Intervista: Antonio Bacciocchi e “Crocodile Rock”, il libro che spiega il legame tra musica e animali
CROCODILE ROCK – STORIE, ANEDDOTI, CURIOSITÀ E TUTTO CIÒ CHE UNISCE MUSICA E ANIMALI” (Hoepli) è la nuova opera editoriale dello scrittore e giornalista musicale EZIO GUAITAMACCHI e del musicista e scrittore ANTONIO BACCIOCCHI, che per la prima volta raccoglie in un libro tutti i legami esistenti tra il mondo della musica e quello degli animali.
Ricco di immagini e illustrazioni, “CROCODILE ROCK” è impreziosito dalla testimonianza di Laurie Anderson, musicista e regista statunitense autrice del film “Heart of a dog” (2015), dedicato alla sua cagnolina Lolabelle.
All’interno del volume EZIO GUAITAMACCHI e ANTONIO BACCIOCCHI analizzano come all’origine del suono ci sia il mondo animale e soprattutto come, attraverso storie, aneddoti e curiosità su canzoni, album e band che hanno fatto la storia, il mondo del pop-rock sia stato catturato dal fascino “bestiale” di cuccioli, belve feroci, insetti, serpenti o volatili.
Nella prima sezione del libro, con la supervisione del musicista e ricercatore Walter Maioli, si analizza il rapporto tra musica e natura e si spiega come l’uomo abbia imparato a parlare, cantare e suonare imitando voci e ritmi del mondo animale, per poi proseguire analizzando band e artisti, italiani e internazionali, che hanno scelto di utilizzare come nome d’arte quello di un animale e quindi giungere al racconto di album e canzoni ispirati al mondo animale. “CROCODILE ROCK” racconta inoltre i rapporti tra le rockstar e i loro cuccioli, descrive le varie organizzazioni animaliste supportate dalle star della musica e il loro schierarsi contro il consumo di carne e svela un mix di curiosità e stranezze riguardante il connubio animali e musica che lascerà il lettore impaziente di saperne di più.
Dalla curiosa vicenda dei “Ragni di Marte” al cagnolino che salvò la vita di Dolly Parton, dalla genesi “rock” di Greenpeace al vegetarianismo di Paul McCartney, dai gruppi metal che hanno un pappagallo come cantante ai latrati di Seamus in un brano dei Pink Floyd, “CROCODILE ROCK”, si rivela anche una preziosa e divertente fonte di aneddotica e di curiosità.
Abbiamo incontrato Antonio Bacciocchi per una breve intervista.
Antonio, come nasce Crocodile Rock? Che poi era una tua idea “di riserva”….
Esatto. Avuta l’opportunità di proporre a Ezio, in qualità di responsabile della collana “musicale” di Hoepli, una serie di idee per un nuovo libro, mi ritrovai nel suo ufficio con la coda tra le gambe e le orecchie basse (per rimanere in tema canino/animalesco) quando, pur con la gentilezza e l’affabilità che lo contraddistinguono, me le bocciò tutte una dopo l’altra. Ormai sulla porta, in attesa del commiato e del classico “ti chiamo io se ho bisogno”, gli buttai lì un’idea che mi aveva lanciato (tra un abbaio e l’altro del nostro cane Grimm) mia moglie prima di uscire di casa: relazioni tra musica e animali…mi fece ritornare al tavolo e “Crocodile Rock” nacque sostanzialmente lì.
Nel volume c’è un accento sulla teoria musicale, sulla “matematica” della musica. Come si concilia con la naturalità degli animali?
La musica nasce, ci insegnano i ricercatori, come voglia dell’uomo di imitare i suoni degli animali. Dai primitivi tentativi si è passati nel tempo alla razionalizzazione delle note, alla costruzione di melodie, agli accordi, alle canzoni, alle sinfonie. Ma se fai rock ‘n’ roll ma anche musica classica o popolare, ovvero se suoni con la passione, come se ogni concerto fosse l’ultimo, se senti che la musica che proponi (o anche ascolti) non è qualcosa di esterno ma ci appartiene e le appartieniamo, significa che ci si riappropria di quel primigenio istinto animalesco che caratterizzava l’uomo nel primo gradino come “essere umano senziente”.
Gli animali hanno avuto un ruolo fortemente simbolico nella musica, dai nomi delle band a quelli dei brani. Perché, secondo te?
Probabilmente perchè sono facilmente rappresentativi e immediatamente riconoscibili. Certi animali ben si addicono a una musica pesante e aggressiva, altri a proposte più dolci e fascinose, altri al voler trasmettere un messaggio rassicurante, altri ancora ad essere semplicemente divertenti. Nel libro ci sono numerose spiegazioni in tal senso.
Quanto è importante per l’uomo entrare in rapporto, quando non in simbiosi, con gli animali?
L’uomo, per quanto nella sua supponenza ritenga il contrario (e lo dimostra da come ha ridotto il pianeta in cui vive, a quanto pare ancora per poco, nel brevissimo tempo in cui lo ha occupato), ritiene di non essere un animale. Ma si sbaglia. Sa fare cose più articolate, ha un’intelligenza più sviluppata, sa comunicare scrivendo e creando. Ma ha distrutto l’istinto, lo spirito di auto conservazione, la capacità di preservare la ricchezza della natura, pur essendo lui stesso natura. L’uomo ritiene il capitalismo, la mortifera accoppiata “produci e consuma” come la migliore modalità per vivere e gestire la società. I risultati sono davanti agli occhi di tutti.
Cosa pensi del veganesimo? E quale è il tuo rapporto con un’altra importante forma di vita come le piante?
Personalmente sono stato vegetariano e macrobiotico. Ora mi tengo il più possibile lontano dal consumo di carne, ma non la rifiuto quando capita in situazioni conviviali o di “necessità”, ma in generale ne mangio pochissima. Per quanto riguarda le piante vivo in campagna e ho una casetta in montagna a 1000 metri tra Emilia e Liguria e amo molto camminare nei boschi, osservare le piante, qualche volta, perché no? anche abbracciarle. Da agnostico/razionale ammetto che il farlo ti trasmette veramente il “battito della Terra”. Inoltre mi dedico a coltivare un piccolo orto, a curare una serie di piante da frutto, a leggere molto volentieri all’ombra del mio ippocastano nelle ore estive più calde.
Il libro è disponibile al seguente link: https://www.hoepli.it/libro/crocodile-rock/9788820399115.html