assicurare, il sottoscritto e chi – come lui – utilizza il trasporto pubblico ormai, di questi scioperi, ha perso il conto.

Cercando su internet ho scoperto che quello di oggi è il quarto sciopero dall’inizio del mese.

Praticamente un’astensione volontaria a settimana. Ovviamente piazzata ad hoc dagli organizzatori in prossimità coi weekend, le feste, etc. (Ci mancherebbe altro! Se dobbiamo fare il danno facciamolo grosso).

Ma a cosa serve lo sciopero? Perché fu inventato, più di un secolo fa? Lo sciopero dovrebbe convincere chi governa a desistere circa svariate posizioni regolamentatrici sul lavoro, per ottenere migliori condizioni contrattuali.

Avete mai sentito una dichiarazione da parte di un membro del governo sulle condizioni lavorative dei ferrovieri, o degli autisti durante questi mesi pieni di scioperi?

Ho cercato su internet. Non si trova niente.

In tv, ve lo posso assicurare, regna un silenzio assoluto.

Sul web, invece, è pieno di video, reel, storie, post di gente comune, riguardo l’argomento: sono studenti, lavoratori/trici pendolari, persone che, per svariate ragioni, non possono spostarsi in auto.

Sono gli unici a parlare, cioè: a urlare. Dicono che non ne possono più; che ormai non controllano più gli orari dei mezzi sui siti dedicati. Cliccano direttamente su sciopero mezzi weekend e, come per magia, ecco che anche quella settimana se ne palesa uno.

Secondo Daniele Povegliano di Orsa Ferrovie, l’attuale gestione degli scioperi penalizza sia i lavoratori sia l’utenza:

Le decisioni della Commissione di Garanzia non fanno che aumentare la frammentazione degli scioperi nei giorni lavorativi, danneggiando i pendolari e riducendo l’efficacia delle mobilitazioni. Il contratto dei ferrovieri è scaduto da un anno e mezzo e le trattative restano in stallo. Inoltre, il diritto di sciopero in Italia è il più restrittivo d’Europa: i modelli francesi e tedeschi vengono citati come esempi solo quando si tratta di penalizzare i lavoratori”.

Caro Daniele, te lo dico dal profondo del cuore: la gente è stufa e arcistufa.

Le mobilitazioni della vostra e delle altre sigle sindacali, ormai, possono far piacere solo chi gradisce restare bloccato in una città che non è la sua (per ragioni che non voglio indagare).

Una soluzione proponibile sarebbe quella di smettere di lavorare definitivamente. Niente più fasce protette, niente più scioperi piazzati ad arte per allungare i vostri (e i nostri) weekend. Non venite più a lavorare, lasciate fermi i mezzi fino a quando qualcuno si accorgerà che qualcosa non va.

Ma da una genìa di politici che vivono chiusi nei loro uffici, viaggiano su auto blu da soli fino a stazioni dove, ben scortati, salgono su treni dove viaggiano su comodi posti singoli, non c’è da aspettarsi nulla di buono. Quella gente non parla e non rappresenta più nessuno, ormai.

Ma voi? Voi che fate?

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