La luna storta di francesco Tozzi – Dove alligna la giovinezza
Dove alligna la giovinezza
Forse, negli occhi di mia madre, ho guardato davvero solo ieri mattina, in cucina.
Non sono gli occhi da sempliciotto di quel signore del bar di Alberese che dice “possibile che è un dottore giri senza assicurazione?”; ma sono gli occhi innocenti di una ragazza che è diventata Donna prestissimo (come molte della sua generazione) e adesso, che ha più tempo per sé, può pensare anche ad altre cose.
Al passato, per esempio: “oggi non so se voterei per l’aborto” mi dice “da giovane cioè nel ‘78, sì, l’ho fatto, convinta di questo e di quello…Ma oggi…”
Io che posso dire?
Che ne so io del ‘78?
E dell’aborto, soprattutto?
Vorrei che ognuno potesse decidere come gli pare, potesse scegliere, come si dice?liberamente.
Ma in fondo non si è mai veramente liberi, forse.
Perché mia mamma “ci ha ripensato”? Cosa non tollera più della sua giovinezza? Cosa ha visto, oggi, che la disturba così tanto da sconfessarlo, da farle dire: “io non ero così”?
Com’era mia madre da giovane?
Cosa/come pensava?
Cosa l’ha trasformata nella donna che è oggi?
E perché?
Cosa alligna tra la giovinezza e la tarda maturità che non possiamo raccontare a nessuno, perché nessuno può capirlo?
Forse essere giovani vuol dire (più o meno) la stessa cosa per tutti; ma crescere, diventare prima adulti e poi anziani… no, è una cosa che varia a seconda della persona, del carattere, della storia di quella persona.
Storia privata, s’intende, non la storia “che tutti conosciamo”, la sequenza di fatti che determina ogni nostra scelta.
Quella cosa che alligna in fondo agli occhi di ciascuno, e si allontana man mano che la vista perde confidenza con la vita, che è lì per tutti, ma che pochi possono vedere davvero, per intero.
Riflettere.