Il meglio del giornalismo da tutto il mondo a DIG Festival, dal 21 al 24 settembre a Modena
In meno di dieci anni, DIG Festival è diventato il più importante festival di giornalismo investigativo e di cultura contemporanea in Europa. È un punto di riferimento mondiale per reporter, inchiestisti, registi e produttori indipendenti, ed è un’esperienza unica di approfondimento, arricchimento e informazione anche per il suo prezioso pubblico sempre più ampio e generalista. Come ogni anno, DIG Festival 2023 Don’t give up, offre le sue rassegne eccezionali con la selezione del meglio, a livello mondiale, dell’inchiesta, del reportage e del documentario – sia video, sia audio – che concorre per un DIG Award. In più, gli incontri con i protagonisti e gli autori, mostre d’arte e di denuncia, concerti, teatro e workshop. La nuova edizione di DIG Festival, dal 21 al 24 settembre 2023, porta a Modena quasi 100 eventi in soli quattro giorni. Florence Aubenas, Cory Doctorow, Nicola Gratteri, Erik Gandini, Ana Juan, Daniela Pes, sono solo i primi grandi ospiti annunciati.
Si comincia giovedì 21 settembre al Complesso San Paolo con l’inaugurazione della mostra personale dell’acclamata artista Ana Juan, chiamata dal Direttivo di Associazione DIG – ETS (Alberto Nerazzini, Valerio Bassan, Francesca Coin, Philip Di Salvo e Davide Fonda) a realizzare il Watchdog del 2023, il “cane da guardia” simbolo del giornalismo di inchiesta e di ogni edizione del Festival. Grazie alla collaborazione di DIG con la Galleria D406 di Andrea Losavio, l’illustratrice spagnola, tra le più talentuose e apprezzate al mondo, porta a Modena le sue celebri copertine realizzate per The New Yorker e le opere che raccontano la sua splendida carriera, sospesa tra favola e realtà. A seguire, nella cornice della Chiesa di San Carlo, l’apertura ufficiale di DIG Festival 2023 Don’t give up, alla presenza di svariati ospiti speciali, tra cui Luciana Castellina e Eddi Marcucci.
Durante DIG Festival 2023 Don’t give up si parlerà di conflitti, di emergenza climatica e delle grandi crisi del nostro tempo, di AI, futuro di Internet e autoritarismo tecnologico, di lavoro, sanità, criminalità organizzata e finanziaria, delle minacce all’informazione indipendente e di giornalisti minacciati, silenziati, uccisi. L’invito a non mollare sarà documentato e urlato.
Più in dettaglio, l’anticipazione di alcuni dei temi e degli ospiti di questa edizione di DIG Festival sono:
- l’emergenza climatica e le sue ripercussioni anche mediatiche (in programma diversi workshop di formazione e panel, come quelli con le giornaliste Stella Levantesi e Silvia Lazzaris, o quelli organizzati da DIG con uno dei suoi partner, Journalismfund, l’organizzazione che si occupa del coordinamento e finanziamento di inchieste in Europa e che porta al Festival alcuni tra i migliori giornalisti europei che hanno lavorato sull’impatto del cambiamento climatico grazie all’Earth Investigations Programme);
- algoritmi e intelligenza artificiale saranno oggetto di diversi incontri, dedicati in particolare a come il giornalismo deve e sta già indagando la loro opaca applicazione in contesti sensibili, come il welfare e la giustizia, o il loro uso da parte delle forze di polizia. Tra gli ospiti più importanti c’è Cory Doctorow, celebre autore di fantascienza e attivista della Electronic Frontier Foundation (EFF), la più nota organizzazione per la difesa dei diritti digitali al mondo: la sua keynote è dedicata alla crisi delle grandi piattaforme digitali e all’ascesa di una Internet popolata di contenuti creati da macchine e intelligenze non umane. Di AI e algoritmi in contesti sensibili parleranno anche Gabriel Geiger e Pierluigi Bizzini, rispettivamente giornalista di Lighthouse Reports e fellow di AlgorithmWatch, due organizzazioni che si sono distinte negli ultimi anni per il loro lavoro di inchiesta sulle forme digitali del potere;
- il lavoro e la sua fine (non solo l’incontro con il noto regista italo-svedese Erik Gandini che presenta il suo ultimo film After Work, anche panel e dibattiti con Francesca Coin di DIG, sociologa, autrice del saggio di successo Le grandi dimissioni, edito da Einaudi);
- corruzione, criminalità organizzata, libertà di indagare dei giornalisti e dei magistrati (fra gli eventi dedicati alle tematiche, si segnala l’incontro esclusivo di sabato 23 settembre con il Procuratore Nicola Gratteri, in collaborazione con Fnsi).
Quest’anno le mostre a DIG Festival saranno addirittura tre, tutte gratuite: oltre alla personale di Ana Juan, è protagonista la satira, con le opere finaliste degli European Cartoon Award del 2023, in collaborazione con lo European Press Prize, prestigioso riconoscimento giornalistico del continente, ed è protagonista la guerra in Ucraina, con Double Exposure, la mostra dell’artista di Kyiv Inga Levi che a DIG 2023 presenta i nuovi disegni del suo diario di guerra (l’esposizione, in collaborazione con Grabinski Point, include anche una video inchiesta di Forensic Architecture).
DIG è anche cinema e grandi documentari: per quattro giorni nelle sale dello storico Cinema Astra saranno proiettati i film finalisti nelle cinque categorie video dei DIG Awards, alla presenza degli autori che raggiungeranno Modena da ogni parte del mondo. Oltre ai titoli in concorso, il Festival presenta come ogni anno una ricca sezione di film e anteprime extra.
Il Festival ospiterà, come sempre, anche le sessioni della DIG Academy – con cui DIG offre 12 workshop gratuiti di alta formazione aperti a tutti e accreditati dall’Ordine dei Giornalisti – ospitate all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena.
Durante DIG Festival, inoltre, saranno assegnati i premi internazionali dei DIG Awards – il concorso che anche quest’anno ha attirato una partecipazione record, con circa 400 opere candidate da tutto il mondo. I premi saranno decisi dalla giuria internazionale di DIG, in cui siedono autori e produttori dei maggiori brand del giornalismo di inchiesta e del documentario al mondo. Associazione DIG – ETS è particolarmente orgogliosa di portare a Modena nella veste di presidente della giuria 2023 Florence Aubenas, scrittrice, giornalista e grande inviata per Libération, Le Nouvel Observateur e poi Le Monde, un riferimento imprescindibile del giornalismo internazionale. Tenuta in ostaggio per quasi cinque mesi a Baghdad nel 2005, è diventata una celebrità mediatica. Nel 2023 è torna in libreria con Ici et ailleurs, diario di otto anni di crisi, dai Gilets jaunes alla guerra in Ucraina, attraverso testimonianze incisive e uno sguardo terribilmente umano.
Florence Aubenas presiede una giuria che si conferma di altissimo profilo: accanto a giurati più storici, come il francese Marco Nassivera (2015-2019, e poi ancora nel 2022), il britannico Tim Travers Hawkins (2020-2022), gli italiani Andrea Scrosati (2015-2022) e Maria Bonsanti (2022), sbarcano a DIG 2023 altri membri prestigiosi: il fotografo e filmmaker turco Coşkun Aşar; Axel Björklund, giornalista e documentarista investigativo svedese; il noto reporter investigativo e documentarista freelance francese Édouard Perrin; l’artista e regista, premiata con un Emmy per il miglior documentario immersivo, Francesca Panetta, inglese, direttrice dell’AKO Storytelling Institute di Londra, già executive editor del virtual reality studio del Guardian; infine, l’indiana Manisha Ganguly, investigations correspondent per il Guardian, pluripremiata giornalista e documentarista (vincitrice di due Amnesty Awards), esperta di tecniche OSINT.
Oltre ai DIG Awards delle cinque categorie video (Short, Reportage e Investigative Medium, Reportage e Investigative Long), la giuria DIG 2023 dovrà anche decidere il vincitore del DIG Pitch (in programma venerdì mattina): si sono iscritti team di produzione da ogni parte del mondo, ma solo uno riceverà 15mila euro di finanziamento per un documentario di inchiesta. Il DIG Pitch oggi è sostenuto dalla Fondazione Matteo Scanni, costituitasi a Milano per tenere viva e diffondere la passione per il giornalismo investigativo di Matteo, presidente di DIG fino al 2022, quando è prematuramente scomparso.
DIG Festival 2023 Don’t Give up dà sempre maggiore risalto anche alla categoria audio, allestendo una giuria composta da membri altrettanto prestigiosi: il podcast designer Jonathan Zenti, la giornalista investigativa e produttrice Adèle Humbert, l’autrice e curatrice di RadioRai Giulia Nucci, e Andrea De Cesco, direttrice della Chora Academy, saranno a Modena, anche protagonisti di panel dedicati al podcast.
L’ultima anticipazione della IX edizione di DIG Festival Modena è tutta per Daniela Pes, cantautrice, musicista e compositrice di musica elettronica con una formazione jazzistica alle spalle, vincitrice della Targa Tenco 2023 come Migliore Opera Prima con il suo album sorprendente Spira, che la sera di domenica 24 farà rivivere in una location unica, particolarmente adatta al suo misterioso sound che miscela l’antico con lo sperimentale: la Chiesa barocca di San Carlo.
Il programma integrale dell’edizione 2022 verrà svelato a partire dalle prossime settimane sul sito dig-awards.org e sui canali social di DIG.
«Più che mai, noi tutti abbiamo urgente bisogno della diagnosi, per capire dove guardare, per sapere di cosa dobbiamo prenderci cura. E noi, ogni anno, assieme al nostro pubblico, scopriamo le opinioni di chi ha accertato, scavato, e ascoltiamo, facciamo delle scelte», dichiara Alberto Nerazzini, giornalista investigativo e Presidente di DIG. «Con DIG il nostro obiettivo è spalancare oltre i confini lo sguardo di chi partecipa, a cui è anche fornita una lente d’ingrandimento, chirurgicamente precisa, per analizzare il punto dove si nasconde un’alterazione, una mutazione, un pezzo del male. Ne vale ancora la pena: se gli indifferenti di Gramsci sono ancora da odiare, DIG Festival 2023 Don’t give up vuole sconfiggere i rassegnati. Perché se l’indifferenza è un male incurabile, la rassegnazione ancora non lo è».
«L’indifferenza è uno dei mali nostri tempi, DIG vuole esser un antidoto a questi tempi rassegnati» – commenta Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune che ha fortemente sostenuto il progetto fin dal 2020 insieme alla Fondazione di Modena e alla Regione Emilia-Romagna – «partecipazione, confronto, indagine sono gli elementi chiave di un programma di assoluta qualità, che porta a Modena il meglio del giornalismo investigativo, in un festival fatto da una continua contaminazione di linguaggi culturali, dalla musica alle arti figurative e visive».