InAscolto: “Sono” – Voce ai ricordi
“Sono”
Giorgia Zangrossi
Storiedinote
Amleto, protagonista dell’omonimo dramma shakespeariano, avrebbe spazzato via ogni suo dubbio su l’essere o non essere se avesse potuto ascoltare Sono, il nuovo progetto dell’artista Giorgia Zangrossi edito da Storiedinote. Un album composto da quindici tracce, di cui dieci completamente scritte in musica e testi dalla cantautrice, dove afferma la sua dichiarazione di spirito indipendente e deciso avvolto da sonorità folk e da un’estrema delicatezza nell’interpretazione.
Con fingerpicking leggero, e pochi altri accompagnamenti che non siano quelli della sua voce, modulata come se fosse essa stessa strumento nelle sue mani, Giorgia Zangrossi ci conduce in un mondo dove l’anima si racconta attraverso storie trasformate in immagini tridimensionali che ci avvolgono per farci stare con loro fino alla fine.
In Canta ancora, la cantautrice parla della cicala come di uno specchio del suo destino di musicista, diventa dolce ed eterea anche nella successiva Un sogno che non c’è, ma c’è sempre quel tratto definito che vibra forte nelle sue corde, vocali e no, che ci fa capire quanta sicurezza ci sia nel suo sguardo musicale rivolto verso il mondo.
Un mondo che lei ama e accoglie attorno a sé, attraverso le collaborazioni con Gigi Marras, che troviamo anche nel featuring di Questa sera, e Paolo Capodacqua con un omaggio ai bambini morti nell’Olocausto nel malinconico ed evocativo I nidi degli uccelli.
Quest’ultima una canzone che all’ascolto accarezza la pelle e arriva al cuore, ma dando un colpo allo stomaco, perché riapre ferite che molti di noi hanno imparato dai libri di storia e dai racconti dei nonni, perché ci chiede solo di non di dimenticare e accusa chi non ha fatto niente per fermare quella follia.
Una spinta a non restare mai più a guardare “ignorando(ci) senza riguardo”.
Il progetto, perciò, non risponde solo alla pulsione creativa di un’artista, bensì anche alla volontà di creare collaborazioni artistiche nel nome del suono e del senso, dove musica e parole si fondano per diventare rappresentazione ed emozione al tempo stesso. Infatti, se chiudete gli occhi e vi lasciate andare all’ascolto, scorgerete che in questo paesaggio melodico esiste una ricerca minuziosa del suono in tutti suoi aspetti, dalla semplice nota, all’alternarsi degli accordi, fino alla ricerca della parola adatta e di come essa debba essere trasmessa per colpire ogni muro dell’ascoltatore e aprirlo alle sue stesse sensazioni.
Una ricerca che è sperimentazione in Le parole di Milena, dove i testi scritti da Milena Agus si intrecciano inizialmente con i rumori presi dalla vita quotidiana che si attenuano a mano a mano che le sue parole diventano più intime e nostalgiche, un po’ anche arrese, per dare voce non solo a una generazione, ma a chiunque non abbia detto ciò che non ha voluto o saputo esprimere.
Sono è una linea melodica continua di un’artista che, nonostante, la giovane età, si allontana da strade facili di esibizionismi da social e derive sonore digitali, per rimanere su un percorso dove si può esprimere per come è e per come sente il mondo che la circonda, un underground dove essere liberi e indipendenti, per sperimentare e non produrre accontentando tutti tranne che se stessi.
1. Canta ancora 4’31”
2. Un sogno che non c’è* 4’27’’
3. Il potere alla fantasia 3’54’’
4. Le parole di Milena*** 0’48’’
5. Giovani e santi* 3’49’’
6. Leggera 2’53’’
7. Nessuna cicatrice 4’52’’
8. I nidi degli uccelli** 2’20’’
9. Prinsengracht 263 4’34’’
10. Pensiero notturno 3’19’’
11. Questa sera* feat.Gigi Marras 3’46’’
12. Muri 4’35’’
13. La voce 4’46’’
14. Un giorno lo farò* 4’15’’
15. Come pioggia 4’41’’
16. Sono 4’07”
* testo e musica di Gigi Marras
** testo e musica di Paolo Capodacqua
*** testo di Milena Agus