La luna storta di francesco Tozzi - Io non dormo La luna storta di francesco Tozzi - Io non dormo
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La luna storta di francesco Tozzi – Io non dormo

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Io non dormo

Ho paura di dormire: se dormo, finisce che mi innamoro.

Ho paura di addormentarmi.

Ho paura di amare.

Ho paura dell’amore.

Più dormo, più amo: se mi addormento, mi perdo. Il corpo pensa ad amare e non si quieta. Mi rigiro nel letto, non mi alzo mai, aspetto che la luce filtri delle finestre, resto sveglio.

Al mattino vado al bar, e faccio finta di essere assonnato, come tutti.

Io non dormo.

Mi innamoro delle idee, lo splendore delle cose, in fondo, sta nel loro poter essere, diventare tutto nella nostra mente.

Ecco che, invece, arriva la delusione della realtà. È come masticare sabbia.

A expressao ambigua “coisas da vida”

Ora passeggio solo. Dopotutto, altrimenti non potrei fare: quando sei solo, devi fare da te, in tutti i sensi, sennò vuol dire che quel che fai, sia pure una passeggiata, lo fai per motivi diversi dal muovere le gambe e prendere un po’ d’aria.

Le idee che ho, le porto a spasso: vorrei sentire il loro fiato sul mio collo, i loro occhi azzurri che mi guardano, sormontati da una frangetta corvina, sbarazzina, i loro denti sorridermi digrignando.

Ci sono io che cammino, le mie idee il mio sigaro: il fumo sale lento e gli occhi vanno dappertutto, come quelli di un animale.

Ho 35 anni e una voglia di rimescolare le carte che fa spavento: vorrei cambiare tutto, litigare sempre, con tutti. Mal sopporto il dialogo bene educato dove, in fondo, non non ci si dice nulla di che. Bisogna scontrarsi, per poi riappacificarsi. Imparare a farlo come si deve impegna una vita intera alla ricerca della parola giusta, dell’intenzione che sostituisce la frase retorica, i discorsi triti e ritriti, le dichiarazioni di intenti. Bisogna vedere e ascoltare molto, ma senza dirlo a nessuno.

A chiunque ti chieda, sia pure con gli occhi, cosa ti piaccia di più, impegnati a non rispondere: farsi ammirare nei propri gusti è la cosa più elegante che si possa fare lungo quella serata di gala che è la vita.

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