IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978
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IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO – Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978

È il 16 marzo 1978.

L’Italia è un paese scosso e infelice, cupo e diviso, avvelenato dalla rabbia sociale, stritolato da disoccupazione e inflazione alle stelle.

Siamo al culmine degli anni di piombo.

La mattina presto le trasmissioni radio, quelle ufficiali della Rai, iniziano con le notizie, le previsioni meteo e altri programmi di pubblica utilità. Le radio libere invece, quelle che da un paio d’anni hanno felicemente invaso l’FM, partono subito con la musica.

In molte aprono i battenti alle otto e trenta, senza speaker, ma con una playlist selezionata che va avanti per un’ora buona prima dell’inizio vero e proprio dei programmi.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Quel 16 marzo, alle otto e trenta, non sono poche ad aprire con la hit del momento, il travolgente tormentone di Rino Gaetano che ha spopolato a Sanremo arrivando terzo e che, adesso, è in testa alla Top Ten dei singoli più venduti: Gianna (https://www.youtube.com/watch?v=ScsxXxq-1IQ), un inno gioioso e scanzonato, libertario e libertario, al sesso libero, quasi una risposta colorata e surreale al grigiore dei tempi.

Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita
La gente si sveste, comincia un mondo
Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Nella stessa playlist, a seguire, un altro tormentone che ha scandito il tempo delle serate invernali della gioventù italiana e che non accenna a cadere nel dimenticatoio: Figli delle stelle di Alan Sorrenti (https://www.youtube.com/watch?v=Kqbm4I8iOm8), che dopo aver stazionato a lungo in testa alle classifiche, dopo mesi è ancora al quinto posto. Tra i pochissimi successi disco in lingua italiana, simbolo di un genere musicale che sarà manifesto dell’epocale cambiamento degli anni Ottanta, è il segnale, puntato verso il cielo, di un bisogno di leggerezza e disimpegno.

Noi siamo figli delle stelle
Figli della notte che ci gira intorno
Noi siamo figli delle stelle
Non ci fermeremo mai per niente al mondo
Noi siamo figli delle stelle
Senza storia senza età, eroi di un sogno

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978L’onorevole Aldo Moro a quell’ora esce di casa, nel quartiere romano della Camilluccia. Il maresciallo Oreste Leonardi, capo della sua scorta, lo precede portando le due borse del Presidente, che saluta la moglie Nora e scende le scale.

Non è un giorno come gli altri. È un giorno storico, perché in parlamento si voterà la fiducia per il primo governo del dopoguerra con l’appoggio esterno del Partito Comunista, un governo voluto e disegnato dallo stesso Moro. Il trionfo del cosiddetto compromesso storico.

Le playlist delle radio, non sembrano interessarsene, anche se la Top Ten, oltre Gianna e Figli delle stelle, sembra invocare a gran voce un ritorno alla serenità. Quanto meno, a stemperare l’insopportabile tensione che ammorba da troppo tempo l’intero paese.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Per questo, forse anche per questo, sta spopolando l’eterna La vie en rose, resa immortale dalla divina Edith Piaf, ma che in questo 16 marzo rientra in classifica (ottava posizione) nella versione, meno intensa ma più moderna, di Grace Jones (https://www.youtube.com/watch?v=YEM8TspcCBY).

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose…

Moro sale sulla macchina. Al volante l’appuntato Domenico Ricci, accanto il maresciallo Leonardi. Dietro la seconda macchina di scorta, con gli agenti Iozzino, Zizzi e Rivera.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Non piove, il 16 marzo 1978. È una giornata asciutta, per lo più soleggiata in gran parte d’Italia. Ma le radio mandano lo stesso il classico Singin’ in The Rain, nella celebre rilettura dance di Sheila assieme ai B. Devotion, addirittura terza in Top Ten (https://www.youtube.com/watch?v=jY3ryfRF5FA), ulteriore conferma dell’assoluta voglia di disimpegno.

I’m singin’ in the rain
Just singin’ in the rain,
What a glorious feeling,
And I’m happy again…

Eppure, non è proprio quella giornata di disimpegno.

Alle nove in punto, le due macchine, quella con l’onorevole di Moro davanti e l’altra con i tre agenti dietro, percorrono via Fani. Appena imboccata quella via, il Presidente vede una bella e giovane ragazza attraversare la strada con in mano un mazzo di fiori.

Deve aver sorriso, il Presidente. Ama immagini pacificanti come quella.

Non sa, Aldo Moro, che quella giovane è Rita Algranati, una brigatista impiegata in quel momento come vedetta. Il suo attraversamento è il segnale per gli altri compagni che sta passando il Presidente e possono procedere con l’azione.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Sono anche tempi audaci, quelli lì. Talmente audaci da spingere un raffinato cantautore come Ivano Fossati a scrivere una canzone permeata di un erotismo palpitante e indicibile come Pensiero stupendo, e poi offrirla alla voce sublime di Patty Pravo, che in quanto a erotismo e ambiguità, non ha davvero rivali (https://www.youtube.com/watch?v=f9Q5ndX9rAY).

Il brano occupa la nona posizione in classifica, desta scandalo, fa discutere. Quella mattina, 16 marzo, alle nove in punto, più di una radio la sta trasmettendo.

Pensiero stupendo
Nasce un poco strisciando
Si potrebbe trattare di bisogno d’amore
Meglio non dire…

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978Alle 9,01, da una via laterale, si immette su via Fani una Fiat 128 Giardinetta, mettendosi davanti all’auto del Presidente e all’altra di scorta.

Va piano, la Fiat 128, rallentando le altre due macchine e formando una piccola colonna.

Al volante, c’è Mario Moretti, il capo delle Brigate Rosse.

In qualche bar, dove magari si è imboscato qualche liceale che ha fatto sega, al jukebox suona senz’altro una bella canzone sulla determinazione ad amarsi ancora, nonostante la stanca routine di un ménage di lunga data. Si chiama A mano a mano, l’ha scritta (e la canta) Riccardo Cocciante e quel 16 marzo staziona al settimo posto (https://www.youtube.com/watch?v=HrRmMrdwNFg).

Ma dammi la mano e stammi vicino
Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può nascere un fiore da questo mio amore per te…

Alle 9,02, la Fiat 128 guidata da Mario Moretti, all’altezza dell’incrocio con via Stresa, inchioda di colpo costringendo la macchina su cui viaggia Moro a una brusca frenata. Quattro uomini vestiti da avieri sbucano fuori dalle siepi di un bar di via Fani, si dispongono sul lato delle due auto di Moro e aprono il fuoco.

Sono Prospero Gallinari, Valerio Morucci, Franco Bonisoli e Valerio Fiore. Il commando di fuoco delle Brigate Rosse.

I mitra che hanno in dotazione sono vecchi però, e s’inceppano quasi subito. Altri brigatisti sono dislocati in zona, ma hanno altri compiti nel piano e non possono intervenire.

Forse, anzi sicuramente, in via Fani ci sono altri individui di cui ancora si ignora l’identità. Ma ci sono, perché nonostante i mitra inceppati, la scorta di Moro viene neutralizzata. Che in gergo tecnico sta a significare che i cinque agenti vengono massacrati.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978In quel momento, sono le 9,03, molte radio trasmettono senz’altro la vera rivelazione dell’ultimo Sanremo. Una giovanissima cantante che tutti etichettano come punk, anche se in realtà ha semplicemente un look dark e androgino. Si chiama Anna Oxa, e al Festival ha entusiasmato critica e pubblico piazzandosi al secondo posto con Un’emozione da poco, che anche nella Top Ten dei singoli occupa la seconda posizione (https://www.youtube.com/watch?v=Ynzz-HkUcs8).

Dimmi, dimmi, dimmi che senso ha
Dare amore a un uomo senza pietà
Uno che non si è mai sentito finito
Che non ha mai perduto, mai…

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978L’appuntato Ricci tenta una fuga disperata verso via Stresa, ma va a sbattere contro una Mini parcheggiata proprio all’incrocio. E viene freddato dal commando. Prima lui, poi il maresciallo Leonardi.

Anche Zizzi e Rivera vengono uccisi all’istante. Solo l’agente Iozzino, che della scorta è il più giovane, appena ventun anno e quello, assurdità del destino, è il suo primo giorno di lavoro, ha il tempo per tentare una difesa. Riesce a scendere di macchina e a esplodere qualche colpo con la pistola di ordinanza, ma va a vuoto per poi essere raggiunto a sua volta dal fuoco brigatista.

IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978 IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO - Correva l’anno, il mese, il giorno… 16 marzo 1978

Per te, per te una canzone
Mai una povera illusione, un pensiero banale
Qualcosa che rimane, invece
Per me, per me, più che normale
Che un’emozione da poco mi faccia stare male
Una parola detta piano basta già…

I brigatisti Morucci e Bonisoli afferrano Moro ancora dentro l’auto, frastornato e illeso. Lo sollevano di peso e lo caricano nella macchina guidata da Moretti ancora accesa, che lo porterà nella via adiacente dove sarà caricato su un’altra vettura ancora, mentre la 128 resterà lì abbandonata.

Appena Moretti sgassa via, in via Fani non c’è più nessuno.

Solo il sangue e i cinque corpi crivellati di colpi degli agenti di scorta.

Sono le 9,05.

Appena tre minuti di inferno e per la Repubblica inizia la notte più buia e lunga.

Appena tre minuti, la stessa durata di Gianna…

Ma dove vai? Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?
Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l’hai?
Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l’hai?

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