InAscolto: Gianfranca Montedoro - Donna Circo (BASF, 1974) - Metafore e femminismo anni '70 InAscolto: Gianfranca Montedoro - Donna Circo (BASF, 1974) - Metafore e femminismo anni '70
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InAscolto: Gianfranca Montedoro – Donna Circo (BASF, 1974) – Metafore e femminismo anni ’70

InAscolto: Gianfranca Montedoro - Donna Circo (BASF, 1974) - Metafore e femminismo anni '70 InAscolto: Gianfranca Montedoro - Donna Circo (BASF, 1974) - Metafore e femminismo anni '70Ok, un attimo. Questo è un disco degli anni settanta?
E perchè non lo hanno fatto uscire prima?

Storia strana quella di Donna Circo… stampato dall’etichetta discografica BASF Fare nel 1974, ma, fino ad oggi, mai pubblicato… ma, ma perchè???

“Donna Circo” è il primo disco femminista realizzato in Italia. Il concept album realizzato da due donne, l’autrice dei testi Paola Pallottino e la musicista e cantante Gianfranca Montedoro (all’anagrafe Giulia Zannini Montedoro), nacque dall’urgenza di analizzare e raccontare problemi e contraddizioni del comune vissuto quotidiano diluiti in dodici canzoni. Scritti di getto, i dodici testi contenuti in “Donna Circo”, attraverso la metafora del circo, evidenziano una serie di aspetti della vita delle donne negli anni Settanta e affrontano importanti temi sociali quali l’aborto, il femminicidio e le diseguaglianze di genere… ah… forse per questo?

“Dopo la delusione della cancellazione di “Donna Circo”, i cui testi, anno dopo anno, risultano purtroppo ancora tragicamente attuali, nel tentativo di una sua possibile rinascita, avevo proposto a Suz di ricantarla e devo a lei la felice intuizione di coinvolgere una serie di musiciste e di dodici cantanti a reinterpretare i singoli brani che finalmente potranno vedere la luce”, dice la Pallottino con una saggezza di chi ti guarda da dietro gli occhiali, pignolo, e ti dice un “I told you so”.

Ora, tralasciando per un minuto le tematiche estremamente scomode (per il tempo… e magari anche ora), Donna Circo è un disco stranissimo… saranno i passaggi di atmosfere tagliati, (si passa dalla ballad alla bossanova in battere di ciglio in “I Due Giocolieri”) o la difficoltà di comprensione dei testi della Pallottino (ermetici, figurativi e non di facile divulgazione di massa), le dodici tracce non smettono di superare le aspettative per originalità e un gusto musicale davvero elevato, quanto originale.
Stupenda la traccia conclusiva “La Grande Parata”, dove le doti canore della Montedoro e i discorsi pungenti della Pallottino trovano un tappeto soffice su cui sdraiarsi non solo per “informarci sui fatti” ma anche per sfiorandoci con le labbra sulla fronte per un timido bacio.

La realizzazione di questa nuova corale versione dell’album inciso nel 1974 è stata resa possibile grazie a un crowdfunding lanciato nel gennaio del 2019 sul sito produzionidalbasso.com, al sostegno della Regione Emilia-Romagna e alla collaborazione con l’etichetta La Tempesta Dischi.

Non voglio dilungarmi, ma non mi è solito dire che un disco è un “Must Have”… momento più unico che raro: Donna Circo è un capolavoro che va ascoltato e tutelato.

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