La luna storta di francesco Tozzi: Il nuovo film di Angelo Duro
Il nuovo film di Angelo Duro
No, non ci vado. E non ci andrò.
A vederlo non andrò, e pure quando lo metteranno su qualche piattaforma lo passerò con lo sguardo indifferentemente.
Perché quella roba lì è merda. Non c’entra niente col cinema. Non è che se uno fa un film fa cinema. Il cinema è un’altra cosa. “L’Atalante” di Vigo è cinema; Sergio Leone è cinema.
Quella roba lì, quella robaccia indegna no.
Capisco bene che il mondo sia pieno di gente incazzata, capisco bene che la rabbia sia un sentimento che si attaglia bene all’arte. Ma quando si fa teatro, cinema, etc. tutti i sentimenti vanno lavorati per ottenere una sintesi che renda quei sentimenti (più che frequentati anche dal più infimo degli esseri umani) non banali, tridimensionali.
Perciò, caro Angelo Duro, col cavolo che andrò a vedere il tuo film. Perché sei un cafone. E se il mondo, per ora, ha deciso di dare ragione a te e a tutti quelli che ti somigliano, non è colpa mia.
Lungi da me censurare qualsiasi cosa; ma della tua rabbia non me ne frega niente e, quel che è peggio, la trovo dannosa, per tutti.
Se c’è una cosa di cui la gente, oggi, non ha bisogno, è incazzarsi, innervosirsi. Primo perché sa farlo benissimo da sola, senza la complicità di nessuno; e secondo perché non serve a niente, perché la rabbia veicola le risposte semplici, e se ti è andata male nella vita e pensi di fare quattrini sulle tue disgrazie, con me ti va proprio male Angelino caro.
Mettiamo un attimo da parte il fatto che il film viene pubblicizzato come tuo quando la regia è di un altro (9 su 10 un povero cristo riempito di soldi per sopportarti); ma io posso mai vedere 3 minuti di trailer dove uno manda a cagare tutti indistintamente? Ma che roba è? Ma poi, scusa un momento: tu ti lamenti? Tu urli? Tu sei un privilegiato. Tu non hai rischiato niente nel fare quel film, sei passato solo dalla cassa. Non ci hai messo un euro, la regia non è tua, avrai scritto in compagnia di 4 altri disgraziati mezzi ghost writer (pagati bene, pure loro, sempre per sopportarti), e vuoi davvero convincerci che sei incazzato nero? Che sei un maledetto? Che sei “scorretto”? Tu, caro Angelino, fai parte di quel sistema (lui maledetto, sì) dove tutti urlano ma nessuno dice mai cose sensate, o quantomeno cose vere. Tu fai parte del problema; non sei una soluzione. Non ne offri mezza, del resto.
Per questo, credo, il tuo film piacerà. Tutti quelli pagati per dirlo ti osanneranno, diranno che sei una simpatica canaglia e che, in fondo, questa è la nuova comicità.
Tranne me, e pochi altri, per i quali se una cosa è comica bisogna ridere. Non mettersi le mani in faccia.