Incompiute - L’Orchestra Sinfonica di Milano e il non-finito: Schubert e Bruckner insieme a Víctor Pablo Pérez Incompiute - L’Orchestra Sinfonica di Milano e il non-finito: Schubert e Bruckner insieme a Víctor Pablo Pérez
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Incompiute – L’Orchestra Sinfonica di Milano e il non-finito: Schubert e Bruckner insieme a Víctor Pablo Pérez

Incompiute - L’Orchestra Sinfonica di Milano e il non-finito: Schubert e Bruckner insieme a Víctor Pablo Pérez Incompiute - L’Orchestra Sinfonica di Milano e il non-finito: Schubert e Bruckner insieme a Víctor Pablo PérezCome dice il detto popolare, chi ben comincia è già a metà dell’opera. Il non-finito è il fil rouge che fa da base al programma di giovedì 9 e venerdì 10 febbraio (rispettivamente alle ore 20.30 e alle ore 20) intitolato appunto “Incompiute”, che vede abbinate la Sinfonia n.8 in Si minore D 759 di Franz Schubert e la Sinfonia n.9 in Re minore di Anton Bruckner, interpretate dallo spagnolo Víctor Pablo Pérez alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Milano.

E chi lo ha detto che un lavoro non terminato non abbia più fascino di uno compiuto?

Ottava di Schubert e Nona di Bruckner devono la loro incompiutezza in motivazioni diverse. Se la prima, datata 1822, fu iniziata a scrivere proprio con l’intenzione di non essere completata e a restare l’Incompiuta per antonomasia. Per decenni se ne ignorò completamente l’esistenza e rischiò di andare perduta per sempre. Dal momento che primo e secondo movimento risultano completi di tutti i particolari, Alfred Einstein ipotizzò che “Schubert aveva già scritto troppe opere compiute per potersi accontentare di qualcosa di inferiore o anche solamente di più ovvio”. Altra ipotesi più concretamente realista sostiene che l’autore la accantonò non vedendo alcuna reale possibilità di esecuzione. Ma come si spiega allora la compiutezza della sinfonia successiva, La Grande? Domande a cui nessuno può rispondere, ma che gettano un manto di fascino inestimabile all’Ottava di Schubert, la cui non completezza, tuttavia, sicuramente non è da imputare alla morte del compositore.

Motivazione possibile invece nel caso dell’altra sinfonia in oggetto, la Sinfonia n.9 in Re minore di Anton Bruckner, monumento sinfonico datato 1896 (anno della morte del compositore austriaco), che in maniera quasi testamentaria indica una speciale dedica “Dem lieben Gott”, ovvero “Al buon Dio”, quasi a sottolineare un congedo dal mondo terreno, rivolgendosi all’ultimo e unico interlocutore ormai possibile, come osservò acutamente Sergio Martinotti, uno dei più autorevoli studiosi bruckneriani della storia. Quattro movimenti – Feierlich (Solenne), Misterioso; Scherzo: Bewegt, Lebhaft, Trio, Schnell (Mosso, vivace, Trio, presto); Adagio, Sehr langsam, feierlich (Molto lento, solenne); Finale: Bewegt, doch nicth schnell (Mosso, ma non veloce) – che paiono in effetti nella loro grandiosa, appunto, compiutezza semantica conchiusi di per sé stessi, quasi suggerendo una sorta di impossibilità di proseguire oltre l’ultimo movimento, una sorta di struggente congedo dal mondo.

Del resto, il non-finito, nell’arte in generale, è una vera e propria tecnica, che affonda le sue radici in una postura estetica che cerca un vero e proprio effetto desiderato, che vuole valorizzare alcuni aspetti specifici del prodotto artistico. Così operò ad esempio Michelangelo nello Lo schiavo barbuto o nella Pietà Rondanini, opere che dichiaratamene sembrano non emergere del tutto dal blocco di pietra o marmo che dà loro vita, ma si fondono in un tutt’uno, creando una miscela di corpo, tecnica e anima. 

Così in musica, Víctor Pablo Pérez ci porta insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano all’interno di due partiture piene di significato, dense di senso, così autenticamente permeate delle personalità dei due compositori. 

Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).  

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.

Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19. 

Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected]

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