Oggi vi consigliamo The World of Us, in onda su TV 2000 (canale 28 del digitale terrestre) alle 20.55.
La trama
Sun è una bambina di dieci anni che si sente estremamente a disagio a scuola.
Le sue compagne, e in particolare Bora, la prima della classe, sono cattive con lei e non c’è nessuna che lei possa considerare sua amica.
Ma poco dopo l’inizio delle vacanze estive le capita di incontrare Jia, una sua coetanea che si è appena trasferita nei quartiere.
Jia è brillante e piena di risorse, e le due bambine fanno subito amicizia.
Jia però sembra riluttante a invitare la sua nuova amica a casa sua, dove vive con la nonna, mentre invece le due trascorrono molto tempo a casa di Sun, e a volte si prendono cura del fratellino di quest’ultima.
Per il tempo di un’estate, Sun si sente felice e sollevata per aver finalmente trovato una buona amica.
Le cose però cambiano quando la scuola ricomincia e Jia arriva nella stessa classe di Sun. Ora Jia deve trovare il suo posto all’interno dei gruppi scolastici e l’amicizia tra le due bambine viene messa a dura prova.
Jia frequenta anche uno di quei doposcuola in cui tantissimi studenti di scuola media e superiore ricevono un’istruzione supplementare, mentre i genitori di Sun non possono permetterselo.
Questo non fa che aumentare le distanze tra loro e, nei mesi che seguono, l’amicizia tra Sun e Jia sarà sottoposta a prove che non avevano mai immaginato.
L’opera prima di Yoon Ga-eun
L’opera prima di Yoon Ga-eun, girata sull’onda di due acclamatissimi e premiati cortometraggi, Guest (2011) e Sprout (2013), ha un titolo decisamente appropriato.
The World of Us non presenta le vite delle giovani protagoniste dalla prospettiva di un’adulta nostalgica che guarda indietro alla propria infanzia; invece, descrive le complicate emozioni di queste bambine in modo talmente intimo e sfumato che ci sentiamo sospinti nel loro mondo.
E siccome la regista tratta l’ansia di Sun e l’insicurezza di Jia con estrema serietà e rispetto, anche noi spettatori arriviamo a considerarle più come nostre pari che come bambine con un’esperienza di vita limitata.
Nel contempo, sentiamo anche come le debolezze e i problemi dei genitori finiscono per fare pressione sulle vite delle piccole.
Affinché un film come questo possa funzionare davvero, sono necessarie la visione e la passione del regista ma anche una buona dose di talento del giovane cast.
Le attrici che interpretano Sun (Choi Soo-in), Jia (Seol Hye-in) e Bora (Lee Seo-yeon) non sono quel genere di attrici bambine professioniste estremamente allenate che si possono vedere in molti film coreani attuali.
Nessuna delle bambine aveva recitato in precedenza in un film di queste proporzioni, ma la regista Yoon è riuscita, attraverso lunghe sessioni di prova e tecniche brillanti, a tirar fuori da loro delle interpretazioni estremamente naturali.
Il personaggio di ognuna delle tre protagoniste è perfettamente sviluppato in tutte le sue sfumature, proprio come nel caso dei personaggi adulti di altri film. In particolare, Choi Soo-in proietta sul suo personaggio un nucleo emotivo delicato ma resistente che rende Sun davvero affascinante.
Nei suoi film la regista Yoon ha inoltre dimostrato di possedere un ottimo senso dello spazio e della comunità.
Un “piccolo” film
L’ambientazione del film, che è stato girato in diversi quartieri della zona nord di Seoul, non è tanto speciale, ma finisce per diventarlo perché presentata in modo naturalistico.
In nessun momento si ha la sensazione che una particolare location o un set siano disegnati per trasmettere una certa atmosfera; invece, risultano semplicemente convincenti.
A volte si usa il termine “piccolo film” per descrivere opere realizzate con queste proporzioni.
E se è vero che questa è una storia sui bambini, non c’è nulla di piccolo nelle emozioni e nelle ambizioni di questo film.
È un’opera sincera, che contiene alcune verità per spettatori di qualunque età, e narra la sua storia con eleganza e intelligenza.
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