Il film del giorno: “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti
Oggi vi consigliamo Il sol dell’avvenire, in onda su Rai 3 (canale 3, o 503 per l’HD, del digitale terrestre) alle 21.20.
Il Sol dell’Avvenire, ultimo lavoro del maestro Nanni Moretti, è un film che si insinua nella mente dello spettatore con la delicatezza di un ricordo e la potenza di un’onda anomala. Presentato in concorso per la Palma d’oro al Festival di Cannes 2023, ha diviso la critica internazionale, mentre in Italia ha riscosso un’accoglienza generalmente positiva, culminata con sette candidature ai David di Donatello e due Nastri d’argento. Ma cosa rende questo film così particolare? Cosa si cela dietro l’enigmatico titolo, “Il Sol dell’Avvenire”?
Un’immersione nel mondo interiore di Giovanni
Al centro della narrazione troviamo Giovanni, un regista romano interpretato dallo stesso Moretti, alle prese con la realizzazione del suo nuovo film. La storia, ambientata nella Roma degli anni ’50, racconta le vicende di una sezione locale del Partito Comunista Italiano durante i giorni dell’invasione ungherese da parte dell’Unione Sovietica. Un tema, questo, che riporta alla mente il passato politico e ideologico di Moretti, ma che qui assume una valenza più ampia, universale.
Giovanni, però, non è solo un regista alle prese con i problemi del set. È un uomo di mezza età che si interroga sul senso della vita, sull’amore, sulla famiglia, sul tempo che passa inesorabile. Un uomo che cerca di fare i conti con i propri fantasmi, con i rimpianti e le occasioni mancate.
Un intreccio di realtà e finzione
“Il Sol dell’Avvenire” è un film che si muove su più piani temporali e narrativi. La realtà del set cinematografico si intreccia con la finzione del film nel film, creando un gioco di specchi affascinante e straniante. Moretti, con la sua consueta maestria, utilizza il cinema come strumento di analisi introspettiva, per esplorare i meandri della memoria e dell’inconscio.
Non mancano, come da tradizione morettiana, i momenti di ironia e di satira sociale. La critica al mondo del cinema contemporaneo, ai suoi eccessi e alle sue ipocrisie, è sferzante e al tempo stesso divertita. Ma è nella rappresentazione dei rapporti umani, nella fragilità dei sentimenti, che il film trova la sua dimensione più autentica e commovente.
Barbora Bobuľová e Valentina Romani: due interpretazioni da incorniciare
Meritano una menzione speciale le interpretazioni di Barbora Bobuľová e Valentina Romani, entrambe premiate con il Nastro d’argento. La prima, nel ruolo della moglie di Giovanni, regala una prova intensa e toccante, fatta di sguardi eloquenti e silenzi carichi di significato. La seconda, nei panni della figlia del protagonista, incarna alla perfezione le inquietudini e le speranze delle nuove generazioni.
Il passato come chiave per interpretare il presente
“Il Sol dell’Avvenire” non è solo un film nostalgico, un omaggio a un’epoca ormai lontana. È un’opera che ci invita a riflettere sul presente, a interrogarci sul nostro ruolo nel mondo, a non smettere mai di cercare la luce, anche nei momenti più bui. Il passato, in questo senso, diventa una chiave di lettura per interpretare il presente e immaginare il futuro.
Un finale aperto a molteplici interpretazioni
Il finale del film, volutamente ambiguo e aperto a molteplici interpretazioni, lascia lo spettatore con una serie di domande senza risposta. Cosa rappresenta il “sol dell’avvenire”? È un’utopia irraggiungibile o una speranza a cui aggrapparsi? Forse la risposta, come spesso accade nel cinema di Moretti, è da ricercare nel viaggio stesso, nel percorso introspettivo che il regista ci invita a compiere.
Un film che non lascia indifferenti
“Il Sol dell’Avvenire” è un film che non lascia indifferenti. Un’opera complessa e stratificata, che richiede allo spettatore uno sforzo attivo di interpretazione. Un film che, come un puzzle da ricomporre, ci costringe a mettere in discussione le nostre certezze, a guardare dentro noi stessi per trovare un senso al caos del mondo.
Un film che, in definitiva, conferma ancora una volta il talento di Nanni Moretti come uno dei più grandi autori del cinema italiano contemporaneo.