Il film del giorno: “Il sipario strappato” di Hitchcock
Oggi vi consigliamo Il sipario strappato, in onda su TV 2000 (canale 28 del digitale terrestre) alle 20.55.
“Il Sipario Strappato”, film del 1966 diretto dal maestro del brivido Alfred Hitchcock, è un’opera che, a differenza di molti suoi predecessori, ha diviso critica e pubblico fin dalla sua uscita. Ambientato nel contesto della Guerra Fredda, con un cast stellare guidato da Paul Newman e Julie Andrews, il film prometteva un’altra dose di suspense hitchcockiana. Ma qualcosa, forse, non ha funzionato come previsto.
Tra Fisica Quantistica e Spionaggio: Una Trama Intrigante
La storia ci catapulta nella Berlino Est degli anni ’60, dove il fisico americano Michael Armstrong (Paul Newman), durante un congresso internazionale, decide di disertare per passare al blocco sovietico. La sua fidanzata, la collega Sarah Sherman (Julie Andrews), sospetta che dietro la defezione si nasconda un piano più grande e decide di seguirlo, ritrovandosi invischiata in un pericoloso gioco di spionaggio.
Hitchcock, maestro nel costruire trame intricate, in “Il Sipario Strappato” sembra allontanarsi dai suoi classici stilemi. L’intreccio, pur partendo da una premessa avvincente, si sviluppa in modo a tratti macchinoso, con alcuni passaggi poco chiari e personaggi secondari non sempre ben delineati.
Paul Newman e Julie Andrews: Un Duetto Inaspettato
La scelta di Paul Newman, all’epoca all’apice del successo, e di Julie Andrews, reduce dal trionfo di “Mary Poppins” e “Tutti Insieme Appassionatamente”, fu inizialmente accolta con entusiasmo. La coppia, però, non convinse del tutto.
Newman, abituato a ruoli più tormentati e ribelli, appare a disagio nei panni dello scienziato idealista, mentre la Andrews, pur dimostrando una certa versatilità, non riesce a scrollarsi di dosso l’aura da brava ragazza che l’aveva resa celebre. La chimica tra i due è palpabile solo a tratti, e la loro storia d’amore non riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore.
La Ferocia Sotto la Superficie: Momenti di Puro Hitchcock
Nonostante le critiche, “Il Sipario Strappato” non è privo di momenti di grande cinema. Hitchcock, pur sperimentando un linguaggio diverso, non rinuncia a inserire nella narrazione elementi tipici del suo stile.
La sequenza dell’omicidio nel mulino a vento, ad esempio, è un piccolo capolavoro di suspense, con un crescendo di tensione che culmina in un finale brutale e inaspettato. Anche l’utilizzo degli spazi chiusi, come il teatro dell’opera o l’autobus, contribuisce a creare un’atmosfera claustrofobica e angosciante.
Un Hitchcock Diverso: Tra Innovazione e Tradimento
“Il Sipario Strappato” si colloca in un momento particolare della filmografia di Hitchcock. Il regista, dopo il successo planetario di “Psycho”, sembra volersi allontanare dai canoni del thriller classico per sperimentare nuove strade.
L’utilizzo del colore, la scelta di un montaggio più frammentato, l’ambientazione contemporanea e la critica alla società americana del tempo sono tutti elementi che contribuiscono a rendere il film atipico rispetto alla sua produzione precedente.
Un’eredità Controversa: Tra Critiche e Rivalutazioni
Alla sua uscita, “Il Sipario Strappato” fu accolto da recensioni contrastanti. Molti critici rimasero delusi dalla mancanza di suspense e dalla trama poco convincente, mentre altri apprezzarono il coraggio di Hitchcock di sperimentare nuovi linguaggi.
Nel corso degli anni, il film è stato oggetto di diverse rivalutazioni. Alcuni critici lo considerano un’opera minore, altri un’interessante spia del cambiamento stilistico del regista. Ciò che è certo è che “Il Sipario Strappato” rimane un film controverso, che continua a dividere il pubblico e a suscitare dibattiti.
Un Hitchcock Imperfetto, ma da Riscoprire
“Il Sipario Strappato” non è un film perfetto, ma è un’opera che merita di essere vista e analizzata. È un film che ci mostra un Hitchcock diverso, meno interessato al brivido fine a se stesso e più attento all’analisi psicologica dei personaggi e alle contraddizioni della società contemporanea.
È un film che, pur con i suoi difetti, ci regala momenti di grande cinema e ci invita a riflettere sulle conseguenze della Guerra Fredda e sul ruolo degli intellettuali in un mondo diviso da ideologie contrapposte.