In prima nazionale alla Versiliana Fabio Canino e Andrea Muzzi in “Trovatene uno bravo” In prima nazionale alla Versiliana Fabio Canino e Andrea Muzzi in “Trovatene uno bravo”
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In prima nazionale alla Versiliana Fabio Canino e Andrea Muzzi in “Trovatene uno bravo”

In prima nazionale alla Versiliana Fabio Canino e Andrea Muzzi in “Trovatene uno bravo” In prima nazionale alla Versiliana Fabio Canino e Andrea Muzzi in “Trovatene uno bravo”Saranno l’attore, scrittore e conduttore Fabio Canino e l’attore e regista Andrea Muzzi i protagonisti di “Trovatene uno bravo” che debutterà martedì 18 luglio ore 21.30 allo spazio Caffè de La Versiliana (viale Monin 16, Marina di Pietrasanta – Lucca) in occasione della 44/esima edizione del Festival “La Versiliana”. La produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti con la regia di Andrea Bruno Savelli, nasce da un testo di Andrea Muzzi e mette in scena la dinamica tragicomica tra un uomo alle prese con le confusioni della crisi di mezza età e il suo psicologo, che non riesce a fargli ritrovare i suoi punti cardinali. I due si trovano così a incontrarsi e scontrarsi in una commedia divertentissima e tagliente, una montagna russa tra botte ormonali e visite dall’urologo, alla disperata ricerca di una risposta all’atavica domanda: “Sono felice?” (Info e biglietti www.versilianafestival.it)

 

“Lo spettacolo è un’occasione” dichiara il regista Andrea Bruno Savelli “per tornare a lavorare insieme. Fabio Canino, Andrea Muzzi e io siamo legati da una conoscenza decennale e da una stima reciproca come artisti e come amici. Muzzi e io abbiamo diretto, scritto e interpretato nel 2009 il film “Piove sul bagnato” mentre con Canino abbiamo in comune il Teatro di Rifredi di Firenze. Ognuno ha messo per questo spettacolo la propria capacità e il proprio talento e siamo riusciti insieme a dare vita al testo divertentissimo di Muzzi”. E ancora “I temi affrontati sono inseriti all’interno del nostro quotidiano, come la paura di invecchiare e di non avere un proprio spazio nella società contemporanea, la smania di mostrarsi sempre più giovani e di non far vedere l’età che si ha, l’incapacità di ascoltare preferendo invece parlare e esprimere la propria opinione a tutti i costi. Ma quella che portiamo in scena è anzitutto una commedia, e la nostra esigenza principale è proprio quella di far ridere. Come tutte le commedie che funzionano, anche noi speriamo di far divertire ma allo stesso tempo di raccontare qualcosa di profondo e di radicato nella nostra società”.

 

“Sono convinto che dopo la pandemia” afferma Fabio Canino “tutte le persone abbiano sentito e sentano tuttora la necessità di essere ascoltate. Lo psicologo è l’unico mestiere il cui compito è proprio quello di ascoltare e non è un caso che sia all’interno del nostro spettacolo. Sono convinto che il teatro sia una seduta di analisi di gruppo, quello di martedì 18 luglio sarà il nostro personalissimo appuntamento dove si sorride e ci si riconosce, in un vissuto che è, in fondo, uguale per tutti e che può essere alleggerito proprio attraverso la risata”. Aggiunge Andrea Muzzi “Secondo me è importante raccontare la condizione di smarrimento che non riguarda solo i cinquantenni, ovvero i protagonisti dello spettacolo, ma è una condizione di vita molto diffusa tra tutti, anche i più giovani. C’è un’esigenza molto forte di ridere e sono convinto che io e Fabio, una coppia molto affiatata, ben assortita, particolare da vedere sul palco, riusciremo non solo a regalare allegria, ma anche un’emozione e un senso alla risata”.

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