Il Coro degli Stonati in Concerto
“Stonati non si nasce, lo si diventa.” Su questo paradigma si basa il Corso di Canto per “Stonati”, iniziativa Educational dell’Orchestra Sinfonica di Milano, nata nell’ottobre 2010 grazie alle competenze musicali, direttoriali e musicoterapeutiche del Maestro di Coro Maria Teresa Tramontin, mezzo-soprano del Coro Sinfonico e Direttore delle formazioni corali giovanili. Dopo tre anni di silenzio, una lunga pausa causata dalla pandemia, il corso ha ripreso le sue lezioni e torna finalmente sul palco dell’Auditorium di Milano sabato 17 e domenica 18 giugno alle ore 20.
Il Coro degli Stonati di Milano è una formazione che consente a tutti la possibilità di acquisire una completa consapevolezza rispetto alle proprie facoltà vocali, imparando e divertendosi. Un assunto di base: stonati si diventa non prestando sufficiente attenzione a quale sia il suono da produrre. In effetti, le persone realmente stonate non esistono (o meglio, sono solo il 5% della popolazione mondiale, ndr). A esistere sono persone che credono di esserlo, e che con la giusta educazione all’uso della voce possono cimentarsi in un qualcosa di formativo, soddisfacente a livello artistico e stimolante a livello intersoggettivo: cantare in coro. Un’arte, quella del canto, che, come tutte le altre, si lascia conquistare solo con l’esercizio continuo.
Questo processo appena descritto si manifesta proprio perché tale esercizio è avvenuto in coro, un organismo con delle leggi particolari all’interno del quale, secondo la M. Maria Teresa Tramontin “C’è sempre almeno uno che canta la nota giusta”, dunque qualcuno da seguire, che fungerà da punto di riferimento, e, man mano che gli altri coristi si allineeranno a lui, le stonature saranno sempre più evidenti (e dunque identificabili e correggibili). Insomma, in coro si cresce insieme, s’impara a sostenersi reciprocamente e si diventa intonati (anche e soprattutto) grazie agli altri. Quale miglior esemplificazione di una società auspicabile?
Le lezioni, tenute da Maria Teresa Tramontin, riguardano la postura, la respirazione, l’emissione del fiato e del suono, l’utilizzo delle vocali e delle consonanti, il controllo del diaframma con vocalizzi e semplici canti polifonici di piacevole esecuzione, e molto altro. Dopo il successo della prima edizione del corso, con soli 50 partecipanti, inizia un passaparola che ha portato negli anni ad un incremento verticale degli “aspiranti stonati”. Oggi, nel 2023, gli iscritti sono 420, un risultato inimmaginabile all’inizio di questo progetto. Continua Maria Teresa Tramontin: “La domanda cresce continuamente, è impressionante: gli iscritti di quest’anno, in un’epoca post-covid in cui tantissimi cori purtroppo hanno chiuso, il Coro degli Stonati ha avuto un bellissimo riscontro di iscrizioni. Solo nelle ultime settimane tantissime persone stanno richiedendo di partecipare, venendo ad ascoltare le lezioni per iscriversi il prossimo anno. Ciò che attira di questo corso, secondo me, è il benessere, lo stare bene, il fatto che le persone escano col sorriso dalle lezioni, e non vedano l’ora di tornare a lezione la settimana dopo. Quando finiscono i corsi spesso i partecipanti sono tristi perché dovranno attendere tutta l’estate prima della lezione successiva. E’ meraviglioso aver creato uno spazio di condivisione delle stesse passioni, per esprimere tutti insieme chi si è veramente senza essere giudicati. E’ un fatto terapeutico, tante persone in difficoltà per vicissitudini personali nella vita decidono di non mancare mai alle lezioni, e continuare a iscriversi, perché trovano qui una forma di serenità. I coristi creano qui relazioni umane profonde, e dopo il corso restano amici, vanno in vacanza insieme, vanno a cena insieme, c’è un affiatamento pazzesco.”
Un gruppo di esseri umani uniti dall’amore per il canto, che sabato 17 e domenica 18 giugno si cimenteranno in un programma tanto variegato quanto complesso, che spazia da brani della tradizione lirica (Brahms, Verdi, Cherubini, Beethoven, Gounod, Borodin, Mendelssohn, Schubert) fino a Mah-na Mah-na di Piero Umiliani, passando per gli Spirituals della tradizione Gospel, accompagnati al pianoforte da Pietro Cavedon e Vittorio Rabagliati. Insomma, un meraviglioso affresco di una delle più interessanti realtà amatoriali a livello corale, che insieme esprimono la incontenibile gioia di essere sul palco dell’Auditorium, quasi urlando in coro ciò che disse il compositore brasiliano Tom Jobim: “Anche nel petto di uno stonato batte forte un cuore.”
Biglietti. Prezzo unico: 10 euro. Orari biglietteria: Martedì – Domenica, 10 – 19; Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected]