La luna storta di Francesco Tozzi – Io e Marcello
Io e Marcello
Marcello mi promette che non lo farà più.
Ma chi sono io per chiedergli qualunque cosa (vieppiù una cosa così)?
Viviamo nell’epoca dove non conta più nulla, perché la mia opinione dovrebbe contare?
E poi chi sono io per Marcello?
Voglio dire: Marcello ha un sacco di amici (di amiche, soprattutto) su Facebook, su Instagram; io passo la maggior parte delle mie giornate praticamente solo, quando incontro qualcuno è unicamente per motivi di lavoro. Cosa posso dire a uno come Marcello? Io, che cammino sulla spiaggia, leggo qualche classico e vado a letto con De Chirico (nel senso: con la sua biografia). Marcello ha un conto in banca bello sostanzioso, lui è in pensione, ha un bel gruzzoletto che gli entra nelle tasche ogni mese; e da giovane è stato un gran risparmiatore; io non ho un soldo in tasca, traballo da tutte le parti.
Eppure c’è qualcosa che ci accomuna: mesi fa ricevemmo il medesimo messaggio da una procace biondona che ci chiedeva come stessimo, che ci diceva: “sono sola nuova in Italia, che bel profilo che hai!!!”.
Io, ricordo, corsi subito a vedere tutte le mie foto; Marcello invece è corso allo specchio, per controllare: effettivamente il suo profilo destro era davvero tanta roba.
Chiesi a Julie (questo il nome della bionda dalle enormi mozzarelle) una cosa in portoghese: lei mi rispose subito in portoghese. Allora provai a chiederle la stessa cosa in francese. E lei tac! Manco avesse vissuto una vita a Parigi. A quel punto calai il carico da 11: in tedesco. Indovinate un po’ cosa successe.
Marcello no. Lui è più casereccio, e poi tutte quelle lingue non le conosce. Poi è solo anche lui, come me. Ma a differenza mia, nella vita, è stato con sua moglie e basta: andavano a ballare insieme tutti i giovedì sera e tutte le domeniche pomeriggio; parevano essere stati creati per danzare uno attaccato all’altra, e non fermarsi mai. Poi la moglie è volata nell’altra dimensione, e adesso Marcello pensa che anche se le mega mozzarellone di Julie costituiscano un impedimento al cheek to cheek a lui va bene lo stesso. Credo gliel’abbia pure scritto.
Adesso stanno insieme, lui e Julie. Me l’ha detto Marcello, e io perché non dovrei crederci?
Che fortuna sfacciata! Negli ultimi tempi, pensate un po’, mi sono accorto addirittura che Julie ha un’incredibile somiglianza con Natasha Nice, una delle mie pornostar preferite (dopo Abbie Maley ovviamente); ma sono certo impressioni dettate dall’invidia. Adesso Marcello e Julie sono una coppia di fatto, e pure se ancora non si sono visti e Marcello si è lasciato convincere da lei a investire quasi 35.000 dei suoi sudatissimi e risparmiati in una vita euro in Bitcoin; pure se la società che gli aveva consigliato Julie è fallita e gli ha chiesto 9000 altri suoi euro perché “i computer si sono rotti e vanno riparati”; anche se con Julie (è ovvio) adesso hanno deciso di mettere un avvocato che, per recuperare i loro soldi, gli ha chiesto 3500 € (ma Marcello ne metterà solo 500, gli altri 3000 li metterà Julie, mi ha detto), tutto va bene.
Julie lo raggiungerà, gli ha mandato anche uno screenshot di un biglietto di prima classe da New York a Roma. Marcello l’aspetta. Gli ho chiesto quando verrà di preciso. Dice che non se lo ricorda. Ma l’aspetterà, l’aspetterà sempre. Perché è la prima persona che l’ha fatto sentire vivo dopo tanti anni.
Cosa posso dirgli? Di smetterla almeno di mandarle soldi fino a quando non la vedrà personalmente. Lui mi ha giurato che non lo farà più; ma chi lo sa? A me non resta altro da fare che tornare alla mia vita solitaria, al mare, alla mia lieta povertà. Anche perché Julie ha trovato la sua anima gemella; e così come mi apparve, dileguossi nelle tenebre, in cerca di qualcuno che, a differenza mia, odi talmente stare solo da buttarsi via la vita.