“Io vado a Genova”, la campagna internazionale a quattro mesi dal crollo del ponte Morandi
Da Renzo Arbore a Cristiano De André,
da Edoardo Bennato a Massimo Ranieri, Luca Barbarossa e Tommaso Paradiso
tanti i protagonisti della musica italiana che hanno già aderito all’iniziativa
«Genova per noi è una frase storica inventata da Paolo Conte.
Genova per noi mi viene in mente dovendo ricordare a tutti che bisogna venire a Genova, assolutamente» (Renzo Arbore)
Si è tenuta oggi a Genova, presso la Sala Trasparenza della Regione Liguria, la conferenza stampa di presentazione di “Io vado a Genova”, la campagna internazionale promossa da Assomusica – Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal vivo – con il sostegno e l’adesione della Regione Liguria e del Comune di Genova, a quattro mesi dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi.
Sono intervenuti il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il Presidente Nazionale Assomusica Vincenzo Spera, l’Assessore alla Cultura e Formazione Regione Liguria Ilaria Cavo, l’Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Genova Barbara Grosso e il cantautore Cristiano De André.
Il mondo della musica si stringe intorno alla città. DaRenzo Arbore a Massimo Ranieri, daEdoardo Bennato a Luca Barbarossa fino a Tommaso Paradiso (The Giornalisti), hanno già aderito all’iniziativa attraverso il loro video appello: venite a Genova come abbiamo fatto noi. «Genova in questo momento si sente un po’ abbandonata» – spiega Renzo Arbore, primo a registrare il videomessaggio – «perché naturalmente dopo il crollo del ponte Morandi tutti pensiamo, abbiamo pensato: ‘ah adesso a Genova è difficile arrivarci, è difficile andarci’».
La campagna è nata dall’attività del Presidente nazionale di Assomusica, il genovese Vincenzo Spera: «Girando per l’Italia mi è capitato spesso di incontrare persone che rinunciavano al loro viaggio a Genova» – racconta nel suo appello il noto promoter genovese – «perché avevano paura che non si potesse circolare, che non si potesse girare».
Da questo sentire diffuso nasce l’idea di coinvolgere Assomusica: «Chiederemo a tutti gli artisti che si esibiranno a Genova di farsi ambasciatori di questo messaggio» – spiega il Presidente – «io vado a Genova, noi siamo andati a Genova e abbiamo trovato la città viva, abbiamo trovato la città visitabile».
L’iniziativa ha immediatamente incontrato la disponibilità degli artisti e il sostegno convinto delle Istituzioni locali.
«Ringraziamo Assomusica e tutti gli artisti che hanno aderito alla campagna #Iovadoagenova, testimoniando la vicinanza alla nostra città», dichiara il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che porta il saluto anche del Sindaco di Genova Marco Bucci. «Una città e una regione che, dopo la tragedia di ponte Morandi, non si sono arrese, ma, grazie ai cittadini, ai volontari e alle Istituzioni che hanno collaborato insieme, hanno lottato per superare l’emergenza e mitigare le sofferenze. Grazie al contributo di tutti abbiamo risposto al meglio, com’è nella tradizione di questa terra e com’è nello spirito di Genova, la Superba e del suo popolo che non si è arreso e ha dimostrato a tutti la forza, l’orgoglio e la caparbietà di cui da sempre è capace.
Con questa campagna che si va ad aggiungere agli inviti alla solidarietà lanciati dalle Istituzioni, siamo certi che ancora di più si leverà, forte e chiaro, l’appello del capoluogo ligure a tutto il mondo per dire che Genova c’è e che, dopo il dolore, è pronta alla ripartenza e alla rinascita”.
Anche Ilaria Cavo, assessore regionale alla Cultura e Formazione, ribadisce la piena adesione delle Istituzioni a questa importante iniziativa e aggiunge: «Io vado a Genova ha il senso di coinvolgere tutte le personalità del mondo della musica e dello spettacolo che Assomusica incontra. Io vado a Genova perché Genova c’è, perché Genova ha un Ponte spezzato ma anche molto che unisce quel ponte: cuori, disegni di bambini che lo hanno rappresentato in tanti modi e questa volta una musicassetta: un logo molto significativo, espressivo scelto da Assomusica, un nastro che riavvolge una storia, quella di una città viva e straordinaria».
«Nei momenti bui, si dice in un celebre libro per ragazzi, basta accendere la luce» – ribadisce Barbara Grosso, assessore comunale alle Politiche culturali. «Con questa campagna internazionale Io vado a Genova si raggiunge l’obiettivo. Raccontare che Genova è vivibile, raggiungibile, attrattiva, accogliente e fiera. Il Comune di Genova ringrazia tutti gli artisti, che diventano veri e propri ambasciatori di questo messaggio, promotori e testimonial di una campagna che promuove Genova in Italia e all’estero».
Regione Liguria e Comune di Genova hanno presentato, nel corso della conferenza stampa, i primi appelli registrati da grandi protagonisti del mondo della musica, tutti disponibili a dare una mano concreta a favore di Genova e dei genovesi anche alla luce della disastrosa mareggiata che ha colpito la riviera.
Tra questi spicca il contributo di Cristiano De André, testimonial della campagna: «Io sono nato a Genova come mio padre. Amo Genova, amo i genovesi, una città speciale e meravigliosa, piena di Palazzi, monumenti, opere d’arte, una riviera straordinaria – dichiara il cantautore – Chiedo il massimo della velocità per la ricostruzione di questo ponte e spero di essere ascoltato. Il 15 gennaio sarò al Teatro Carlo Felice. Sarà un grande abbraccio pieno d’amore durante il quale riproporrò un grande lavoro di mio padre ‘Storia di un impiegato’ riletto con gli occhi di oggi. Credo sarà un momento molto emozionante. Ribadisco il fatto che Genova in questo momento è una città normalissima. Invito quindi tutti, chiunque a venire a Genova, a visitare le bellezze della nostra città, città forte, salda e piena di vita».
«Voglio ringraziare tutti i nostri associati e le Istituzioni locali che hanno immediatamente sostenuto con forza questa iniziativa» – conclude Vincenzo Spera – «La forza comunicativa rappresentata dalla musica, dagli artisti che nei prossimi mesi si esibiranno a Genova e che si impegneranno a sostenere la necessità di non lasciare sola la nostra città, di frequentarla, di esprimere la propria solidarietà semplicemente visitandola, reputiamo possa costituire un elemento fondamentale di rilancio turistico, culturale, economico e sociale di Genova».
Tutte le informazioni relative all’iniziativa sono disponibili sul sito ufficiale: www.iovadoagenova.org
Comunicazione Assomusica: Daniele Mignardi Promopressagency
Tel. +39 6 32651758 r.a. – [email protected]
www.danielemignardi.it
Facebook: Daniele Mignardi Promopressagency – Twitter: @DanieleMignardi- Instagram: @dm.promopressagency
GLI APPELLI DAL MONDO DELLA MUSICA
Vincenzo Spera: «Il crollo del Ponte Morandi ha lasciato una città tagliata in due, il mondo esterrefatto. Girando per l’Italia mi è capitato spesso di incontrare persone che rinunciavano al loro viaggio a Genova, perché avevano paura che non si potesse circolare, che non si potesse girare. Da qui è nata l’idea di Assomusica, Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal vivo, di portare il proprio contributo.
Un contributo però che non fosse solo materiale, ma fosse comunicativo. Abbiamo quindi deciso di lanciare questo messaggio: ‘IO VADO A GENOVA’, noi siamo andati a Genova e abbiamo trovato la città viva, abbiamo trovato la città visitabile. Da qui l’idea quindi di far sì che tutti gli artisti, tutti i musicisti, tutti i cantanti che verranno a Genova nei prossimi mesi, e tutti voi, diventassero portatori di questo messaggio: il messaggio di andare a Genova, città in movimento, città che merita di non essere lasciata sola. Perché al di là della resistenza, della forza di una reazione nell’immediato, il problema è il poi. E poi c’è bisogno della vicinanza, della non-solitudine.
Per questo riteniamo sia importante che tutti noi, tutto il nostro mondo, mantenga vivo questo motto, che tutti noi ci facciamo carico attraverso i mezzi più idonei di far sentire a tutti gli italiani – e non solo agli italiani – che andando a Genova non solo si va a visitare una bella città, ma si va per stare vicini a una città ferita nell’anima e ai suoi cittadini, a loro volta intimamente feriti.
Grazie e venite a Genova!»
Renzo Arbore: «‘Genova per noi’ è una frase storica inventata da Paolo Conte. ‘Genova per noi’ mi viene in mente dovendo ricordare a tutti che bisogna venire a Genova, assolutamente. In questa città sono nati tantissimi artisti, tanti focolai di musica straordinaria e qualcuno come Gino Paoli dice ‘abbiamo tutti i piedi nell’acqua’.
Genova in questo momento si sente un po’ abbandonata, perché naturalmente dopo il crollo del Ponte Morandi tutti pensiamo, abbiamo pensato: ‘ah, adesso a Genova è difficile arrivarci, è difficile andarci’. Io me la sono percorsa tutta, ho visto da lontano la ferita che Genova ha subito, una ferita straordinaria.
Venendo a Genova questa ferita può essere rimarginata più in fretta, esprimendo la vostra solidarietà. Molti artisti verranno, sono invitati a tornare, sono invitati a venire più frequentemente a Genova. Si viene facilmente, non è difficile arrivarci. Adesso è assolutamente percorribile, Genova è tutta da scoprire per chi non la conosce, è tutta da riconfermare per chi la conosce. Spero proprio che questo mio appello sentimentale venga accolto da tutti voi: venite a Genova e fate venire anche i vostri amici».
Luca Barbarossa: «IO VADO A GENOVA perché ‘Genova è de tutti’. Come ‘Roma è de tutti’ che è il titolo del mio ultimo progetto. Un atto d’amore nei confronti della mia città e una chiamata alla vicinanza di tutti, perché anche Roma non passa un periodo certamente facile. Però Genova ancor di più ha bisogno della nostra vicinanza, del nostro affetto, del nostro abbraccio. Ha bisogno di essere frequentata: ‘Io vado a Genova’».
Edoardo Bennato: «È stata una tragedia non soltanto per i genovesi ma per tutti quanti noi. Comunque i genovesi mica si lasciano scoraggiare. Un ponte è crollato: ne costruiremo tanti altri.
Ponti che da Genova arrivano da tutti le parte del mondo, perché i genovesi sono abituati a resistere alle insidie della natura, alle circostanze di fatalità. I genovesi sono forti e questa non è retorica: per quello che noi ci veniamo volentieri a Genova e ci torneremo.
Ci sono tante mie canzoni che parlano della capacità di noi umani di trasformare i danni della natura in energia. E soprattutto i genovesi. Quindi, forza Genova!»
Tommaso Paradiso: «Oggi abbiamo suonato a Genova, città meravigliosa! È una città piena di cuore: noi abbiamo dato tutto il nostro cuore a questa città e la città ci ha risposto dandoci il suo.
Io voglio fare un invito a tutti: venite in questa città, perché è proprio nei momenti di difficoltà che dobbiamo dare tutti una mano. Genova è una città stupenda che si è rimessa in moto.
La gente ha bisogno di calore umano e noi abbiamo bisogno di questa città: quindi mi raccomando uniti tutti insieme per la città di Genova!»
Massimo Ranieri: «Ciao a tutti, eccomi qua: sono Massimo Ranieri e sono in questo meraviglioso e splendido Teatro Carlo Felice di Genova, che posso dire con tutta sincerità è un po’ come casa mia visto che – come ho sempre detto tutte le volte che vengo qui, “a casa mia”, da tanti anni – è stata la prima città che io ho visto da ragazzino dopo Napoli.
Andavo in America e la nave si è fermata proprio qui, a Genova.
E sono sceso, e mi sono fatto una passeggiata, perché avevamo tutta la giornata a nostra disposizione.
E mi sembrava di stare a Napoli: lo stesso affetto, lo stesso calore, la stessa empatia.
E’ una città che amo molto. Non a caso dico; “casa mia” “è un po’ casa mia”, perché vengo minimo due volte l’anno.
Qui ci si viene sempre con una gioia infinita, con una voglia di sentire questo mare, questa gente.
Io poi sono affezionato a Boccadasse. Èun po’ come se fosse il mio quartiere. Non posso fare a meno di Boccadasse con tutti i suoi gatti, i suoi ristoranti, con tutti i pescatori.
Per cui venite qua, veniamo qua! Veniamo qua e stiamo vicini a questo popolo meraviglioso: tanto questa è una città che è esistita sempre ed esisterà sempre e gli siamo vicini a tutti quanti loro, i genovesi e Genova, con tutto l’affetto e l’amore profondo»