La Fondazione Cini chiude il 2021 con una favola di Esopo…a lieto fine.
La Fondazione Giorgio Cini conclude le celebrazioni per i suoi 70 anni di attività con uno dei più rari volumi del suo patrimonio librario: le favole di Esopo, unica copia al mondo dell’edizione veneziana dell’opera di Bernardino Benali (1490 circa) arrivata sull’Isola di San Giorgio Maggiore nel 1962, con l’acquisizione del fondo di libri antichi appartenuto a Tammaro De Marinis (1878-1969) grazie al munifico intervento di Vittorio Cini.
Nel 2019 venne battuto a Firenze dalla casa d’asta Pandolfini un lotto della collezione Tammaro De Marinis e fra i libri e i documenti venne rinvenuto un foglio “staccato” proprio dell’edizione delle favole di Esopo conservata alla Fondazione Cini. Grazie alla presenza di una xilografia al verso della carta, è stato infatti possibile riconoscere immediatamente il foglio. Il lotto è stato acquistato grazie al contributo di Giovanni Alliata di Montereale, nipote di Vittorio Cini, che l’ha prontamente donato alla Fondazione consentendo il ricongiungimento delle parti. Il volume, scompleto di 9 fogli, è stato quindi restaurato e integrato di una delle pagine mancanti.
Il restauro e la digitalizzazione dell’antico volume, che ha rappresentato la più recente sfida del centro di eccellenza ARCHiVe, è stato reso possibile grazie al finanziamento della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige che ha valutato positivamente la proposta di restauro e di valorizzazione del bene.
L’Esopo
Prima di entrare nella collezione De Marinis, l’Esopo, scompleto di 9 carte, faceva parte della collezione di Charles Butler (1821-1910). Nel 1940 un saggio di Tammaro De Marinis fornisce l’indicazione delle carte e delle xilografie mancanti. Dopo un’analisi più approfondita è stato individuato il punto preciso da cui il foglio è caduto, tra il 1940 (anno della pubblicazione di De Marinis) e il 1962 (anno in cui il volume è giunto in biblioteca); riapparendo sul mercato antiquario nel 2019 è stato possibile acquisirlo per poi integrare il volume.
Il Restauro
L’intervento, ultimato nel novembre del 2021, ha previsto lo smontaggio totale dei fascicoli e della legatura ottocentesca. Con il restauro delle carte sono state rimosse precedenti integrazioni degradate dal tempo e alleggerite le macchie. Il volume consta oggi di 92 carte suddivise in 13 fascicoli dalla a alla n e le carte mancanti rendono mutili 3 fascicoli (c, m, n). La carta ritrovata, con la xilografia e il finale della favola n. 62, appartiene al fascicolo m e lì è stata ricollocata. Infine, l’intero volume è stato ricucito ed è stato nuovamente ancorato alla coperta che l’ha custodito negli ultimi 200 anni.
La digitalizzazione
La digitalizzazione del volume è stata effettuata dal centro ARCHiVe tramite l’acquisizione fotografica a colori e ad alta risoluzione; è stata inoltre realizzata una documentazione fotografica, anche a luce trasmessa, per consentire l’analisi comparativa dei bifoli scuciti e restaurati. Le favole di Esopo saranno liberamente accessibili al pubblico, tramite la pubblicazione online nel sito della Fondazione Cini e nei principali cataloghi delle biblioteche, attuando così uno degli scopi statutari della Fondazione volto a promuovere attività culturali legate alla propria storia, alle proprie tradizioni e al proprio straordinario patrimonio.