La Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione: i cortometraggi vincitori dei due premi in concorso e il finale con Sandro Veronesi La Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione: i cortometraggi vincitori dei due premi in concorso e il finale con Sandro Veronesi
 | 

La Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione: i cortometraggi vincitori dei due premi in concorso e il finale con Sandro Veronesi

La VII edizione della Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione e lo fa anche con il successo dei due cortometraggi vincitori dei Premi in concorso, riconosciuti nella serata di sabato per mano di Giovanni Veronesi: è “La terra delle onde” di Francesco Lorusso il vincitore del Premio Mauro Mancini, mentre João Prado con “The last beach of Palermo” si aggiudica il Premio Speciale Guido Parigi.

Il Premio Mauro Mancini, per cortometraggi europei sul tema del mare, è stato assegnato da una giuria di esperti presieduta dal direttore artistico della rassegna, mentre Premio speciale Guido Parigi, per il miglior cortometraggio di taglio giornalistico, dalla giuria composta dai giovani studenti delle scuole superiori di Grosseto che hanno realizzato, per questa stagione, il progetto della Redazione Giovani, coordinati da Alessio Brizzi.La Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione: i cortometraggi vincitori dei due premi in concorso e il finale con Sandro Veronesi La Festa del Cinema di Mare arriva alla conclusione: i cortometraggi vincitori dei due premi in concorso e il finale con Sandro Veronesi

Francesco Lorusso, classe 1993, è fondatore e direttore, insieme a Gabriele Licchelli e Andrea Settembrini, della Broga Doite Film (per il quale ha diretto e post-produttrice documentari e cortometraggi). Con “Anche gli uomini hanno fame (2019), prodotto dalla Fondazione AAMOD (in collaborazione con l’Istituto Luce-Cinecittà e Scuola Holden) ha vinto il premio Zavattini e ha vinto il premio internazionale di Roma e di Roma Roma 2019. Il Premio Mauro Mancini (1000 euro al regista vincitore) arriva quindi, in un percorso professionale e artistico in crescendo, del quale “La terra delle onde” sembra essere una conferma, grazie a un racconto di amicizia e di crescita, “semplice e profondo nello stesso tempo, con una storia ben recitata e altrettanto efficacemente sviluppata” – come si legge dalle motivazioni date dalla giuria: nel profondo sud d’Italia c’è un posto dove, in giorni chiari, si può dare un’occhiata alle montagne greche dell’isola di Othonoi dall’altra parte del mare. Qui, nell’estate calda, cinque bambini cadono da una scogliera in mare durante una grande tempesta e il più anziano, Pati, si perde tra le onde.
Quando gli adulti si arrendono e intendono fermare la ricerca, i bambini non perdono le speranze e, certi che il loro amico sia riuscito a raggiungere la costa greca, costruiscono una radio CB nel relitto di una vecchia auto per contattarlo.

Continua ad essere il mare il fil rouge di tutte le pellicole presentate al festival, compreso il cortometraggio vincitore del Premio speciale Guido Parigi (500 euro, istituito nel 2019), “The last beach of Palermo”, un mare che “si sente, si presume, ma non è da nessuna parte da vedere. Non si vuole nemmeno vedere”: la storia del rapporto complicato di Palermo con il suo mare, uno spazio vitale nella vita dei Palermitani, eppure negato per tutta la storia della città. Si concentra sui personaggi che respirano la vita nell’ultima spiaggia di balneazione rimasta nel centro della città, Porticciolo Sant’Erasmo. Il regista João Prado, nato in Brasile e residente a Berlino, sta attualmente facendo il suo Master in Studi Cinematografici all’Università Free di Berlino, dove in precedenza si è laureato in Filosofia e Cinema. È un assistente ricercatore del progetto “Rhetorics of Affect”, finanziato dal ministero federale tedesco dell’Istruzione, che utilizza un approccio basato sul software per indagare su strategie emotive in film, documentari e notizie televisive; inoltre, negli ultimi due anni João ha lavorato anche presso l’organizzazione dei Festival di Berlino e Monaco di Baviera. La Redazione Giovani lo ha premiato “per il drammatico j’accuse sulla situazione delle spiagge di una città che tutti noi riconduciamo al mare, per la fotografia magnifica dotata di una propria struttura e chiarezza narrativa, per la scelta trasversale degli interventi e delle testimonianze (…)”.

La giornata conclusiva della Festa del cinema di Mare, domenica 28 agosto, a Castiglione della Pescaia, vede un programma concentrato su due importanti proiezioni: alle ore 18:00 alla Biblioteca Comunale Calvino, il giornalista e critico cinematografico Gabriele Rizza presenterà il documentario “Watson” di  Lesley Chilcott (con Paul Watson; 99′, Stati Uniti 2019): la storia del capitano Paul Watson, attivista e ambientalista canadese, fondatore di Sea Shepherd e co-fondatore di Greenpeace, il pirata che attraversa l’oceano senza paura in difesa del mondo marino.

Alle 21:15, al Cinema Castello, l’ultimo film di questa VII edizione sarà invece introdotto e commentato dallo scrittore Sandro Veronesi: “Open Arms – la legge del mare” di Marcel Barrena con Eduard Fernández, Dani Rovira, Anna Castillo, Sergi López, Melika Foroutan (109′, Spagna, Grecia 2021), basato sulla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms.

Chiuderà la serata, alle 23:30, la festa finale alla Terrazza Bistrot con il dj set di Ruggero Pernisco.

Info e programma Festa del Cinema di Mare: https://festadelcinemadimare.com/

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *