IL SOGNO DI RACHMANINOFF realizzato da BEATRICE RANA e i coreografi RIVA&REPELE IL SOGNO DI RACHMANINOFF realizzato da BEATRICE RANA e i coreografi RIVA&REPELE
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IL SOGNO DI RACHMANINOFF realizzato da BEATRICE RANA e i coreografi RIVA&REPELE

IL SOGNO DI RACHMANINOFF realizzato da BEATRICE RANA e i coreografi RIVA&REPELE IL SOGNO DI RACHMANINOFF realizzato da BEATRICE RANA e i coreografi RIVA&REPELERichiesta dalle più prestigiose orchestre e istituzioni concertistiche del globo, la sua immagine spicca sulle copertine di riviste internazionali: è la pianista Beatrice Rana, stella mondiale e protagonista di Soirée Rachmaninoff, omaggio a Sergej Vasilievic Rachmaninoff (1873-1943) di cui in tutto il mondo si sta celebrando il doppio anniversario a 150 anni dalla nascita e 80 dalla morte. Lo spettacolo, ideato da Daniele Cipriani con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, va in scena in prima assoluta, inaugurando il Festival Internazionale del Balletto e della Musica di Nervi il 2 luglio 2023 e al Ravenna Festival il 6 luglio 2023.

 

Dopo il successo di Stravinsky’s Love due anni fa, sempre con Beatrice Rana, Cipriani riprende il filo rosso tra danza, musica e testi recitati per evocare questo gigante della musica a cavallo tra la fine Ottocento e la prima parte del Novecento il quale, oltre a essere un grande compositore, fu altresì direttore d’orchestra e uno dei pianisti più brillanti che il mondo abbia mai conosciuto. Il cast dello spettacolo vede in scena anche il pianista Massimo Spada e, inoltre, la violoncellista Ludovica Rana, sorella di Beatrice.

“Rachmaninoff è stato un autore generosissimo per il pianoforte e per noi pianisti; la sua musica è energia, poesia, racconto – a volte molto triste – sempre ricco di tantissimi colori e suggestioni”, dichiara Beatrice Rana, aggiungendo: “Ci piace pensare che in questa serata realizziamo il sogno di Rachmaninoff di vederuna coreografia sulle Danze Sinfoniche In occasione del suo compleanno, ci piace fargli questo regalo.”  In effetti,  il compositore russo-americano avrebbe voluto che fosse addirittura Mikhail Fokine a crearlo ma, purtroppo, il grande coreografo, il cui nome fu legato all’avventura dei Ballets Russes di Diaghilev, morì prima di poter dar vita al progetto; questo viene preso oggi in carico dai coreografi/danzatori Sasha Riva e Simone Repele con la loro ultimissima creazione in prima assoluta, Alla fine del mondo.

Questo momento dello spettacolo vede due pianoforti in palcoscenico poiché Beatrice Rana e Massimo Spada eseguiranno la versione per due pianoforti, realizzata dallo stesso compositore (di questa sua ultima grande partitura) contemporaneamente a quella orchestrale originale. Accanto ad altri ballerini, Riva e Repele saranno interpreti della loro creazione che prende spunto da alcuni aneddoti riguardanti la vita di Rachmaninoff – la sua predilezione per i fiori di lillà, le sue mani molto grandi – nonché dalla sua celebre frase “La musica basta per una vita intera, ma una sola vita non basta per la musica”; sono parole che contengono ‘note’  di malinconia per la natura transitoria dell’esistenza di ogni individuo, ma al contempo di conforto nel sapere che vi è qualcosa che permane anche quando essa si sarà spenta.

Soirée Rachmaninoff si apre con il noto Preludio in re maggiore eseguito dallo stesso compositore (ne ascolteremo una registrazione storica), seguito da Vocalise in do diesis minore, eseguito dalle sorelle Rana. Né manca un momento solistico per Massimo Spada, il Preludio n. 4 in re maggiore. A questi momenti solistici si affiancheranno altri (oltre alle Danze Sinfoniche di cui si è parlato) in cui avviene un dialogo intenso con la danza, rapporto al centro di questo spettacolo che lo rende assolutamente originale nel contesto di questo importante anniversario, differenziandolo dalla maggior parte degli altri spettacoli celebrativi, in prevalenza prettamente musicali. Si tratta di un rapporto che assume i toni di una singolare sfida considerata la difficoltà di creare una coreografia nitida sulla musica di Rachmaninoff, un danzare che non venga sopraffatto dalla complessità delle sue armonie e ricchezza melodica. Tuttavia, è come se la passione e la nostalgia insite in esse implorassero uno sbocco coreografico.

Lo trovano oggi nella creazione di Riva & Repele che chiude la serata, lo trovarono ieri  nella musicalità di Uwe Scholz che portò questo genio della coreografia, scomparso ahinoi prematuramente, a misurarsi con le note di Rachmaninoff. Di Scholz, verranno eseguiti in Soirée Rachmaninoff due momenti preziosi di danza: Sonata (sull’Andante dalla Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte) e Trio (sull’Andantino  dalla Suite n. 2 per 2 pianoforti), lavori astratti entrambi, ma che esprimono le tinte e sfumature, ora forti, ora tenere, dei rapporti d’amore.

Insieme ai suddetti artisti, il cast conta altri 11 ballerini, inclusi alcuni di cui si sta parlando nel mondo della danza. Uno di questi è l’ucraino Oleksii Potiomkin (già Teatro dell’Opera di Kyiv) il quale, a seguito dell’inizio della guerra nel suo paese, alterna periodi in cui (come tutti i suoi concittadini, gli artisti non fanno eccezione) è chiamato alle armi e a proteggere la capitale, ad altri in cui si esibisce in palcoscenico. Con lui anche le danzatrici Parvaneh Scharafali e Yumi Aizawa, originarie rispettivamente dell’Iran e del Giappone, che hanno a loro attivo ricche carriere in Germania, Francia, Svizzera e Olanda.

 

In alcuni momenti dello spettacolo si darà ‘voce’ al compositore: l’ex Direttore generale della Fondazione Rachmaninoff presso Villa Senar in Svizzera (dove egli visse), Ettore  F. Volontieri, leggerà ricordi e aneddoti. I testi, basati su lettere e interviste dell’artista, sono firmati da Gastón Fournier-Facio, la versione italiana è di Simonetta Allder.

 “Aleggia su Soirée Rachmaninoff un profondo senso d’amore”,  conclude Daniele Cipriani, “amore romantico, per la famiglia, per il proprio paese, per la natura… Ma soprattutto per la musica. Un amore che si libra, dolce e struggente al contempo, dalle parole e dalle note di Rachmaninoff, eseguite dai tre meravigliosi musicisti in scena, elaborate dalla sensibilità di tre eccezionali coreografi e colte al volo dai danzatori. Questo, dunque, è il nostro omaggio: evocare la figura di Rachmaninoff e rendere visibile la sua musica, realizzando – gli artisti tutti e io ne siamo convinti – il suo sogno. ”

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