La luna storta di Francesco Tozzi – A chi male fa
A chi male fa
Maschi a destra, femmine a sinistra. Lo dice La Stampa. E se lo dice La Stampa…Chissenefrega!
In questo Paese, ordinato come un magazzino vuoto, pare che l’unico collante sia la lamentela e il frivolo pettegolezzo. E badate, quando parlo di lamentela mica mi riferisco a quella contro chi davvero crea disagio; ma quello contro chi mette i bastoni fra le ruote alle nostre giornate di ozio programmatico, chi rovina i nostri piani di relax, di disimpegno e individualistica presa della scena.
Oggi dovremmo tutti lottare contro la maleducazione; ma siamo quasi tutti dei cafoni (e non nell’accezione di Ignazio Silone).
Quindi, che fare? Tacere. Oppure rendersi odiosi a chi maleduca o a chi malagisce: certe condanne, sbattendoci contro, assumono il caratteristico tintinnio della medaglia.
Le medaglie sono segnali, ricordi, moniti. Servono a ricordare a tutti chi è colui che le indossa. Oggi, ovviamente, non vanno più di moda, figuriamoci.
Forse è un bene, non so. È che certe azioni avrebbero ancora bisogno di essere premiate. E la consueta, democristiana e quindi molto italiana buonazione è l’ora di metterla tra Sophia Loren e le tombe etrusche, per dirla con Bruno Cortona.
Oggi sono altre, le azioni da premiare. Oggi gridare “basta!” costituisce già un atto di grande eroismo.
Oggi che, se niente funziona, dobbiamo sopportare in silenzio.
Oggi che, se un maleducato ci ha fatto alzare il tono, dobbiamo chiedere scusa.
Gli è che, una volta abbassato il nostro tono, quello, maleducato rimane. E noi restiamo soli.
Con il nostro silenzio, o con le nostre medaglie.