“Il Professionista”: Nella mente di un sicario, a Roma “Il Professionista”: Nella mente di un sicario, a Roma
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“Il Professionista”: Nella mente di un sicario, a Roma

“Il Professionista”: Nella mente di un sicario, a Roma “Il Professionista”: Nella mente di un sicario, a RomaSe sei un appassionato di teatro e cerchi una storia coinvolgente, emozionante e ricca di contrasti, non perderti “Il Professionista: Nella mente di un sicario”, l’attesissima pièce teatrale scritta e diretta da Tommaso Agnese, in scena dal 7 al 12 gennaio 2025 presso la Sala Umberto. Con un cast straordinario e musiche originali di grande impatto, questo spettacolo promette di lasciare il pubblico senza fiato.

Questa “dark comedy” racconta la vita di Aron, un sicario che tenta disperatamente di sfuggire al proprio passato violento, trovando nell’amore una possibilità di riscatto. Ma come spesso accade, il peso delle scelte e dei propri demoni interiori rendono il cambiamento un obiettivo quasi impossibile. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che rende questo spettacolo unico e imperdibile.

Un protagonista tormentato: chi è Aron?

Aron, portato sul palco dall’eccezionale interpretazione di Luigi Di Fiore, è il perfetto anti-eroe. Conosciuto come un sicario spietato che opera per la criminalità organizzata in tutta Europa, Aron è in piena crisi esistenziale. Afflitto dal peso delle sue azioni e schiacciato dallo stress di una vita fatta di violenza e sangue, trova rifugio nell’alcol e in una ricerca quasi ossessiva di redenzione. Tuttavia, come vedremo, nella sua mente il conflitto tra il desiderio di un futuro diverso e la realtà del suo passato sarà il motore che muove la trama dello spettacolo.

L’incontro con Giuli: amore o illusione?

Un punto cruciale della narrazione è l’incontro di Aron con Giuli, una cantante affascinante interpretata da Claudia Vismara. La loro storia d’amore è travolgente, quasi distruttiva, e rappresenta per Aron una speranza di cambiamento. Deciso ad allontanarsi dal mondo violento che lo opprime, Aron sogna una nuova vita accanto a Giuli. Tuttavia, come in tutte le grandi tragedie, l’amore si rivela anche una fragile illusione.

Giuli, nonostante il sentimento sincero, sceglierà di allontanarsi da Aron, lasciandolo solo con i propri dubbi e rancori. È in questo momento che Aron si trova di fronte a una scelta definitiva: continuare a inseguire un sogno di redenzione oppure tornare alla sua vecchia vita di sicario.

Un viaggio nella psiche del protagonista

Un aspetto particolarmente avvincente di “Il Professionista” è l’esplorazione della mente di Aron. Il protagonista si confronta con il proprio alter ego, interpretato da Edoardo Purgatori, in una serie di dialoghi intimi e profondi che portano a galla tutte le sue fragilità. Questo confronto interno è uno degli elementi più originali della pièce: non vediamo solo un uomo in lotta con il mondo esterno, ma anche con se stesso.

Il pubblico viene così coinvolto in un viaggio psicologico unico, dove i temi della colpa, del tradimento e della solitudine sono affrontati con grande maestria.

La difficoltà di cambiare: il ritorno alla violenza

Aron tenta disperatamente di reinventarsi, ma il suo passato è sempre lì, pronto a tirarlo indietro. Quando viene rintracciato dai suoi vecchi nemici, la sua vita entra in un vortice di eventi drammatici e violenti. Nonostante i suoi sforzi, il richiamo della pistola sembra inevitabile.

Le sue azioni diventano sempre più caotiche, dettate dalla confusione e dall’incapacità di affrontare il dolore. È in questo contesto che Aron, durante una missione fallimentare che prevede l’uccisione di un predicatore (interpretato da Antonino Iuorio), si ritrova faccia a faccia con le sue paure più profonde. Ancora una volta, il passato e il presente si scontrano, portandolo a confrontarsi con le conseguenze delle sue scelte.

Un mondo dominato da maschilismo e violenza

Uno degli aspetti più interessanti dello spettacolo è la cornice in cui è ambientata la storia. “Il Professionista” ci trasporta in un universo crudele, dove maschilismo, criminalità e povertà si intrecciano. È un mondo cupo e spietato, dove le donne devono lottare per proteggersi da uomini predatori e dalle loro promesse vuote.

Giuli rappresenta la donna che cerca di trovare una via d’uscita, ingenuamente sperando di cambiare Aron e di costruire con lui un futuro migliore. Ma questa speranza, purtroppo, si rivela essere solo un’altra illusione.

Una regia essenziale ma incisiva

La regia di Tommaso Agnese, come dichiarato nelle note di presentazione, si ispira ai canoni della dark comedy, dosando umorismo nero e dramma. La messa in scena essenziale permette al pubblico di concentrarsi interamente sui personaggi e sui loro conflitti interiori, mentre i cambiamenti di ambientazione sono fluidi e suggestivi.

L’interazione diretta con il pubblico è un altro elemento chiave della rappresentazione: Aron rompe la quarta parete per confidarsi, rivelando paure, sogni e fragilità che lo rendono un personaggio straordinariamente umano.

Le coreografie e la musica: una componente fondamentale

Le musiche originali di Stefan Larsen sono un vero gioiello dello spettacolo. Si passa dai classici temi noir, accompagnati dal suono malinconico del clarinetto, a pezzi più vivaci che richiamano l’atmosfera dei night club anni ‘80, fino a duetti di canto e ballo dal sapore blues. Questa varietà musicale arricchisce l’esperienza teatrale, rendendola dinamica e indimenticabile.

A completare l’aspetto stilistico ci sono le coreografie di Massimiliano Varrese, che si integrano perfettamente con la narrazione, dando vita a sequenze oniriche e poetiche.

Un cast stellare che dà vita a personaggi complessi

Il cast di “Il Professionista” è formato da attori di altissimo livello, capaci di rappresentare con grande intensità le sfumature di ogni personaggio. Oltre al già citato Luigi Di Fiore nel ruolo di Aron e Claudia Vismara nei panni di Giuli, spiccano le interpretazioni di Edoardo Purgatori come alter ego del protagonista, Antonino Iuorio, nel ruolo del Predicatore, e tanti altri straordinari interpreti che rendono questa pièce un’esplosione di talento e drammaticità.

Perché vedere “Il Professionista”?

“Il Professionista” non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza emotiva e intellettuale che tocca corde profonde. Con una trama ricca di colpi di scena, personaggi sfaccettati e un messaggio universale sul peso del passato e sulla possibilità di cambiare, questa produzione è destinata a rimanere impressa nella mente dello spettatore.

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