In prima visione "Sheryl Crow Live At The Capitol Theatre"
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In prima visione “Sheryl Crow Live At The Capitol Theatre”

Tra grandi successi e backstage

In prima visione "Sheryl Crow Live At The Capitol Theatre"
Da quando è esplosa sul palcoscenico globale nel 1993 con l’album multiplatino “Tuesday Night Music Club”, Sheryl Crow è tra le migliori cantautrici della sua generazione. Una cantante protagonista di “Sheryl Crow Live At The Capitol Theatre”, il concerto del 2018 nello storico Capitol Theatre di Port Chester, New York, che Rai Cultura propone mercoledì 4 dicembre alle 22.15 in prima visione su Rai 5. Sheryl Crow esegue con grinta tutti i più grandi successi del suo canzoniere: “If It Makes You Happy”, “All I Wanna Do”, “Leaving Las Vegas” e “C’mon C’mon”. La performance è corredata di interviste, backstage e rievocazione del leggendario teatro il cui palco ha ospitato delle autentiche leggende, dai Rolling Stones a David Bowie, da Janis Joplin ai Pink Floyd.

Sheryl Crow (nata l’11 febbraio, 1962 Kennett, Missouri, USA) è una cantante blues-rock, una chitarrista, una bassista, una pianista ed una cantautrice statunitense.

Cresciuta in una famiglia di musicisti (il padre Wendell è un trombettista jazz, mentre la madre Bernice una cantante ed una pianista) Sheryl viene introdotta alla musica fin dall’infanzia: inizia a suonare il pianoforte all’età di cinque anni, mentre nell’adolescenza compone le sue prime canzoni.

Durante il periodo scolastico, oltre allo studio, si dedica con profitto all’atletica leggera e frequenta il locale coro. Entra a far parte anche di associazioni come il The Pep Club, la National Honor Society e la Future Farmers of America.

Nel 1980, dopo le scuole primarie e secondarie a Kennett, Sheryl abbandona la cittadina natale per trasferirsi in Columbia, dove frequenta l’Università Statale del Missouri, da cui esce dopo quattro anni con una laurea in canto e musica. Durante la parentesi universitaria, canta e suona in una band di amici, i Kashmir.

Nel 1982 si reca in tour in Europa Orientale con Singsation, il bel complesso jazz dell’Università del Missouri.

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