La luna storta di Francesco Tozzi – Gioco o son desto
Gioco o son desto
Sei giorni fa Corona fa uscire un altro video dove torna a parlare della ludopatia nel mondo del calcio: lamenta di essere stato censurato dalle tv, dai giornali e dai famigerati “canali ufficiali”, dalla magistratura e dalle forze di polizia che, secondo quanto ci dice, lo hanno acchiappato letteralmente al volo per intervenire un attimo prima che il caso fosse primariamente trattato dalla stampa e dal web invece che da loro.
In questo bailamme penso, da misero scrittore quale sono, cosa possa spingere un ragazzo di 21 anni ad accumulare 3 milioni di euro di debiti (e non con la SISAL, ovviamente), a mettersi in un guaio talmente grosso e a bypassare completamente il pensiero delle logiche conseguenze.
E lo capisco. Voglio dire: fermo restando la colpa, la malattia e l’assoluta negatività della situazione capisco il ragazzo.
Il sottoscritto non soffre di ludopatia ma vive, come il soggetto di cui sopra, in un mondo che gli appare completamente privo di senso e di qualsivoglia potere stimolante.
Qualunque perversione prende le mosse da una profonda insoddisfazione per quello che ci circonda, per una situazione che “non ci muove” affatto, per una realtà deprimente dove più facciamo e più ci deprimiamo.
Calcio e gioco sono fatalmente uniti, e lo stesso vale per l’arte. Purtroppo, in entrambi i casi, non basta mai niente. E le cose non migliorano crescendo o facendo carriera; purtroppo peggiorano. Perché aumenta l’esperienza, certo, ma anche la consapevolezza interiore.
Colpa di un’eccessiva sensibilità, dunque?
È un coacervo di cose, credo. Stare con gli altri, nel mondo, è difficile per uno che è nato per cercare le stelle con quello che fa.
Siamo diversi? Siamo malati. Oggi, anche a causa di vicende personali, lo capisco più che mai.
Certo, lo ripeto: io non ho 3 milioni di euro di debiti; ma non gioco nemmeno in serie A. Non scommetto; fumo. Molto. Nessuno mi punirà per questo, ce ne sono tanti come me; ma perché, mi chiedo, da bambino non bevevo e non fumavo ma ero sereno?
Perché non sai. Non conosci. Sei morbido e tutti fanno e faranno di tutto per indurirti: “deve farsi la scorza, questo ragazzo”, avete presente?
Quindi, caro Fagiolino, nel mio Milan non ti comprerei mai; ma ti capisco e ti abbraccio.
Arriveranno tempi migliori. Nel frattempo, cerchiamo di ricordarci della nostra morbidezza che fu.