La classifica delle città più naturali d’Italia La classifica delle città più naturali d’Italia

La classifica delle città più naturali d’Italia

La classifica delle città più naturali d’Italia La classifica delle città più naturali d’ItaliaIsernia, immersa nel verde, si aggiudica il titolo di città più naturale d’Italia. Vercelli, invece, si posiziona all’ultimo posto. È questa la fotografia scattata da 3Bee, la nature tech italiana, in occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat, che ha rilasciato la prima classifica delle città capoluogo di provincia più naturali del Bel Paese. Una classifica che non solo stimola una riflessione sullo stato della biodiversità urbana, ma lancia anche un messaggio forte: è tempo di agire, di diventare “Nature Positive”, generando un impatto positivo sugli ecosistemi.

La biodiversità urbana sotto la lente d’ingrandimento: il metodo MSA

Ma come si misura la “naturalità” di una città? 3Bee ha utilizzato un parametro scientifico preciso: l’Abbondanza Media di Specie per uso del suolo indiretta (MSA Land Use). In parole semplici, si confronta la ricchezza di specie in una determinata area con quella di un ambiente incontaminato. Un punteggio vicino a 1 indica un’area con una biodiversità intatta, mentre un valore prossimo allo 0 segnala un ambiente fortemente antropizzato. Per questa classifica, 3Bee ha utilizzato un sotto-parametro dell’MSA, l’MSA_LU, che si concentra sull’uso del suolo, integrando dati satellitari e l’expertise dell’azienda nel definire le diverse categorie di utilizzo del territorio.

Sul podio Isernia, Belluno e Savona: un trionfo di verde

Isernia, Belluno e Savona, con un MSA_LU superiore a 0.9, conquistano il podio. Merito di una ricca vegetazione, di un basso livello di antropizzazione e di una gestione oculata del territorio. Queste città dimostrano che è possibile coniugare lo sviluppo urbano con la tutela dell’ambiente, creando un equilibrio virtuoso tra uomo e natura.

L’Aquila e Ascoli Piceno: la forza dei parchi naturali

Al quarto e quinto posto troviamo L’Aquila e Ascoli Piceno, con un MSA_LU intorno a 0.89. La vicinanza a parchi naturali di grande pregio, come il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini, gioca un ruolo fondamentale. Montagne, fiumi, foreste: la complessità morfologica di queste aree contribuisce a preservare una biodiversità straordinaria, mitigando l’impatto dell’urbanizzazione.

Dalla Toscana alla Calabria: un viaggio nella biodiversità italiana

Anche Pistoia, Reggio Calabria, Lucca, Massa e Messina, posizionate tra il sesto e il decimo posto, si distinguono per un elevato MSA_LU, compreso tra 0.85 e 0.87. La combinazione di copertura vegetale significativa e varietà di habitat, che includono aree costiere e montane, permette a queste città di mantenere un’elevata biodiversità.

Le grandi città: una sfida per la biodiversità

Le grandi città italiane, invece, mostrano criticità significative. Milano, al 98° posto con un MSA_LU di 0.43, soffre a causa della cementificazione e della scarsa vegetazione. Roma, al 66° posto con un MSA_LU di 0.57, pur potendo contare su numerosi parchi storici, è penalizzata dall’espansione urbana incontrollata e dalla frammentazione degli habitat. Anche Torino, Napoli e Catania, con un MSA_LU intorno a 0.47, affrontano problemi simili, legati all’urbanizzazione intensa e alla cementificazione. La gestione delle aree verdi, se trascurata, può ulteriormente aggravare la situazione.

La piattaforma 3Bee: un’arma per la tutela della biodiversità

La classifica di 3Bee non è solo una fotografia dello stato attuale, ma anche uno strumento per il futuro. È stata realizzata grazie alla nuova piattaforma di monitoraggio della biodiversità sviluppata dall’azienda, una soluzione innovativa che permette a municipalità, imprese e parchi naturali di misurare e migliorare il proprio impatto su natura, biodiversità e clima.

3Bee alla COP 16: l’Italia protagonista nella tutela della biodiversità

Il valore scientifico della piattaforma 3Bee è stato riconosciuto a livello internazionale. L’azienda è stata selezionata per presentarla alla COP 16 di Cali, un evento cruciale per discutere le strategie globali per la tutela degli ecosistemi. Un’occasione importante per l’Italia, che si pone all’avanguardia nella ricerca di soluzioni concrete per la sostenibilità ambientale.

La Direttiva CSRD e la sfida della sostenibilità per le imprese

La piattaforma 3Bee nasce anche in risposta alle nuove esigenze normative, come la Direttiva CSRD, che impone alle aziende di rendicontare il proprio impatto su natura, biodiversità e clima. Uno strumento fondamentale per guidare le imprese verso un percorso di sostenibilità, misurando e mitigando i rischi legati agli ecosistemi.

Quattro indici chiave per una strategia climatica completa

La piattaforma 3Bee fornisce quattro indici chiave: Nature Impact Risk, Nature Dependencies Risk, Climate & Physical Risk e Biodiversity Risk. Questi indici permettono di valutare l’impatto delle attività aziendali sull’ambiente e di definire una strategia climatica personalizzata, in linea con gli standard internazionali.

Tecnologia avanzata per un monitoraggio preciso e puntuale

La piattaforma 3Bee utilizza tecnologie all’avanguardia, combinando dati satellitari, tecnologia in campo e database pubblici. In soli 15 minuti è possibile ottenere una valutazione accurata dello stato di un ecosistema, identificando le aree critiche che richiedono interventi urgenti.

Un percorso verso un futuro Nature Positive

Con oltre 1000 aziende coinvolte e 17.000 siti monitorati in 21 paesi, la piattaforma 3Bee sta già contribuendo a creare un futuro più sostenibile. Un futuro in cui le aziende, le città e i cittadini possano vivere in armonia con la natura, generando un impatto positivo sugli ecosistemi.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *