Il film del giorno: "Il bambino con il pigiama a righe" (su TV 2000) Il film del giorno: "Il bambino con il pigiama a righe" (su TV 2000)
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Il film del giorno: “Il bambino con il pigiama a righe” (su TV 2000)

Il film del giorno: "Il bambino con il pigiama a righe" (su TV 2000) Il film del giorno: "Il bambino con il pigiama a righe" (su TV 2000)Oggi vi consigliamo Il bambino con il pigiama a righe, in onda su TV 2000 (canale 28 del digitale terrestre) alle 21.10.

Un giovane bambino tedesco, Bruno (Asa Butterfield), a causa della promozione del padre ufficiale nazista a comandante di un campo di concentramento, è obbligato a lasciare la sua vita a Berlino e a trasferirsi in una nuova casa nella campagna desolata insieme al padre Ralf (David Thewlis), alla madre Elsa (Vera Farmiga), la sorella Gretel e la domestica Maria.
Annoiato e senza nessuno con cui giocare, Bruno ignora il divieto della madre di esplorare il giardino posteriore e si dirige, spinto dalla curiosità, verso quella che è a lui ingenuamente nota come “la fattoria”. Qui incontra Shmuel (Jack Scanlon), un bambino ebreo suo coetaneo che indossa un pigiama a righe e vive al di là della recinzione che circonda il campo.
Nonostante i limiti fisici posti dal filo spinato che divide i due e il tentativo da parte delle figure adulte intorno a Bruno di instillare in lui l’odio nei confronti degli ebrei, il ragazzo si dimostra fin da subito incurante delle eventuali difficoltà ed estraneo ai condizionamenti esterni.
Così tra Bruno e Shmuel si instaura una segreta amicizia che li porterà a conoscere i rispettivi mondi e a prendere una maggiore consapevolezza delle diverse realtà che li circondano. I due continuano a coltivare la loro amicizia in modo quasi indisturbato fino a quando a Bruno viene annunciato che la sua famiglia deve nuovamente trasferirsi. La reazione dei due bambini a questa notizia non sarà senza conseguenze…

Perché vedere questo film

Tante le similitudini con “La vita è bella” di Benigni, una la differenza sostanziale: l’occhio di bue inquadra un bimbo tedesco anziché uno ebreo, rimarcando (e rivendicando) così un’innocenza e un coraggio infantile che non conoscono barrriere.

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