IL TRIO CATCH ospite della stagione di Divertimento Ensemble IL TRIO CATCH ospite della stagione di Divertimento Ensemble
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IL TRIO CATCH ospite della stagione di Divertimento Ensemble

IL TRIO CATCH ospite della stagione di Divertimento Ensemble IL TRIO CATCH ospite della stagione di Divertimento EnsembleCatch, catturare! Catturare il pubblico. Esaltare virtuosamente i timbri molto diversi di clarinetto, violoncello e pianoforte e sempre alla ricerca di un suono comune e inconfondibile: questo definisce il profilo speciale del Trio Catch.

Fra le molteplici attività promosse dal network europeo ULYSSES (la rete della musica contemporanea di cui Divertimento Ensemble è unico membro italiano), il sostegno ai giovani musicisti ha una particolare importanza.

Il Trio Catch è una giovane formazione che Rondò è ben felice di accogliere e di presentare al pubblico milanese in un concerto impaginato mescolando generazioni, ascendenze culturali, presenze femminili e maschili, un concerto che ruota attorno a riti magici, transitorietà e nientemeno che alla rinascita della musica da camera.

PROGRAMMA

Mercoledì 12 APRILE 2023

FABBRICA DEL VAPORE

LOTTO 9

SALA DONATONI

ore 20.30

Gli ospiti di Divertimento Ensemble

 

Feliz Anne ReyesMacahis (1987)

Bardo (2014)

 

Mirela Ivičević (1980)

Čar (2016)

 

Dai Fujikura (1977)

Hop (2019)

 

Helmut Lachenmann (1935)

Allegro sostenuto (1988)

 

Heera Kim (1976)

Par V (2018)

 

TRIO CATCH

Martin Adamek clarinetto

Eva Boesch violoncello

Sun-Young Nam pianoforte

INGRESSO AL CONCERTO

con prenotazione al link

https://form.jotform.com/DivertimentoEnsemble/rondo-concerto-12-aprile-2023

DAL PROGRAMMA DI SALA

Feliz Anne Reyes Macahis (1987)

Bardo (2014)

Questa composizione trae ispirazione dal dipinto di Li Xi intitolato Bardo Mind Landscape. “Bardo” è una parola tibetana che significa ‘stato di transizione’. E fondamentalmente questo titolo descrive bene il carattere del pezzo: i suoni deboli si trasformano continuamente, anche se in modo molto sottile. Il brano cerca di “ritrarre” l’esperienza di osservare quel dipinto, di comprendere gradualmente le immagini evocate, e dichiara apertamente il suo tentativo di connettersi profondamente ai principi del taoismo e del buddismo.

Effimero. Senza tempo. spettrale. (Feliz Anne Reyes Macahis)

 

Mirela Ivičević (1980)

Čar (2016)

Questo pezzo imita un rituale magico, attingendo alle energie molto specifiche dei tre esecutori, alla loro interazione, ora di scambio o invece di unificazione.

Čar in serbo e croato significa ‘ciò che attrae, eccita’, ma anche ‘incantesimo, maledizione’. Baciti čari na nekoga: ‘ammaliare qualcuno, fargli fare qualcosa contro la sua volontà’.

I rituali magici sono sempre stati molto diffusi tra i popoli della ex- Jugoslavia, e all’origine delle microstrutture ritmiche di questa composizione ci sono gli incantesimi dei rituali che conosco.

Čar è dedicato al Trio Catch ed è stato presentato in anteprima da loro al Festival Klangspuren Schwaz nel settembre 2015.

 

Dai Fujikura (1977)

Hop (2019)

Il processo compositivo di Hop è stato molto gioioso. Sorprendente. Ho voluto fare una riflessione sulla contrapposizione violoncello-clarinetto da una parte e pianoforte dall’altra. Ho riscritto molte volte la sezione di apertura, mostrandola anche al violoncellista del Trio Catch, e alla fine la parte del violoncello è diventata piuttosto complessa. Ma tornando alla mia riflessione, è come una palla che rimbalza, ma non come ti aspetti. Una palla “ribelle”. (…) Alcune trame create da tutti e tre gli strumenti sono luccicanti. Come guardare lo specchio d’acqua di un bellissimo lago in Svizzera, con il sole che si riflette creando un luccichio scintillante ma calmo. Questa è una sezione più lirica. Un frammento del luccichio si trasforma improvvisa- mente in frasi. Lo immagino come il time-lapse di un albero che apre i rami e cresce. (…)

Mi piacciono le caratteristiche del pianoforte. Il suo suono decade naturalmente. Questo decadimento è automatico. Non c’è niente da fare, è il diminuendo più naturale che c’è. All’interno di quel labirinto del diminuendo naturale, il clarinetto e il violoncello si insinuano, si muovono dentro e fuori, solleticando i tuoi sensi. O così spero. (Dai Fujikura)

 

Helmut Lachenmann (1935)

Allegro sostenuto (1988)

Guardata in retrospettiva, la prima dell’Allegro sostenuto nel dicembre 1989 alla Filarmonica di Colonia può apparire come una sorta di rinascita della musica da camera alla fine del XX secolo. In questo trio, che ruota intorno alla risonanza e al movimento, si coglie l’idea di Lachenmann di una musique concrète strumentale, intesa come una musica in cui gli eventi acustici sono scelti e organizzati in maniera tale che il modo della loro generazione sia parte dell’esperienza musicale non meno delle proprietà acustiche risultanti.

Allegro sostenuto è molto più tranquillo – quasi cupo – di quanto si possa immaginare che sia un allegro. “Qui Lachenmann – scrive Dan Albertson – è al suo livello più sublime, facendo ancora buon uso di tecniche estese, ma inondate da un bagliore musicale quasi surreale di dialoghi e assoli”.

Heera Kim (1976)

Par (2018)

L’ispirazione per questo pezzo è venuta da un brano di Platone: “le persone erano ermafrodite finché Dio non le ha divise in due; ora tutte le metà vagano per il mondo cercandosi l’un l’altra. L’amore è il desiderio per la metà di noi stessi che abbiamo perso”. Partendo dal presupposto che il corpo dello strumento iniziale è stato diviso e si è evoluto per diventare gli strumenti di oggi, si è pensato di “ricostruire” la forma e il suono del singolo strumento originale e di rintracciare le impronte di tre strumenti alla ricerca delle loro caratteristiche condivise. Partendo dal presupposto che gli strumenti del trio sono tre pezzi della biblica Medaglia di Mizpah, l’evolversi del brano testimonia che quei tre erano uno. Si sono cercati un’unica tecnica e timbro, tra le tecniche speciali dei tre strumenti, per rendere tale idea nella realtà musicale. In altre parole, invece di perseguire una tecnica compositiva per superare i timbri eterogenei di ogni strumento, si è cercato di andare verso l’armonia naturale, la miscela e l’equilibrio dei timbri attraverso una tecnica unificata. L’andamento del pezzo ripercorre le orme condivise di questi tre strumenti. (Heera Kim)

BIGLIETTERIA

 

ABBONAMENTI

Carnet “Mezza stagione”: 11 concerti a scelta€ 80

Carnet “Assaggio”: 5 concerti a scelta: € 40

Giovani: € 25

Studenti di IDEA (International Divertimento Ensemble Academy): € 20

BIGLIETTI

Intero: € 12

Ridotto studenti: € 3 (Istituti superiori, AFAM, Università)

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