Il meglio del mandolino barocco nell'ultimo disco di Artemandoline Il meglio del mandolino barocco nell'ultimo disco di Artemandoline

Il meglio del mandolino barocco nell’ultimo disco di Artemandoline

Il meglio del mandolino barocco nell'ultimo disco di Artemandoline Il meglio del mandolino barocco nell'ultimo disco di ArtemandolineAnche se compositori come l’abate Ranieri Capponi, Niccolò Susier, Nicola Romaldi, Giovanni Pietro Sesto da Trento o Francesco Piccone non sono così conosciuti dal grande pubblico come Vivaldi, Bach o Händel, la loro opera merita di essere salvata dall’oblio, perchè veri gioielli barocchi. Questo è ciò che Juan Carlos Muñoz e Mari Fe Pavón, membri fondatori del famoso gruppo Artemandoline, hanno fatto con i loro strumenti originali, dando nuova vita al repertorio mandolinistico barocco in tutte le sue espressioni. In Italian Baroque Mandolin Sonatas, il loro nuovo album, rivisitano i capolavori dei compositori nominati, registrando inoltre in anteprima mondiale cinque opere mai pubblicate prima su CD.

Il repertorio del disco, frutto di anni di ricerca musicologica, appartiene a un periodo molto fertile della storia dello strumento e della forma musicale della sonata. Nel periodo barocco il mandolino era al suo apice e molti musicisti erano interessati ad esplorare i nuovi mezzi di espressione che offriva, consolidando una grande raffinatezza estetica grazie al pieno sviluppo della tecnica interpretativa.

La sonata italiana, che raggiunse il suo apice in questo periodo, è la forma predominante in un disco che si muove tra i secoli XVII e XVIII, concentrandosi su musicisti che si rivelarono autentici precursori sia della forma che della tecnica interpretativa. “Quando ci siamo avvicinati alle sonate per mandolino di questa registrazione siamo stati immediatamente sedotti dalla loro alta qualità di scrittura, dalla loro varietà e dal loro lato allegro”, dichiara Juan Carlos Muñoz. “Le sonate sono vivaci e intrise di movimenti contrastanti, segnate da cambiamenti di carattere e di tempo”.

Sono composizioni di grande libertà nella struttura, “un aspetto che, come interpreti, ci lascia anche molto liberi nell’esecuzione”, sottolinea Mari Fe Pavón. “L’uso frequente di basso ostinato permette un modo più creativo di suonare che evidenzia nell’interpretazione la ricerca dei colori come modo di espressione. In relazione alle possibilità di articolazione, i cambiamenti di tempi e alle sfumature, possiamo, attraverso questa musica, trasmettere affetti ed emozioni aprendo una via diretta al cuore del pubblico”. Juan Carlos Muñoz aggiunge inoltre che “i colori ricercati non sono dovuti al caso, perché il nostro obiettivo è che le sonate guadagnino sempre in novità e freschezza. Il basso continuo, in questo senso, permetteva molte variazioni su strumenti come il clavicembalo, l’organo, il violoncello, la tiorba, la chitarra e il violone”.

Per comprendere meglio la tradizione della sonata italiana e individuare le caratteristiche stilistiche del repertorio strumentale “bisogna saper apprezzare il contributo di compositori come Capponi, Romaldi, Trento o Susier, troppo spesso relegati in secondo piano rispetto ad altri compositori contemporanei”, spiega Mari Fe Pavón. “Si tratta di musicisti il cui lavoro ha contribuito al modello compositivo della sonata dell’inizio del XVIII secolo, un genere indipendente nella vita musicale dell’epoca che divenne parte integrante del divertimento di corte”.

Italian Baroque Mandolin Sonatas propone un programma ambizioso e affascinante che presenta all’ascoltatore il meglio della creazione mandolinistica barocca del periodo, concentrandosi su importanti centri di produzione come Firenze e Roma.

Con il suo ultimo album, Venice’s Fragrance, registrato con il soprano Núria Rial, Artemandoline è stato nominato agli International Classical Music Awards 2021.

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