IL JUKEBOX DEL TEMPO PERSO – Accordi & Parole del 12 ottobre

Accordi & Parole del 12 ottobre

12 ottobre, ovvero giorno numero 285 dell’anno (o 286, se bisestile) nel calendario gregoriano.
Primo giorno dell’ultima decade del segno della bilancia, si festeggia Sant’Edisto, martire del I secolo arso vivo sulla via Appia per ordine dell’imperatore Nerone a seguito dell’incendio di Roma, e si celebra il tradizionale anniversario della scoperta dell’America: proprio in questo giorno infatti, nel 1492, Cristoforo Colombo, toccò le sponde del nuovo continente.

La storia musicale di questo giorno è altrettanto illustre e ricchissima, quasi straripante.
A dire il vero inizia non con un jukebox, ma con le tavole di legno di un palcoscenico di Broadway, dove esattamente il 12 ottobre del 1970 debutta un musical destinato a scrivere la storia non solo del teatro, non solo del cinema, ma del costume e di quegli anni così meravigliosi, affamati e turbolenti.
Parliamo di Jesus Christ Superstar (https://youtu.be/VyKDoivRdIo), con i testi (e la regia) di Tim Rice e le musiche immortali del grandissimo Andrew Lloyd Webber.

A ricordarci di come gli anni 70 siano stati il massimo e il minimo, il meglio e il peggio di ognuno di noi, dopo essersi aperti con tutta la luce splendidamente provocatoria del musical, si chiudono otto anni più tardi con una notizia di cronaca orrenda, quella dell’arresto del bassista dei Sex Pistols Syd Vicious, accusato dell’omicidio della sua fidanzata Nancy Spurgen.
Una storia terribile su cui non è mai stata fatta sufficiente chiarezza. Anche perché, a ribadire che quel finire degli anni Settanta fosse una festa macabra di piombo e morte, Vicious morirà poco dopo di overdose, senza quindi essere mai processato.
Restano le canzoni. Pensando a Syd Vicious, resta soprattutto la versione punk di My Way di Frank Sinatra, che meglio di qualsiasi altra racconta e simboleggia la tragica parabola di questo ragazzo poco più che ventenne: una parodia finita non si sa come né perché a sangue e pallottole (https://www.youtube.com/watch?v=WIXg9KUiy00)

Ma per fortuna, che diamine, anche i jukebox dicono la loro.
Nel senso che questo 12 ottobre racconta anche splendide storie di musica.
Tipo che nel 1979, in un’Italia ancora impantanata nel piombo e nelle stragi, e ancora scioccata dalla morte di Moro, Adriano Celentano sbaragliava ogni classifica con Soli, una ballata intimista intensa e delicata, a raccontare un bisogno di intimità, di fuga nella propria dimensione privata, in un silenzio che potesse rassicurare e proteggere dal clamore pubblico, che nel paese di fine decennio si era fatta insostenibile (https://www.youtube.com/watch?v=Vt8VJjocoBQ).

Oppure, facendo un triplo salto carpiato nel decennio successivo, per la precisione nel 1987, quando – ovviamente il 12 ottobre – George Micheal pubblica lo splendido singolo Faith, capace di imporsi, negli Stati Uniti, come il singolo più venduto dell’anno (https://www.youtube.com/watch?v=6Cs3Pvmmv0E). Un pop rock irresistibile spruzzato di malinconia rock ‘n’ roll capace come pochi di fotografare al meglio i tempi, vale a dire un decennio scintillante ed edonista ormai al suo capolinea, che avrebbe schiantato ogni frivolezza nel brusco risveglio di inizio anni Novanta.

Ma il 12 ottobre, è stato anche, nel 1992, il giorno in cui Fabrizio De André, chiamato dal comune di Genova a esibirsi per celebrare il cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, si rifiutò di partecipare per non essere complice della celebrazione di un genocidio, quello dei Nativi Americani, al cui terribile destino il grande cantautore genovese aveva già dedicato un album dieci anni prima e, soprattutto, una splendida canzone.
Che quel 12 ottobre cantò polemicamente in un controevento.
Questa:

Si son presi il nostro cuore
Sotto una coperta scura
Sotto una luna morta piccola
Dormivamo senza paura
Fu un generale di vent’anni
Occhi turchini e giacca uguale
Fu un generale di vent’anni
Figlio di un temporale
C’è un dollaro d’argento, sul fondo del Sand Creek…

Alla prossima