Il collettivo catanese Okiees porta il suo spettacolo transmediale “Rageen Vol. 1” a Roma
Il collettivo catanese Okiees porta il suo spettacolo transmediale “Rageen Vol. 1” a Roma, il 6 aprile alle 21.00 negli spazi di “Scena”, all’interno di “Fuorinorma”, il festival espanso ideato e curato dal critico e regista Adriano Aprà, focalizzato sulla ricerca e proposta di un “cinema altro”. Il film sperimentale realizzato dagli Okiees, che si avvale della straordinaria partecipazione dell’artista Pippo Delbono che ha regalato un penetrante contributo di grande intensità, sarà musicato dal vivo da alcuni componenti del collettivo – Andrea Rabbito, voce e chitarra; Alexandra Dimitrova, violino – per la resa di un dialogo fra linguaggi diversi.
“Rageen Vol. 1”, il cui disco fisico uscirà il prossimo 26 maggio, racconta la storia dei due migranti, Roger Benjamin e Benjamin Rye, che scappano dal loro paese di origine devastato dalla guerra per giungere, attraversando il mare in iole, a Catania, luogo in cui il loro rapporto di amicizia e d’amore diverrà sempre più conflittuale fino a toccare la ferocia dell’odio. La vicenda di amore/odio tra i due protagonisti è così la storia dei perdenti, degli emarginati, dei reietti, ma, ancora di più, di coloro che vengono reputati “diversi”; così quella storia di stranieri in una nuova terra (nello specifico Catania, in questo primo volume) diviene un viaggio nei lati oscuri dell’uomo, proponendo un percorso introspettivo su una declinazione della figura dell’hostis, ovvero sull’Altro da Sé, su quello straniero che vive in noi.
Il film è strutturato secondo una concezione lo-fi, che fonde sperimentazione videoartistica con found footage, e offre in immagine il flusso di coscienza del protagonista Roger Benjamin per legarsi alle sue parole, che vengono cantate da Rabbito e recitate dai reading di Pippo Delbono.
Lo spettacolo degli Okiees è stato presentato in prestigiosi spazi d’arte e rassegne, fra cui il Festival Internazionale “Seeyousound” a Torino e Palazzo delle Esposizioni a Roma. L’intero progetto è stato considerato da studiosi di fama internazionale, come il musicista e musicologo Vincenzo Caporaletti, un prodotto del tutto unico e apripista di una nuova concezione d’arte, che recupera e sviluppa, in chiave contemporanea e postmoderna, la tradizione dell’alta cultura rock, e realizza quello che il semiologo Ruggero Eugeni definisce un “post-musical”, nel suo intento di offrire non il reinventarsi dei media ma il loro ritirarsi, il loro sfaldamento.
“Rageen Vol. 1” è il primo volume della “trilogia sullo straniero” del collettivo catanese Okiees (edito da Edizioni Kappabit), attraverso cui si dà vita ad un’inedita forma di concept album che sposa l’idea della narrazione transmediale di Henry Jenkins: infatti, per la prima volta, la realizzazione di un album musicale (ASCOLTA QUI) vede coinvolti anche un libro e un film sperimenta, (distribuito da Distribuzione Indipendente), tutti realizzati dal collettivo, che interagiscono fra loro, attraverso l’uso dei QR Code, per creare un progetto unitario; e a questi linguaggi si aggiunge l’interazione anche con poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance, reading.
Gli Okiees formati da Andrea Rabbito (voce, chitarra), Adriano Murania (violino), Simone Liotta (tastiere, elettronica) Mauro Melis (grafica), e recentemente coinvolto anche Gian Marco Castro (tastiere, elettronica), e con la partecipazione, in questo disco, della voce di Serena Anzaldi (tracce 5, 7, 9, 11), propongo una nuova idea di fare e offrire musica, avvertendo la necessità di legare questa espressione artistica ad altri linguaggi, in una dimensione unitaria e complessa, e che vede coinvolto attivamente l’ascoltatore/spettatore/lettore nella costruzione dei vari pezzi del mosaico offerti (per questo motivo viene citato ad apertura del libro e del film la frase di Paul Valery “le compositeur propose, l’auditeur dispose”).