Intervista: Renato Caruso, il nuovo album è un omaggio ad Alan Turing
RENATO CARUSO ha pubblicato “GRAZIE TURING” (Believe), il suo nuovo album “solo guitar”.
Il disco è la colonna sonora perfetta per immergersi nella lettura dell’ultimo libro del chitarrista calabrese e milanese di adozione, “# DIESIS O HASHTAG?” (OneReed).
L’album è un omaggio ad Alan Turing, una figura rivoluzionaria e particolare, sia per le sue scoperte scientifiche sia per la sua tormentata vita privata: ideatore del primo computer, eroe di guerra processato ingiustamente per la sua omosessualità e pioniere dell’intelligenza artificiale che, grazie alla sua macchina, decifrò i codici tedeschi e fece importanti esperimenti di sintesi con la musica.
La cover dell’album è impreziosita dall’opera “THINK DIFFERENT” dell’artista GIUSEPPE VENEZIANO.
Con la prefazione dello scrittore e giornalista della scienza e dello spazio GIOVANNI CAPRARA, il libro “# DIESIS O HASHTAG?” cerca di avvicinare, tra aneddoti sulla musica e sulla scienza, il lettore a queste due discipline che hanno più punti in comune di quanto si potrebbe pensare. Il libro si struttura come un dialogo tra due amici, una fisica teorica e un musicista ed è perfetto per adulti e bambini e per chiunque voglia scoprire curiosità sulla musica e sulla scienza, tra racconti di vita ed esperienze personali.
Anche per questo progetto il chitarrista ha voluto giocare con le immagini: il libro presenta da due artwork che rispecchiano perfettamente l’anima del testo. L’opera sulla copertina, “Pokémon Go”, è stata realizzato da GIUSEPPE VENEZIANO, mentre quella sulla quarta di copertina, “Ipotesi musicale in chiave di Sol” è a cura di LUCREZIA RUGGERI.
Abbiamo incontrato il cantautore per una breve intervista.
Il disco è pensato come colonna sonora da abbinare al libro “# DIESIS O HASHTAG?”. Si può parlare quindi di un progetto crossmediale?
Sì, il disco è pensato come una dolce armonia da accompagnare alla lettura di del libro e devo dire che la crossmedialità è proprio la direzione giusta! L’ARTE in una sola chiave di lettura d’insieme.
Musica e scrittura sono sempre stati un binomio perfetto e i cantautori lo dimostrano ma in questo caso vi è un libro di narrativa che lo accompagna.
È evidente (e dichiarato sin dal titolo) l’omaggio alla scienza contenuto in questo album. Come si coniugano arte e scienza, spesso considerate distanti, quando non in opposizione?
In realtà scienza e arte sono la stessa cosa fino al 1700, senza scienza non avremmo avuto la musica di oggi. Ebbene sì, l’ho detto! Grazie a Galileo, Pitagora, Fourier… e altri celebri scienziati che possiamo suonare il do maggiore come lo conosciamo noi. Tutto nasce da un rapporto matematico, da un numero per poi arrivare al nostro orecchio. Certo, ci son voluti circa 2500 anni per arrivare all’odierna scala musicale, al MIDI, allee tastiere elettroniche ma tutto è frutto di ingegneri ovvero fisici/matematici.
Hai lavorato con molti artisti diversi: quali ti hanno colpito di più e quali ti hanno impresso un’influenza a livello musicale?
Sicuramente l’esperienza con Ron mi ha colpito molto, ero un pargolo, appena 27 anni e venivo da un lavoro in banca a tempo indeterminato”!” da pazzi lo so, lo ammetto! Ho visto come funzionava il mondo musicali, tanti incontri, tante botte per poi rialzarsi ma sempre determinato e “testardo”.
A quando un live? Ci stai pensando? Hai qualcosa già in programma?
Di solito pubblico i miei live sul sito, al momento sto facendo il calendario e spero presto di far qualcosa di importante come la presentazione del cd. Sperando sempre nella fine della pandemia!