"Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei" al Museo Davia Bargellini, Bologna "Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei" al Museo Davia Bargellini, Bologna
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“Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei” al Museo Davia Bargellini, Bologna

"Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei" al Museo Davia Bargellini, Bologna "Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei" al Museo Davia Bargellini, BolognaLa brillante stagione dell’Æmilia Ars torna a risplendere grazie al progetto espositivo Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei a cura di Paolo Cova, Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti, in collaborazione con Renzo Zagnoni e con Gruppo di Studi Alta Valle del Reno, promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica, con il patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Comune di Grizzana Morandi, Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese, Città Metropolitana di Bologna.

La mostra dossier avrebbe dovuto inaugurarsi al Museo Davia Bargellini di Bologna lo scorso 14 marzo per proseguire fino al 10 maggio 2020 tuttavia, a causa delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica COVID-19 che hanno disposto la sospensione del servizio di apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura su tutto il territorio nazionale, a pochi giorni dall’inaugurazione si è imposta la necessità di valutarne la riprogrammazione. Ecco quindi che la mostra si rende finalmente visibile a partire da oggi, venerdì 22 maggio, giorno di graduale riapertura del museo, e fino al 6 settembre 2020, accogliendo i visitatori con le misure organizzative predisposte per consentire di svolgere le visite in sicurezza e garantire la tutela del personale coinvolto in mansioni di front-office (tutte le informazioni al link http://www.museibologna.it/arteantica/documenti/102119).
L’iniziativa espositiva si configura come la prima di una serie di attività dedicate alla celebrazione del primo centenario del Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, fondato il 30 maggio 1920 dal Soprintendente delle Belle Arti Francesco Malaguzzi Valeri per raccogliere le testimonianze dell’artigianato bolognese sull’esempio dei musei di arte applicata e industria sorti in Europa durante il XIX secolo. Raccolta nelle dimensioni quanto preziosa per la raffinata qualità esecutiva di ogni singolo pezzo esposto, la mostra è stata concepita in un’ottica di tutela e valorizzazione congiunta dei patrimoni appartenenti all’Istituzione Bologna Musei e alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nei quali si trova depositata la memoria di quella straordinaria impresa culturale e industriale irradiatasi dalla città felsinea. In particolare, l’iniziativa si propone di stimolare una riconsiderazione critica e un aggiornamento degli studi evidenziando il ruolo primario che il disegno di progetto svolse come linguaggio in cui si andavano a sovrapporre organicamente tutti i momenti del processo di definizione dell’idea, unendo una moderna funzionalità a un raffinatissimo decoro, in stretto collegamento con celebri botteghe artigiane locali responsabili della dimensione operativa.
Il percorso della mostra si compone di un nucleo di 17 disegni di grande pregio e rara esposizione, realizzati da tre degli artisti che si distinsero per maggiore talento nel cenacolo rubbianesco – i fratelli Achille e Giulio Casanova e Giuseppe De Col – ai quali si accompagnano 11 ferri battuti prodotti dalle officine di Pietro Maccaferri e Sante Mingazzi, appartenenti alla collezione permanente del Museo Davia Bargellini. Tutti i documenti grafici, ad eccezione di un pezzo proveniente da collezione privata qui visibile per la prima volta al pubblico, appartengono al fondo di oltre 500 disegni eseguiti a matita, china e acquerello, su carta bianca o da lucido, provenienti dalla Società Æmilia Ars e acquisiti dal Comune di Bologna nel 1936 per arricchire le civiche collezioni dopo la messa in liquidazione del campionario da parte della “Patronessa Direttrice”, la contessa Lina Bianconcini Cavazza, al termine di una delicata trattativa durata quasi due anni. Il fulcro centrale dell’esposizione consente di apprezzare uno dei manufatti più raffinati, e allo stesso tempo poco noto al pubblico, che testimonia la migliore produzione creativa di Æmilia Ars.
Si tratta del magnifico camino in terracotta maiolicata noto come “Camino dei Fenicotteri” che orna una piccola sala della Rocchetta Mattei a Riola, situata in un’ala non ancora sottoposta a restauro conservativo, e pertanto non accessibile al pubblico, dell’edificio costruito per volontà del conte Cesare Mattei come propria fantasmagorica residenza, attualmente di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e gestito dal Comune di Grizzana Morandi in collaborazione con l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e con il patrocinio della Città Metropolitana di Bologna. Oltre all’indiscutibile pregio artistico, il camino costituisce un rilevante caso di studio proprio in quanto integralmente ricostruibile nella sua autorialità progettuale grazie alla presenza di supporti documentali. In questa occasione espositiva, per la prima volta il manufatto viene infatti presentato in una riproduzione fotografica contemporanea affiancata allo splendido disegno preparatorio firmato dal decoratore-architetto e pittore Giulio Casanova, eseguito a penna e inchiostro, e rifinito in acquerello su carta incollata su cartone tra il 1898 e il 1900.
Promossa e sostenuta da diverse istituzioni da sempre impegnate nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio bolognese, l’iniziativa espositiva Il Camino dei Fenicotteri. I disegni dei Casanova dall’Æmilia Ars alla Rocchetta Mattei ha il merito di riproporre all’attenzione degli studi e del pubblico uno dei massimi capolavori della vicenda Æmilia Ars, nel corale intento che da un suo pieno riconoscimento critico si possa giungere ad un opportuno restauro in vista di una sua piena fruibilità per i numerosi visitatori della Rocchetta Mattei. In un momento storico segnato da una costante rivalutazione delle arti applicate europee tra Otto e Novecento anche in ambito museografico, il recupero e la conservazione di questo tesoro nascosto appaiono infatti azioni sempre più auspicabili per offrire una più completa ricognizione dei luoghi dove si sviluppò l’importantissimo capitolo dell’“Industriartistica” bolognese.
In occasione della mostra, il Gruppo di Studi Alta Valle del Reno dà alle stampe la pubblicazione n. 65 della collana Nuèter-Ricerche, con testi introduttivi di Massimo Medica, Carlo Monti, Renzo Zagnoni e saggi di Paolo Cova, Elisa Baldini, Mirella Cavalli, Ilaria Negretti, Mark Gregory D’Apuzzo.

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