John Eliot Gardiner inaugura la 41ª edizione di Bologna Festival
Protagonisti del concerto inaugurale della 41ª edizione di Bologna Festival, lunedì 2 maggio ore 20.30 al Teatro Manzoni, John Eliot Gardiner e i suoi English Baroque Soloists presentano un programma che accosta pagine sinfoniche di Haydn e Mozart: la Sinfonia n.103 “col rullo di timpani”; la Sinfonia concertante per violino e viola KV 364, soliste Kati Debretzeni e Fanny Paccoud; la Sinfonia n.39 KV 543. Tra rigore e immaginazione, con stile inconfondibile, Gardiner infonde anche in questi tre capolavori del sinfonismo classico e preromantico lo splendore del suono che contraddistingue il suo storico ensemble con strumenti originali.
Prima del concerto, alle ore 18, all’Oratorio di San Filippo Neri, Prima delle Note: guida all’ascolto introduttiva al programma del concerto, a cura di Guido Barbieri; ingresso libero.
Il concerto è realizzato grazie a Alfasigma e Illumia, main partners della stagione 2022 di Bologna Festival.
Biglietti in vendita online www.bolognafestival.it / www.vivaticket.it ; presso Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/E); il giorno stesso del concerto al Teatro Manzoni dalle ore 19.30.
Informazioni: Bologna Festival 051 6493397 www.bolognafestival.it
Lunedì 2 maggio ore 20.30
Teatro Manzoni
English Baroque Soloists
John Eliot Gardiner direttore
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n.103 in mi bemolle maggiore Hob.I:103 “col rullo di timpani”
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia concertante per violino e viola in mi bemolle maggiore KV 364
Kati Debretzeni violino, Fanny Paccoud viola
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n.39 in mi bemolle maggiore KV 543
Interprete, studioso, attivista musicale, Sir John Eliot Gardiner imprime ad ogni sua attività un intarsio costante tra rigore e immaginazione, precisione e fantasia. Disciolti in una inesauribile capacità di “seduzione” sonora. Una attitudine messa in luce, inizialmente, nel repertorio barocco, ma che da molto tempo applica anche al classicismo e al sinfonismo preromantico. Su questo crinale, non privo di inquietudini e di zone d’ombra, si pongono i tre capolavori di Haydn e di Mozart interpretati insieme ai “suoi” English Baroque Soloists, fondati nel 1978.
Composta nel 1795, penultima delle cosiddette sinfonie londinesi, la Sinfonia n.103 di Haydn si apre con un sommesso rullo di timpani che si riascolta anche verso la fine del primo movimento. Venne eseguita per la prima volta a Londra, con la concertazione dello stesso Haydn, seduto al cembalo. Così ne rese conto la critica del tempo: “Fu eseguita un’altra nuova ouverture del fertile e ammaliatore Haydn, il quale come al solito produsse continui colpi di genio tanto nella melodia come nell’armonia. L’Introduzione destò l’attenzione più profonda, l’Allegro incantò, l’Andante fu bissato, i Minuetti (specialmente il Trio) erano dolci e giocosi, e l’ultimo movimento fu pari, se non superiore, ai precedenti”.
La Sinfonia concertante per violino e viola di Mozart, concerto doppio in piena regola, è considerato uno dei massimi risultati raggiunti da Mozart nel genere della composizione per orchestra e strumenti solisti. In costante e articolato dialogo, in piena pariteticità, violino e viola scambiano tra loro idee musicali solenni, imponenti o cantabili; intensa la scrittura sinfonica di questa pagina composta a Salisburgo nel 1779.
“Questa sinfonia, che si potrebbe chiamare l’Unica o la Soprannaturale, è in mi bemolle maggiore e si compone di 16 parti, quasi tutte obbligate. Basterà dire che io e parecchi accanto a me proclamarono ad alta voce che un’altra simile sinfonia difficilmente può esistere al mondo, e che solo credere all’esistenza di questa sarebbe inimmaginabile”. Così si leggeva nelle cronache musicali del tempo, a distanza di qualche anno dalla composizione della Sinfonia KV 543, uno degli ultimi capolavori sinfonici di Mozart. Diversi, nella partitura, i richiami ad Haydn, ai suoi Minuetti e ai suoi brillanti e dinamici Finali.
John Eliot Gardiner. Fondatore e direttore dell’English Baroque Soloists, dell’Orchestre Révolutionnaire et Romantique e del Monteverdi Choir, Sir John Eliot Gardiner è stato uno dei pionieri della prassi esecutiva storicamente informata, oltre che figura di riferimento nel rinnovato interesse per la musica antica che ha caratterizzato la vita musicale del Novecento. Tra i più autorevoli interpreti della musica di Monteverdi e Bach, ha esteso la sua maestria interpretativa al classicismo e al sinfonismo preromantico, sino ad opere di Berlioz e Verdi. L’ampiezza del suo repertorio è inoltre testimoniata da una discografia quanto mai ricca e diversificata, che spazia da Monteverdi, Bach, Mozart, Beethoven, Mendelssohn a Schumann, Berlioz, Weill. Numerosi e di prestigio i premi ricevuti per le sue incisioni discografiche. Nel 2005 Gardiner ha fondato una sua casa discografica, SDG (Soli Deo Gloria), con la quale ha pubblicato le registrazioni live realizzate nel corso del progetto “Bach Cantata Pilgrimage 2000”. Tra le uscite discografiche più recenti si distinguono la sinfonia-cantata “Lobgesang” di Mendelssohn con la London Symphony Orchestra; i Concerti per violino di Bach (solista Kati Debretzeni), il Benvenuto Cellini di Berlioz, Semele di Händel e la Passione secondo Giovanni di Bach. Come direttore ospite collabora abitualmente con i principali complessi sinfonici europei, tra cui Concertgebouworkest, Gewandhausorchester Leipzig, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. Dal 1983 al 1988 è stato direttore artistico dell’Opera di Lione, dove ha fondato la nuova orchestra. Gardiner ha anche diretto diverse produzioni operistiche alla Scala di Milano, al Covent Garden di Londra, all’Opera di Vienna e al Maggio Musicale Fiorentino; tra i titoli proposti figurano Orfeo ed Euridice di Gluck, Le nozze di Figaro di Mozart, Simon Boccanegra, Rigoletto e Falstaff di Verdi. Nel 2019, a Milano e Roma, ha diretto una nuova produzione di Semele di Händel. Nel 2021 si è esibito con i suoi ensemble nei maggiori festival europei, tra cui BBC Proms, ospite del festival londinese per la sessantesima volta; molto apprezzata la sua esecuzione dell’oratorio sacro di Berlioz L’enfance du Christ con il Monteverdi Choir e l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique. Gardiner è autore di una monografia dedicata a Bach, La musica nel castello del paradiso: un ritratto di Johann Sebastian Bach (2013).
English Baroque Soloists. Fondato nel 1978 da Sir John Eliot Gardiner, EBS è considerato uno dei migliori ensemble di musica barocca al mondo; con estrema versatilità spazia dal repertorio sinfonico a quello operistico, con una predilezione per autori quali Monteverdi, Bach, Mozart e Haydn. L’orchestra, dal suono caldo e incisivo, immediatamente riconoscibile, si è esibita in tutto il mondo, nei teatri e nei festival più prestigiosi, dalla Scala di Milano al Concertgebouw di Amsterdam, alla Sydney Opera House. Nel 1990 ha realizzato un progetto dedicato a Mozart, eseguendone i sette titoli operistici e le sinfonie della maturità, oltre all’integrale dei Concerti per pianoforte. Nel 2000, insieme al Monteverdi Choir, ha preso parte all’imponente “Bach Cantata Pilgrimage”, che prevedeva l’esecuzione di tutte le Cantate di Bach nelle festività liturgiche per cui erano state composte. Nel 2017, nell’ambito del progetto “Monteverdi 450”, l’English Baroque Soloists ha proposto le tre opere monteverdiane (L’Orfeo, L’incoronazione di Poppea, Il ritorno di Ulisse in patria) nelle più importanti istituzioni musicali d’Europa e Stati Uniti, ricevendo l’RPS Award nella categoria Opera and Music Theatre. La sempre intensa attività dell’ensemble, divisa tra tournées e registrazioni, conta anche programmi con il Magnificat e la Passione secondo Matteo di Bach, il Requiem e la Messa in do minore di Mozart. Nel 2019 ha effettuato una tournée con l’oratorio drammatico Semele di Händel, facendo tappa alla Scala di Milano e all’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Nella scorsa stagione EBS ha tenuto il suo primo concerto in diretta streaming eseguendo la Passione secondo Giovanni di Bach sotto la direzione di Gardiner e si è esibito ai BBC Proms e al Berliner Festspiele con programmi dedicati a Bach e Händel.
Kati Debretzeni. Nata in Transilvania, Kati Debretzeni ha studiato violino con Ora Shiran in Israele e violino barocco al Royal College of Music di Londra sotto la guida di Catherine Mackintosh e Walter Reiter. Dal 2000 è il primo violino degli English Baroque Soloists; ha inoltre collaborato con l’Orchestra of the Age of Enlightenment come solista e come violino di spalla. Con il Trio Goya e con gli ensemble Florilegium e Ricordo ha registrato diversi CD; come solista ha realizzato due incisioni dei Concerti Brandeburghesi di Bach, una con John Eliot Gardiner, l’altra con Trevor Pinnock, aggiudicandosi un Gramophone Award. Svolge la sua attività didattica al Conservatorio Reale dell’Aja.
Fanny Paccoud. Diplomata in viola al Conservatorio di Strasburgo, Fanny Paccoud si è inizialmente dedicata al repertorio cameristico classico e alla nuova musica. Ha suonato in duo con il pianista Michel Gaechter e ha fondato il trio d’archi Anpapié; successivamente ha approfondito lo studio della musica antica e delle prassi esecutive barocche, collaborando con ensemble quali Le Concert Spirituel di Hervé Niquet, Le Concert Brisé di William Dongois, Les Ambassadeurs di Alexis Kossenko e Pygmalion di Raphaël Pichon. Lavora abitualmente con l’English Baroque Soloists e l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique di John Eliot Gardiner.