Il gioco del silenzio: l’infanzia negata dalla guerra in un cortometraggio che Emera Film porta su CHILI Il gioco del silenzio: l’infanzia negata dalla guerra in un cortometraggio che Emera Film porta su CHILI
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Il gioco del silenzio: l’infanzia negata dalla guerra in un cortometraggio che Emera Film porta su CHILI

Il gioco del silenzio: l’infanzia negata dalla guerra in un cortometraggio che Emera Film porta su CHILI Il gioco del silenzio: l’infanzia negata dalla guerra in un cortometraggio che Emera Film porta su CHILIEmera Film torna su CHILI (www.chili.com) con un nuovo cortometraggio, Il gioco del silenzio, di Diego Loreggian e Alessandra Gonnella, prodotto da Redstring in collaborazione con il Comune di Monselice su una sceneggiatura della Gonnella e di Ezzelino Girotto. Basato su una storia vera, racconta la tragedia della morte di quattro bambini e del ferimento di altrettanti quattro, per colpa delle munizioni nascoste dai tedeschi di fronte all’avanzata degli alleati e usate incoscientemente come un gioco dai giovanissimi Sergio, Franco, Mario e Silvio e dagli amichetti Beppino, Ildemino, Lucia e Luciano. Quattro morti feroci quanto assurde perché avvenute a guerra oramai conclusa.
Protagonisti di questo lavoro sono Francesco Petit Bon, Franco Petit Bon, Marcella Braga, Elisabetta De Gasperi, Tommaso Finco, Angela Girotto, Eva Girotto, Leonardo Masin, Alberto Piatto, Lele Piovene, Chiara Pulze, Lorenzo Salvetti, Francesco Sestito, Michele Vigilante, Giacomo Vigo.

Nell’ottobre 1944, per fermare l’avanzata delle forze anglo-americane, i Tedeschi avevano costruito una serie di sbarramenti tra Cavarzere e i Colli Euganei, ammassando nel Monselicense una grande quantità di munizioni. Le sorti del conflitto, però, andarono diversamente e il materiale bellico non fu utilizzato. Dopo la ritirata dei nazisti, a San Cosma le granate e i proiettili abbandonati vennero spostati all’interno della scuola elementare. I ragazzi del paese, tuttavia, riuscivano a entrare attraverso una finestrella sul retro e a portare via gli ordigni. Il loro pericoloso passatempo consisteva nel togliere la spoletta e far brillare le bombe, come fossero rudimentali fuochi d’artificio. Il primo dramma si compì il 5 maggio 1945 quando, a mezzogiorno, si udì un forte boato provenire da dietro la scuola. Lo scoppio improvviso di alcune munizioni provocò la morte di Sergio Sturaro e Franco Greggio, entrambi di 10 anni. Altri due bambini rimasero feriti: Beppino Sturaro e Idelmino Biondi. L’incidente si ripeté pochi mesi più tardi, la mattina del 7 ottobre, al termine della messa del Fanciullo. L’esplosione di un proiettile spense Mario Girotto, 12 anni e Silvio Carturan, 17. Anche in questo caso ci furono due feriti: Lucia e Luciano Tresoldi.

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