"Il popolare è colto" per Tito Schipa Music Factory alla Villa Comunale di Lecce "Il popolare è colto" per Tito Schipa Music Factory alla Villa Comunale di Lecce
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“Il popolare è colto” per Tito Schipa Music Factory alla Villa Comunale di Lecce

"Il popolare è colto" per Tito Schipa Music Factory alla Villa Comunale di Lecce "Il popolare è colto" per Tito Schipa Music Factory alla Villa Comunale di LecceDopo il grande successo di giovedì 19 agosto in una piazza Piazza Libertini da tutto esaurito per l’inedito progetto “A night at the opera – Omaggio ai Queen“, fino al 21 settembre nella Villa Comunale di Lecce proseguono le rassegne “I Concerti del Conservatorio” e “Tito Schipa Music Factory“, organizzate dal Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce, all’interno di Lecceinscena, cartellone estivo del Comune di Lecce, grazie al finanziamento della Regione Puglia (Legge Regionale 29 dicembre 2017 n. 67, art. 43, comma 3 “Norme in favore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale”).

Martedì 24 agosto quinto appuntamento del Tito Schipa Music Factory, rassegna interamente ideata e organizzata dagli studenti e dalle studentesse del Conservatorio, che diventano così protagonisti a 360°, sul palco e dietro le quinte, come musicisti e come organizzatori. Alle 21 
(ingresso gratuito con Green Pass e prenotazione obbligatoria nel circuito Eventbrite.it) la Villa Comunale ospiterà “Il popolare è colto” con i due giovani pianisti Elena Maria Rosaria Bellimbeni e Giovanni Lipardi. La musica popolare ha la capacità di creare in chi la ascolta la sensazione di essere parte dell’umanità, ma allo stesso tempo essa cattura dei momenti di verità in cui ogni singolo uomo rivede se stesso intimamente. È una musica che si fonda nel presente, ma travalica il tempo, per giungere al cuore dell’uomo. Bartòk affermava che “la musica popolare è colei che alimenta le radici della creatività” ed è evidente in questo concerto-viaggio, che parte dai classici fino ai grandi del Novecento, in cui la musica popolare prima influisce in maniera sotterranea nell’atmosfera a volte impetuosa a volte intima dei brani e in seguito in maniera dichiarata nella scelta dei titoli, del ritmo, delle melodie. Un lungo viaggio che, partendo da Mozart (sonata K. 333), ci traghetta a scoprire le varie anime del romanticismo, l’aspetto dinamico attraverso Schumann (Variazioni Abegg, op.1), il virtuosismo brillante di Chopin (op. 10 n. 5, op.49), tutti caratterizzati da una passione travolgente impulsiva, ma anche da un intimismo poetico, sognatore e malinconico. Il linguaggio moderno novecentesco, pur strizzando l’occhio al romanticismo con la pena passionale di Rachmaninov (op.39 n.8, elabora nuove suggestioni, esaltando il ritmo propulsivo come nelle danze argentine di Ginastera (op.2), quello concitato con Prokofiev (op.28 n.3), quello legato alle radici dell’esistenza umana di Bartok (op.14).

Per I concerti del Conservatorio, mercoledì 25 agosto alle 21 (ingresso gratuito con Green Pass e prenotazione obbligatoria nel circuito Eventbrite.it) sul palco allestito nella Villa Comunale, “Tito Nesciu. Da Lecce al mondo“, un omaggio a Tito Schipa. Nato a Lecce nel 1888 e scomparso a New York nel 1965, il cantante è considerato il migliore “tenore leggero” o “di grazia” della storia. Il suo talento viene notato immediatamente dal maestro elementare Giovanni Albani. Nel 1902 entra in seminario dove studia non solo da cantante ma anche da compositore. Dopo un’adolescenza piuttosto agitata, Tito “emigra” a Milano per completare gli studi con Emilio Piccoli e cercare l’occasione di debutto che avviene a Vercelli con una Traviata nel Febbraio 1909. Il primo trionfo lo aspetta a Napoli nella stagione del 1914 diretta da Leopoldo Mugnone. “Tito Schipa” si impone definitivamente alle cronache artistiche e mondane e inizia il suo viaggio in giro per l’Europa e per il mondo. Nel 1919 approda negli Stati Uniti dove sposa la soubrette francese Antoinette Michel d’Ogoy. A dicembre debutta a Chicago dove sarà tenore stabile per 15 anni per poi approdare al Metropolitan di New York, ormai tra i più famosi e i più pagati cantanti dell’epoca. In questi anni progetta di scrivere un’opera-jazz, si avvicina al repertorio leggero spagnolo e napoletano, si apre all’esperienza del nuovo cinema sonoro, colleziona onorificenze e riconoscimenti prestigiosi. Dopo uno stop a cusa della Seconda guerra mondiale, la sua carriera riprende con tourneé in tutto il mondo. Nel 1944 conosce l’attrice Teresa Borgna, in arte Diana Prandi, che sposerà nel 1947 e da cui avrà Tito Jr. Negli anni ’50 le sue simpatie per il pubblico sovietico gli fruttano i sospetti dei servizi segreti italiani. Dopo essere stato accusato negli anni ’40 di essere filofascista, adesso viene additato come filocomunista. Torna così negli Stati Uniti dove avvia una scuola di canto a New York. Qui morirà il 16 dicembre 1965. L’ensemble composto dalle voci di Gianluigi BisantiWang Shiquiang (tenore), Adriana DamatoNivhea MarinaroValentina Maria Schedan (soprano), Adel Kong (mezzosoprano) accompagnate al pianoforte da Mariagrazia Lioy proporrà alcune composizioni tratte dal repertorio di Schipa tra celebri arie, canzoni spagnole e napoletane fino a “Quannu te llai la facce la matina”, brano della tradizione salentina.

Venerdì 27 agosto (ore 21  – ingresso gratuito con Green Pass e prenotazione obbligatoria nel circuito Eventbrite.it) con “Happy birthday Astor” alla Villa Comunale si festeggiano i cento anni dalla nascita di Astor PiazzollaValentina Parentera (pianoforte), Fernando Toma (violino), Rosa Andriulli (violoncello), Claudio Quarta (sax baritono), Francesco Persano (batteria), Vittorio Chittano (fisarmonica); Roberto Cavallo (contrabbasso) proporranno un viaggio tra le composizioni del grande genio della musica argentina che ha rivoluzionato il tango. Accolto con diffidenza dalla critica purista, che vedeva in lui un iconoclasta e nella sua musica il tradimento dello spirito e della lettera del Tango, Astor Piazzolla è poi divenuto egli stesso una icona del più amato e celebrato dei balli latini, e la sua musica una delle espressioni più riuscite e frequentate della “modernità”, intesa nel punto di incrocio tra tradizione ed innovazione, ma anche tra musica di consumo e musica colta. Il Tango “Nuevo” di Piazzolla sta così nella capacità di andare oltre lo stereotipo popolare, oltre gli estremi della seduzione e della nostalgia, oltre gli schemi formali e linguistici della tradizione. Le sue musiche diventano nuovi classici del Novecento, a partire da quel “Libertango” che dà il titolo all’album del 1974 e che rappresenta una sorta di manifesto della rivoluzione “elettrica” e antiretorica di Piazzolla, e da diversi anni ormai uno dei suoi brani più eseguiti al mondo. Il programma di questo concerto è incentrato in gran parte sui brani che compongono Summit-reuniòn cumbre, l’album di musiche composte ed arrangiate da Piazzolla in collaborazione con Gerry Mulligan e la partecipazione dell’ottetto elettronico, sempre nell’anno di grazia 1974, album registrato a Milano e che vide la presenza di strumentisti italiani: un disco memorabile in cui il tango di Piazzolla si fonde con il jazz di Mulligan in pezzi quali “ 20 years after”, “Close your eyes and listen”, “Deus Xango”, “Reminiscence”, “Summit”, “Years of solitude”. Il resto del programma comprende altri straordinari successi di Piazzollla: “Milonga del Angel”, dai tratti morbidi, i “rubati” e le ornamentazioni melodiche; “Muerte del Angel”, primo scossone alla tradizione, che si apre con una Fuga strutturata e di carattere, per proseguire poi con una sezione centrale nella quale è protagonista la “voce” del violoncello; il celeberrimo “Oblivion”, composto nel 1982 per il film “Enrico IV” di Mario Bellocchio, meno jazzistico e più ricercato; la languida ed evocativa “Milonga tres”; “Inverno Porteno”, rilettura originale delle “Stagioni” vivaldiane, nel quale il tango dialoga con lo stile barocco; “Michelangelo 70”, omaggio ad un caffè di Buenos Aires in cui il quintetto del compositore si esibì negli anni 70, pezzo minimalista poggiato su tre sole note. Infine, l’omaggio alla tradizione è reso con “Por una cabeza”, uno dei più noti tanghi di Gardel, composto nel 1935.

Tito Schipa Music Factory proseguirà nella Villa Comunale con La musica tra l’Italia e la Francia (31 agosto), Di tutto un pop (2 settembre) e con Il mondo dell’Opera (9 settembre). “I Concerti del Conservatorio – Summer Edition” si concluderanno con Le strade del Jazz (21 settembre). I Concerti del Conservatorio Tito Schipa Music Factory sono il frutto della collaborazione tra Biagio Marzo e Giuseppe Spedicati, presidente e direttore del Conservatorio, Sebastiano Leo, assessore regionale alla Formazione, Fabiana Cicirillo e Paolo Foresio, assessori alla Cultura e allo spettacolo del Comune, per portare la musica nel cuore di Lecce, dopo il lungo periodo pandemico.

Il Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce nasce come Liceo Musicale Salentino con Statuto approvato con decreto del Prefetto di Lecce n. 24494 del 21 novembre 1933. Con R.D. 12 ottobre 1939 n. 1993 (pubblicato sulla G.U. n. 11 del 15/01/1940) il Liceo Musicale Salentino è pareggiato ai Conservatori di musica con decorrenza dal 16 ottobre 1939. Con legge 8 agosto 1977 n. 663 (pubblicata sul S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 241 del 05/09/1977) il Liceo Musicale Pareggiato “T.Schipa” è trasformato in Conservatorio di musica statale con decorrenza dal 1 ottobre 1970. In applicazione dell’art. 1 quinquies del decreto legge 31 gennaio 2005 n. 7, convertito con modificazioni, nella legge 31 marzo 2005 n. 43, l’Istituto Musicale Pareggiato di Ceglie Messapica (BR), gestito dal Comune di Ceglie Messapica, viene accorpato, in qualità di Sezione staccata, al Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce con decorrenza dall’a.a. 2005/2006. Il Conservatorio Tito Schipa di Lecce è uno dei principali istituti musicali del Sud Italia: 1000 studenti e 130 insegnanti impegnati in tutte le tipologie della prassi e della teoria musicale. Direttore del Conservatorio è il M° Giuseppe Spedicati, Presidente l’on. dott. Biagio Marzo. Il Conservatorio di Lecce è intitolato a Tito Schipa, il celebre tenore di grazia che finanziò la fondazione dell’Istituto negli anni Trenta del secolo scorso. Il Conservatorio, per valorizzare i vari aspetti della tradizione vocale, organizza corsi specialistici per cantanti d’opera, per interpreti del repertorio rinascimentale e barocco, del canto moderno e jazz. Il Conservatorio annovera quattro orchestre: l’Orchestra Sinfonica l’Orchestra di Fiati, la Jazz Band e un’Orchestra Sinfonica Giovanile, e vari ensemble vocali di musica antica e moderna e un coro di voci bianche. Cultura barocca e tradizione bandistica caratterizzano il Salento e il Conservatorio cerca di potenziare e coltivare, con le sue risorse formative, queste importanti realtà. L’Orchestra di Fiati, è una delle punte d’eccellenza della formazione e della produzione musicale e discografica, come pure i gruppi di musica antica e classica, che si producono in vari festivals in Italia e all’estero. L’offerta formativa comprende trentadue indirizzi, per il percorso Accademico di Primo e di Secondo Livello. Sono anche attivi Corsi di Formazione Pre-accademica e Corsi Propedeutici AFAM. Particolarmente innovativo è il corso di studi della Musica Elettronica. Molto attivo è il Progetto Erasmus con cui il Conservatorio si relaziona con numerosi paesi europei.  Il Conservatorio dispone di una Biblioteca di 11.000 testi tra cui 500 manoscritti. L’Istituto ha una sezione staccata a Ceglie Messapica e, così il Conservatorio è una “rete” del far musica, profondamente radicata nella Regione. I Festival e le rassegne del Conservatorio sono al centro della vita artistica e sociale di una Regione, la Puglia, che ha fatto della promozione culturale e dell’accoglienza il suo impegno elettivo.

 
 Inizio concerti ore 21. Ingresso gratuito e consentito solo ai possessori del Green Pass nel rispetto delle attuali norme anticovid19. Posti limitati con prenotazione obbligatoria nel circuito Eventbrite.it.

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