"La bisbetica domata" - La Stagione Estiva del Goldoni continua "La bisbetica domata" - La Stagione Estiva del Goldoni continua
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“La bisbetica domata” – La Stagione Estiva del Goldoni continua

"La bisbetica domata" - La Stagione Estiva del Goldoni continua "La bisbetica domata" -  La Stagione Estiva del Goldoni continua La stagione estiva del Teatro Goldoni continua con La bisbetica domata, il 25 e il 26 giugno alle ore 19.00 va in scena sul palco del più antico teatro veneziano un’originale versione della celebre commedia shakespeariana adattata da Andrea Pennacchi, diretta dalla regista Silvia Paoli e interpretata da Anna Tringali, Giacomo Rossetto e Massimiliano Mastroeni.

Nello spettacolo co-prodotto dal Teatro Stabile del Veneto e da Teatro Bresci, dalla Padova di fine ‘500, la storia dei due giovani amanti Petruccio e Caterina si sposta nell’Italia degli anni ’90, ovvero gli anni dell’ascesa di Berlusconi, della crisi economica (il suo inizio), la caduta del muro di Berlino appena avvenuta, le top model, il grunge, gli uomini che sanno di Denim e “Non è la Rai” in televisione. Una storia da cui traspare senz’altro l’amore, la sincerità e la fragilità, di due ragazzi problematici che si incontrano e cominciano una relazione a modo loro, cercando uno spazio in una società in cui non si riconoscono, una società fatta di patriarcato, maschilismo e violenza domestica.

La famosa commedia ambientata a Padova, ammettiamolo, presenta per un pubblico contemporaneo parecchi aspetti problematici: patriarcato, maschilismo, violenza domestica, sembrano renderla indigeribile, a meno di metterla in ‘contesto’ o di invertirne i ruoli, o ancora, di cambiarne il segno in tragedia. Questi però sono falsi problemi, in realtà, le commedie di Shakespeare non sono solo ‘divertenti’ (e lo sono) ma rimandano a un regno della libertà al di là del mondo in cui viviamo, e dobbiamo accettare “la bisbetica domata” per come la intendeva il suo autore (il quale, peraltro, sembra sempre preferire i personaggi femminili a quelli maschili). Si tratta di una commedia romantica sviluppata a partire da un nucleo fiabesco, con un lieto fine, e non di un dramma sull’oppressione e la violenza domestica, questi aspetti ci sono, ma non nel rapporto tra Petruccio e Caterina.

Andrea Pennacchi

Nel testo c’è senz’altro amore, ci sono sincerità e fragilità, ci sono due ragazzi problematici che si incontrano e cominciano una storia a modo loro, cercando uno spazio in una società in cui non si riconoscono. La società di riferimento era ed è quella patriarcale, quella del dovere domestico e muliebre, quella dell’uomo attivo e la donna passiva, è la storia dell’accoglienza, della mitezza, delle qualità femminili, sempre secondo un’ottica esclusivamente maschile.

Il problema quindi non sono Petruccio e Caterina ma il contesto in cui vivono che non è purtroppo lontano da quello di oggi se dimentichiamo le forme e pensiamo alla sostanza.

Il nostro spettacolo è ambientato negli anni ’90, che credo siano stati uno spartiacque fondamentale fra “come eravamo” e come siamo adesso: sono gli anni dell’ascesa di Berlusconi, della crisi economica (il suo inizio), il muro di Berlino è appena caduto e poi ci sono le top model, il grunge, gli uomini sanno di Denim e alla televisione è arrivata “Non è la Rai”.

Gli anni ’90 sono gli anni delle donne bellissime e di plastica, del “celodurismo”, dell’anoressia: ma sono anche gli anni della nostra nostalgia, quando aspettavamo le telefonate sul fisso, quando uscivamo in due sul motorino senza casco, quando andavamo in discoteca la domenica pomeriggio o facevamo i ragazzi del muretto chiacchierando di sogni fino a tardi.

Ne La bisbetica domata c’è tutto questo e c’è Padova che porta con sé la provincia italiana, quella della fabbrica, del duro lavoro, del padre che è fiero della figlia mansueta e vorrebbe liberarsi di quella problematica. Il commerciante che tratta i sentimenti come fossero merce da piazzare. Non c’è niente di antico o polveroso, purtroppo.

Io non vedo bisbetiche. Vedo crisi d’identità, vedo famiglie disfunzionali e uomini che devono dimostrare di avere la situazione in pugno. Vedo tutto quello che ancora, faticosamente, cerchiamo di cambiare.

Silvia Paoli

25 > 26 giu 2021

ore 19.00

La bisbetica domata

di William Shakespeare

adattamento Andrea Pennacchi

con Anna Tringali, Giacomo Rossetto, Massimiliano Mastroeni

voce fuori campo Andrea Pennacchi

regia Silvia Paoli

scene Andrea Belli

costumi Valeria Donata Bettella

luci Andrea Patron

direttore di scena Stefano Razzolini

foto di scena Serena Pea

promo Claudia Sferrazza

organizzazione Giulia Diomaiuta

produzione 2020 Teatro Bresci, Teatro Stabile del Veneto

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