ISOLE D’ISTANTI: dal direttore di EstOvest, da oggi, un progetto ispirato dal lockdown
“Ho sentito, nelle settimane passate, l’esigenza di realizzare un progetto che racchiudesse sensazioni legate al periodo di clausura che tutti stavamo trascorrendo e che, poco a poco, va ora allentandosi, esaurendosi. Doveva essere un processo artistico completo, condiviso, che contemplasse una piccola comunità di musicisti. Bisognava che la parabola musicale si realizzasse interamente in questo periodo sospeso ed interlocutorio, che evocasse nei suoni la straordinarietà e l’unicità di un tempo più interiore che conclamato.”
Claudio Pasceri, violoncellista e direttore artistico di EstOvest Festival, racconta con queste parole il senso di un progetto nato nei giorni del lockdown per racchiudere, in musica, i sentimenti e le sensazioni nati durante le lunghe settimane costretti in casa.
Da oggi, ogni giorno alle 19 sulle pagine social di EstOvest Festival (Facebook https://www.facebook.com/
Sono stati coinvolti sette giovani compositori di grande talento perché scrivessero ciascuno un breve brano per violoncello, uno per ogni giorno della settimana, dal lunedì alla domenica. Si è costruito così, attraverso le sette nuove partiture scritte in clausura e eseguite dallo stesso Pasceri e dagli altri musicisti nella stessa situazione di isolamento e lontananza, un percorso, una passeggiata virtuale che diventa un appuntamento quotidiano virtuale e reale nello stesso tempo. Isole d’Istanti, il titolo scelto, per fermare in un solo istante, il proprio isolamento e nello stesso tempo trasformare questi momenti in un arcipelago di senso collettivo.
Cos’ha significato questo isolamento per noi? Questa la prima domanda che Claudio Pasceri ha posto. Ognuno ha dato una risposta secondo la propria sensibilità, avendo percezioni molto diverse di questo periodo. Per molti il tempo a disposizione è stata una manna dal cielo, per altri un momento critico sul rapporto con la scrittura. Per tutti è stata un’occasione di riflessione sull’assenza, di ogni tipo: di stimoli, di relazioni, di suggestioni. La creatività di ognuno ha riempito diversamente questo vuoto. Nell’arco di alcune conversazioni on line è nata un’idea unitaria alle tante proposte personali, arrivando a definire alcune linee guida per la composizione.
Sono nate così sette passeggiate virtuali in cui il richiamo al famoso lied Der Wanderer (Il Viandante) di Schubert diventa un espediente per le riflessioni in musica di ciascuno. Il violoncello è il viandante, che attraverso la raccolta diventa personificazione di un io immaginario e ogni giorno entra in relazione ad altro o altri da sé: un pensiero inaspettato, un luogo, un’altra persona, un suono. Dunque un altro violoncello, un clarinetto di bassetto, una marimba, un violino, un contrabbasso, una voce: sono i personaggi che mano a mano mutano l’individualità del violoncello in un percorso di formazione continua. La sfida è stata immaginare dei brani la cui esecuzione sarebbe avvenuta a distanza, ponendosi il problema che gli esecutori avrebbero dovuto registrare in autonomia la propria parte, senza prove d’assieme. Anche in questo la sensibilità di ciascuno ha inciso in maniera diversa, trovando soluzioni molto varie da forme di alea libera o più controllata, ad altre ancora che si affidano alla tecnologia, al metronomo, alla post-produzione. Sono brevi istantanee delle sensibilità di ciascuno circa la percezione del momento complesso e inaspettato che tutti stiamo vivendo. Grazie alla spinta di Pasceri ed alle lunghe conversazioni online, ognuno dei compositori e degli esecutori, abitante della propria isola, ha potuto sia viaggiare dentro se stesso sia approdare nei porti degli altri, in un progetto condiviso che sembrava impossibile.
I creatori di musica grazie ai quali il progetto ha preso vita sono Edoardo Dadone, Livia Malossi Bottignole, Marco Pedrazzi, Riccardo Perugini, Alessio Romeo, Sara Stevanovic e Diego Tripodi. Al loro fianco, insieme allo stesso Pasceri, Ginterpreti di grande prestigio come Enrico Maria Baroni, Simone Beneventi, Giacomo Piermatti, Adrian Pinzaru, Maria Elena Romanazzi e Michele Marco Rossi. Sette compositori per sette interpreti.